'L dì d'la cunserva

Spulciando tra i ricordi ci sono alcune cose che mi si parano subito davanti agli occhi, vuoi perchè sono situazioni che si ripetono da quando iniziano i tuoi effettivi ricordi, vuoi perchè sono legati ad un luogo e a delle persone a cui tieni veramente moltissimo.

Tra questi c'è il Giorno della Conserva, infatti, dacchè io mi ricordi, almeno una/due volte per estate a casa della mia nonna Anna ai Cappuccini (il quartiere di Vercelli dove sono nato e che tutt'ora ritengo casa mia, nonostante non ci abiti più da circa 10 anni) ci si armava di pazienza e vestiti da poco e si preparava la famigerata conserva di pomodoro.

Quest'oggi è stato più particolare del solito, quando ero piccino eravamo in tanti, c'era sempre mio padre, mia zia, i miei due cugini e mia sorella, poi pian piano ad aiutare mia nonna siam rimasti noi quattro nipoti e quest'anno, essendo che entrambe i miei cugini e mia sorella lavorano sono rimasto l'ultimo ad aiutare nonna nella simpatica kermesse tutta rossa della Conserva.

Dunque, data la particolare situazione di oggi, ho deciso di raccontare un po' come è andata la mattinata e il primo pomeriggio; ma iniziamo dando qualche numero.

60 kg di pomodori, quelli a perina

1 macchina Spremidoro Solemio Fiseldem (dei primissimi anni 80)

n.2 Soebar in metallo (sono le bacinelle coi tre manici che si usavano per fare il bucato)

n.1 Pentolone stile Pozione Magica di Asterix o Spaghettata Definitiva per un intero condominio

n.1 Fornello a gas con relativa bombola

n.1 Cestello lavatrice SanGiorgio (pure questa primissimi anni 80)

n.1 Nonna, esperta lanciatrice di ciabatte e potentissima cuoca

n.1 Nipote, incapace ma forzuto (Io)

n.2 Bottiglie di Acqua Tonica Sciueps (come scrive Nonna, non serve per la conserva ma per il sottoscritto)

n.1 Quartino di Tavernello bianco (si sono proprio un vizioso)

n.1 Libro di Diritto Commerciale, nei tempi morti dovrò ben far qualcosa

n.1 Pacchetto Big Fruit (sempre per me, quanti vizi le nonne)

n. Millemila teli in cotone e barattoli con relativi coperchi.

 

Ore 7.45 mi presento a casa di mia nonna in tenuta al limite del Fantozziano, capello umido per asciugatura tramite finestrino aperto della Punto, maglia colore quasi blu di foggia tipicamente anni 70 appartenuta credo alla mia bisnonna, pantaloncino colore fu Verde pescatore pietosamente segnato da anni di preparazione sughi, conserve e bagnetti vari, scarpa reebok di figura, praticamente una superga con la suola.

Si parte, pomodori a bagno nel soebar (si pronuncia come il dittongo francese oe) via la capocchia e si tagliano per lungo a metà, i veloci riflessi del giovane nipote contro l'abilità innata e il callo da taglio di fagiolini della nonna, vince la nonna con un ritmo di tre pomodori a uno.

Si passa alla bollitura, si accende la fiamma a gas, e si piazzano pian pian i pomodori nel pentolone per portarli a bollitura.Nel mentre si passa alla pulizia delle cose sporcate e alla preparazione della fase successiva, nel mentre le big Fruit si scontrano contro la voracità del sottoscritto.

Altra fase importante, la raccolta del basilico, chi ha un orto nella bassa padana ha ben presente la potenza della zanzara da orto, che è da precisare non è la stessa che si trova in risaia...

- Piero Angela mode on -

La zanzara da risaia, nonostante a partire dagli anni 70, fino al quasi completo smaltimento del DDT si stia evolvendo in uno strano animale simile ad un pterodattilo capace di ingurgitare un intera sgolgia (ndr un Airone Cenerino) presenta una voracità limitata ad alcuni periodi della giornata e a determinate condizioni ambientali.  La zanzare da orto, battezzata dai vecchi Cappuccinati come Muschin Diu... e vari aggetivi negativi solitamente masticati tra i denti senza essere pronunciati, (perchè per quanto comunisti, i vecchi del posto sono più cattolici di Don Sturzo), sono una razza infame, l'anello di congiunzione tra un vampiro ed un esattore delle tasse, capaci di farti una dialisi completa in meno di un'ora

- Piero Angela Mode off - 

Comunque, superato l'iniziale bombardamento, si inizia a raccogliere il basilico, e mia nonna scova tra le pianticelle una lumaca, ora chi ha un orto lo sa, non solo danno fastidio e mangiano le foglie d'insalata ma fanno nascere nel coltivare un insano sadismo... ecco che mia nonna con nonchalance la prende e con un ghigno malefico porge l'ignara chiocciola alla tartaruga del mio vicino, risparmio i dettagli per i poveri di cuore

Portati a bollitura i pomodori entra in gioco il cestello metallico della suddetta SanGiorgio... cosa sarà mai se non un colino gigante, preso un telo (In puro cotone, mi raccomando) mettiamo a sgocciolare il tutto ormai bollito. Nel mentre laviamo il pentolone, prepariamo la vera star: la Spremidoro, un aggeggio INFERNALE, capace col suo misero motore di girare per ore e di portare una Panda alla spasmodica velocità dei 7 km/h.

Mentre la macchina spreme e sputa via bucce ed eccessi, io e nonna ci apprestiamo ad un frugale pasto, è ormai quasi la Mezza, l'ora del pranzo. Durante una delle pause è andata a prendere un polletto allo spiedo dal macellaio, e mi propone una rapida purè per non sbattersi troppo.

La macchina finisce, copriamo la conserva e ci mettiamo a tavola, un paio di fette di crudo come antipasto, Nonna sa che odio il cotto, e poi pollo e purè, il pollo, ottimo, finisce per tre quarti nel mio stomaco e per un quarto spolpato vivacemente dalla vispa signora di fronte a me, e poi... e poi... arriva il momento della purè

Dentro la purè di mia nonna c è c'è una percentuale di burro intorno al 20/30% vale a dire un pezzo tale che solo a vederlo può provocare in una persona sana quattro istantanei infarti miocardici. Ma il colesterolo a casa Fontana non è mai stato un problema, ma una soluzione. Finito il pasto, caffettino e di nuovo al lavoro, prepariamo innumerevoli vasetti e cominciamo a riempirli uno a uno, con un pizzico di sale e di zucchero per ognuno poi chiusi tutti, e l'altro soebar viene riempito di stracci e i vasetti sono pronti ad essere sigillati tramite bollitura

Dopodomani andrò a prenderè la nostra percentuale di vasetti.

Per almeno 14 anni buoni sono stato uno degli ingranaggi di questa macchina infernale produci conserva, ma quest anno ne sono stato il secondo protagonista dopo la capa, e vedere la faccia soddisfatta di mia nonna mentre mi vede lavorare mi riempie di gioia, vuoi perchè ne ho persa una a Marzo e mi rimane solo lei, vuoi perchè sono cresciuto da lei con i miei cugini e ho vissuto più di sei mesi da solo con lei, ma sono giornate che mi resteranno nel cuore e che spero un giorno di poter raccontare con la stessa foga e gioia con cui ho scritto questa pagina di diario.

Comments

Ho cercato di essere un po' più sintetico, ho omesso un po' di battute in dialetto, anche, per una più rapida comprensione, però tutto il resto era proprio il minimo sindacale.

Mi è sembrato doveroso essere prolisso in questo frangente.

Stasera niente pomodori anche per me =)

--- So macch --- Marco

Esistono ancora le conserve, i bagnetti verdi (per andare poi a donne), la frutta dell'orto messa sotto spirito...

Esistono sicuramente Nonne,che si sono dedicate ad aiutare i propri figli, per educare i nipoti con la stessa costanza ...

Esistono per fortuna nipoti, che sono riconoscienti di tutto questo, o per lo meno cercano di dimostrarlo.

--- So macch --- Marco

Ma poco, io mangio "quasi" come un passerotto... è il quasi che non è quantificabile!

--- So macch --- Marco

"Ma il colesterolo a casa Fontana non è mai stato un problema, ma una soluzione."
Questo è da antologia!!!
Grazie per il gran bel racconto!!
Ciao Ciao!!
Fulvio

Easy like sunday morning... Sometimes!

=) ... guarda le battute sul colestorolo sono di casa, tra me e il babbo ne tiriam fuori una al giorno minimo, questa però devo ammettere che è in assoluto la mia miglior battuta sul caso.

--- So macch --- Marco

Bellissimo racconto, complimenti!

Io invece sono di quelli che cercano sempre di svicolare la conserva, la odio proprio... odio quella sensazione di pomodoro sulle mani, che ti si aggrinza la pelle come quando stai troppo in acqua e al contempo brucia come il fuoco sulle punture di zanzara o sulle piccole escoriazioni.

Preferisco la vendemmia, più faticosa ma perlomeno spegni il cervello e vai, nella conserva se sbagli un minimo particolare (mezza foglia di basilico in più in un calderone da 50 litri) ti si riversano colpe ancestrali per cui durante l'anno ad ogni vasetto aperto ti verrà ricordato l'erroe, "sa un po' troppo di basilico neh... beh, pazienza...".

Se sei parente con Lorenza salutamela, sono ormai anni che non la vedo più, praticamente da dopo l'università a Torino in quel di Scienze della Comunicazione. Se no, salutala lo stesso quando la incontri, così per educazione.

Ciao!

Daniele.