Mi presento

Un saluto a questa comunità di cui ho scoperto da poco (ieri) l'esistenza. In realtà il link di Laster era da tempo fra i miei bookmarks chitarristici ma solo ora vengo a conoscenza di questa sua seconda vita e con piacere ritrovo i nomi di alcuni personaggi virtuali (e virtuosi) di cui avevo perso le tracce.
Il mio nick credo sia sconosciuto ai più (o a tutti) perché una mia caratteristica (nella vita reale così come nelle comunità virtuali che frequento) è quella di ascoltare molto e parlare poco, un po' per timidezza, un po' per mi piace parlare di cose di cui ho cognizione (ma essendo allo stato della "dotta ignoranza" socratica sono ben pochi gli argomenti in cui mi sento autorizzato a intervenire).
Ma veniamo a noi e a questa presentazione del lato guitar-oriented dei miei primi 33 anni di vita.
La passione per le sei corde nasce presto (la mia prima chitarra classica con top in cartone fiammato mi viene regalata per la 1a comunione) e del tutto inspiegabilmente dato che nessuno in famiglia ha una benchè minima cognizione musicale. Qualche lezione in 5a elementare e poi i primi calli relegano lo strumento alla mercè della polvere.
Finché negli anni a cavallo fra medie e superiori una tardiva ma da subito pregna passione per la musica popolare (intesa come non-classica) non commerciale riaccende le ceneri del guitar-hero. Complici alcune amicizie giuste riesco persino a co-fondare un gruppetto che nel giro di 3 anni riuscirà a proporre aclune cover e pezzi propri stile guitar-indie-pop in alcuni apprezzati locali torinesi più addirittura qualche passaggio in una radio amica. In questo periodo mi iscrivo anche a una scuola privata conservatorio-parificata ma annoiato da solfeggi cantati e preludi arpeggiati che mal si sposavano con i miei ascolti dell'epoca dopo due anni mollo.
A supporto di questa intensa attività live scatta l'operazione "acquisto prima chitarra elettrica". Totalmente a digiuno di alcuna minima conoscenza in materia mi faccio regalare dalla cara nonnina una Fender Stratocaster American Standard scelta in un negozio essenzialmente per la bellezza del sunburst e per la comodità del manico.

Rimarrà mia unica compagna, fra periodi di alti e bassi dell'attività chitarristica, fino a gennaio 2007, quando, per puro caso, noto un'inserzione su ebay di una Les Paul Studio venduta a pochi km da casa mia a un prezzo abbordabile.
Affascinato dal mito Les Paul ma completamente ingorante in materia comincio a documentarmi sulle caratteristiche dello strumento finché non contatto il venditore per fissare un incontro. Senza nemmeno sapere tanto bene cosa provare per stabilire la bontà dello stumento cedo al mio primo vero attacco di GAS e la prendo!
L'indole ingegneristica mi porta a smontarla completamente già il secondo giorno. Complici alcune letture (cartacee ed elettroniche) mi avventuro nella sua completa pulizia e settaggio (tranquilli, il truss-rod non l'ho toccato). Nel tempo apporterò alcune piccole modifiche (sostituzione manopole controlli leggermente incrinate, modifiche al wiring dei pu, sostituzione pot con CTS da 500kohm, cambio pu con i Burstbucker #1 e #2 e completo ricablaggio interno).
Nel frattempo un pu della strato smette di funzionare e così cambio tutto il set con dei Texas Special. Inoltre l'ho pure fatta ritastare che non ne poteva più.
les paul
La GAS prosegue e l'interesse si rivolge al mondo dei pedali (fino ad allora possedevo un SD1 anni '80, un CryBaby, un phaser sconosciuto e in tempi più recenti un DD20, usato al 90% solo per la funzione di Sound on Sound, e un AC2). Compro quindi (fra nuovo e usato, su ebay o mercatino) un TU15, un CH1, un DS2, un CS3, un PW10, un NS2 (non sono sponsorizzato BOSS).
Per il mio compleanno ho "invitato" la fidanzata a regalarmi una mini-simil-strato (visibile nel mio avatar) acquistata in un negozio di Parigi (lei lavora e vive lì, quindi conosco abbastanza la città, siete mai stati in Rue du Douai/Victor Massè? un negozio di strumenti dietro l'altro!). Accoppiata a un Pocket POD è perfetta per viaggiare(ho pure l'MS-2, il Marshallino da 2W).
La vita prosegue fra la strato e la lp finché una gita a SHG30 mi stimola una nuova idea malsana: "la prossima chitarra potrei costruirmela!" (in realtà solo assemblarla, perché non avrei capacità, spazio, attrezzi e pazienza di costruirla da 0). Detto fatto, nel giro di un mesetto mi documento e mi chiarisco le idee sulle scelte progettuali e partono gli ordini dei componenti. L'oggetto da replicare è la tele di Keith Richards. Il pezzo forte è una simil-tele comprata nuova su ebay in germania a 80euro. Di tale prodigio di liuteria riutilizzo il body in ontano (io lo volevo in frassino ma solo lui costava 250euro e poi dovendo allargare lo scasso per mettere un humbucker avevo paura di fare danni) e altri piccoli paricolari (viti, mascherina copri controlli, selettore...). Il ponte scelto è un Gotoh a sei sellette (non me ne vogliano i puristi ma per l'intonazione è meglio e costa meno del Wilkinson) in ottone, il che prevede che le corde attraversino il body. Ma i buchi non ci sono! Così non disponendo di un trapano a colonna ho cercato di fare del mio meglio per rispettare perpendicolarità e precisione. Passacorde in ottone e il gioco è fatto. Il manico è un 21 tasti in acero con curvatura 7". Le meccaniche scelte sono le Schaller Locking Staggered che hanno diametro maggiore di quelle normali, quindi bisogna allargare i fori della paletta (con il solito metodo "manuale"). Capotasto Graph Tech Tusq. Pu al manico un SD Antiquity 50 Humbucker e al ponte un TRT1B Tonerider Vintage. Mascherina nera comprata apposta per ospitare un humbucker. Corde Ernie Ball 10/52 (ma la 6a non l'ho montata, tanto è accordata in G).
sTevecaster
Però mi era rimasta la voglia di poter splittare l'humbucker per avvicinarmi un po' di più al suono tele, così ho messo un push pull da 500k sul volume, ho completamente smontato il pu, ho ricavato il terzo filo necessario e ho rifatto i collegamenti. Una coppia di Schaller strap locks e per fine gennaio 2008 la sTevecaster era pronta. Altro problema, l'altezza della tastiera rispetto al body dato che lo scasso era troppo profondo per lo zoccolo del manico. Un paio di strati di impiallacciatura recuperata da mio zio che fa l'intarsiatore hanno risolto il problema.
Certo il risultato farebbe inorridire qualunque liutaio e/o chitarrista serio, ma io mi sono divertito molto e ho imparato un po' di cose. E suona pure!!!
A questo punto riparte la GAS per i pedali e mi sbarazzo di alcuni pezzi che usavo poco perché insoddisfacenti fino ad arrivare al setup attuale (TU15, DynaComp reissue, V847 reissue + TBP, SD1, TS808 reissue, Rat Vintage reissue, BigMuff NY reissue, Phase 90 script, CE2, DD6 e RC2).
pedal board
Ora sono in un periodo di calma ma temo che a breve scatterà l'operazione ampli. Perché, purtroppo, vivendo in appartamento mi posso permettere solo volumi (e dimensioni) ridotti e quindi mi sono adattato con un transistorino da 15W. Ma la voglia di un valvolarino è enorme (ci stiamo documentando...).

Che bloggone! è venuto troppo lungo... forse era meglio spezzarlo a puntate... ormai...

Grazie a chi ha avuto la curiosità e la voglia di leggermi... ma grazie anche agli altri.

 

Comments

Grazie a tutti per il benvenuto e ricambio i saluti.
Giusto per completare il mio profilo aggiungo che sono un grande appassionato di musica non-classica (rock mi sembra riduttivo visto che la mia discoteca a oggi conta più di 2300 titoli spaziando a 360°), amo la buona tavola, il buon bere, le buone donne (no... detto così suona male... meglio "le belle donne") e lo sport (tranne il calcio). L'altra mia grande passione è il tiro con l'arco (sono agonista e istruttore qualificato) e d'estate pratico un po' di ciclismo e d'inverno sci alpino.

ps. Il mio nome vero è Stefano (da cui "sTevecaster").

ppss. La chitarra con il top (ma anche il fondo credo) in cartone fa ancora bella mostra di sè ne garage dei miei

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
free your mind and your ass will follow

Ciao, benvenuto e complimenti per l'arsenale.
Una domanda: hai scritto:

...splittare l'humbucker ... ho completamente smontato il pu, ho ricavato il terzo filo necessario...

potresti dare qualche dettaglio in più? Non sapevo si potesse fare una cosa del genere.

Grazie dell'esplicazione. E soprattutto dell'avvertimento!
Sai com'è, io quando faccio bricolage sembra che c'ho due mani sinistre!
ciao

"Roba da fare con mani leggere e tanto buon senso..."

Non è così difficile se utilizzi una punta in cobalto diamantato da 034.

Complimenti a Avalon per la presentazione e per gli strumenti.
Ciao

Bella presentazione, belle chitarre.. il LP poi!!!

Benvenuto

Peppe

vedo che hai avuto idee chiare fin'ora, a adesso visto il desiderio di un valvolare, saremo lieti di incasinarti la testa con consigli ed orintamenti molto poco chiari;-))

Benvenuto su queste pagine, vedrai che tra poco anche tu giungerai ai confini del paranormale!

Complimentoni per il setup, hai avuto il coraggio e l'abilità di fare la tele che mi piacerebbe avere!

Daniele.

Ho subito fatto casino... avevo postato un ringraziamento in fondo ma noto solo ora che i nuovi post sono in alto. Sarà l'età....
Comunque ribadisco i ringraziamenti.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
free your mind and your ass will follow

E' la versione Behringer della BOSS BCB-60 ma può contenere due file di pedali. In origine viene fornita con il piano in gommapiuma con i buchi presagomati a dimensione dei pedalini Behringer/Boss/Ibanez/ecc ma io ho preso un foglio di compensato, ho ritagliato le sagome dei miei pedali con un cutter, gli ho dato una spruzzata di nero, ho messo sotto qualche piedino in gomma tipo quelli per le sedie e l'ho piazzato sopra in modo da incastrare i pedali (che così non possono andare a spasso) e nascondere tutta la cavetteria.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
free your mind and your ass will follow