Stanotte ho sognato ...

Questa notte ho sognato la mia adorata nonnina Teresa. E' un fenomeno abbastanza raro, per non dire unico, fermo restando che io sia perfettamente in grado di ricordarmi, il mattino successivo, i percorsi tortuosi che ha seguito il mio cervello durante la notte.

Mi ha recitato un proverbio astigiano che spesso mi ripeteva quando era in vita:

"'I Asu d'Cavur, njun chei loda, ass'lodu da lur".

La modestia e l'umiltà premiano sempre nella vita, anche se spesso le persone maligne scambiano questi atteggiamenti per falsa modestia oppure per scarsa autostima. Ma a me va bene essere cosi ... mio va molto bene così.

Comments

A Trieste il proverbio recita: "Chi si loda, s'imbroda"!

Esiste un analogo detto toscano?

Un abbraccio. Bruno

Non pensavo a nessuno in particolare. Stanotte ho semplicemente sognato la mia nonna che mi ricordava di essere sempre me stesso, anche magari un po' dimesso e un po' fesso!

E poi, come tu sai, gli asini - razza ormai purtroppo in via di estinzione - sono internazionali e capiscono perfettamente tutte le lingue e tutti i dialetti. Figurati che la mia nonna, durante un periodo in cui visse in Francia, quando papà lavorava in una Centrale elettrica in costruzione, riusciva a dialogare in dialetto astigiano con tutti gli animaletti locali che la capivano alla perfezione! Ma si sa che gli asini sono bestie intelligenti come i cani, i gatti, i cavalli ed i maiali. Altro che certa gente.

Ci vediamo la prossima settimana con te e Paolino.

Un abbraccio. Bruno

 

Eh! Eh! E' dialetto astigiano. La città di Cavour è questa:

http://www.comune.cavour.to.it/


Il fatto è che ogni volta che se ne va una persona cara, oppure quando si commemora qualcuno a cui tengo in modo particolare, mi torna sempre in mente la mia cara nonna Teresa.

Ella mi raccontava spesso della sua infanzia vissuta in assoluta povertà nelle campagne del Monferrato, dei tempi cioè nei quali ella doveva spartire la merenda con il suo gattino perché non c'era quasi nulla da mangiare in casa. Un giorno, una vicina di casa la vide seduta sul gradino dell'uscio di casa e, incuriosita, le chiese:
"Cot mange Teresin?" (Cosa mangi Teresina).
Le rispose:
"... eh! Pan e cutel ..." (Pane e coltello).



E' rimasta vedova per ben due volte: la prima volta a 31 anni con una figlia di 8 da tirare su. La seconda volta ne aveva 39. Prima di lavorare alla Fiat per 22 anni in catena di montaggio, si è arrangiata come meglio ha potuto e, per diversi mesi, si è adattata a fare l'aiuto-cuoca (sguattera) in una trattoria. A furia di cucinare per tante persone, aveva preso l'abitudine di preparare manicaretti in quantità industriali e, spesso, si sedeva a tavole senza mangiare nulla, al solo scopo di godersi lo spettacolo dei suoi tre adorati nipoti che divoravano il pranzo che lei aveva amabilmente preparato per loro.

In punto di morte ebbe la forza di dirmi: "Ti faccio i miei auguri per il tuo nuovo lavoro. Comportati sempre bene e fai sempre il tuo dovere. Vedrai che tutto funzionerà bene".

E' stata il mio angelo custode ed ora è sicuramente un Angelo del Paradiso.


Anche il mio è un bel miscuglio di dialetti familiari: ho un papà genovese, una mamma astigiana, ho sposato una calabrese di lingua "arbereshe" e vivo a Taranto.

Un abbraccione. Bruno

Tarantino di adozione, un emigrato alla rovescia, con famiglia sparsa in tutta Italia: ho i miei genitori ed un fratello con la sua famiglia che vivono a Torino. L'altro mio fratello si è sposato e vive a Trieste. Buona parte della famiglia di mia moglie vive sui monti della Calabria, ai piedi del Monte Pollino ... e qui qualcuno mi leggerà sicuramente!

Ciao. Bruno