Si, lo so che è un po' che non scrivo...

... e manco che commento. O almeno non come ai livelli di qualche mese fa!
Però questa la volevo condividere con voi! In attesa di tempi "Laster Mode" Migliori.

 

Si, c'entra ancora la notte, anche se non propriamente.
Si anche una certa canzone c'entra.
Ormai il copione vorrebbe una guida solitaria, di notte, per le strade di casa. Una canzone, uno stato d'animo ed ecco partire la molla per buttare fuori il più possibile. Stavolta è leggermente diverso. E' dilatato, c'entrano più persone, più emozioni. Ieri, dritto sull'A22, direzione Verona per poi entrare nella bolgia dell'A4 direzione Montichiari. Non ce ne sono molte di giornate come quella di ieri da queste parti... Come direbbero i Negrita, "... di quei giorni che non vengono spesso, come le eclissi di sole, che le puoi quasi contare..."
Dopo un temporale, dopo un po' di grandine ecco che parte il vento che si porta via tutto, dalle nubi ai pensieri. Dal mezzo della pianura Padana vedo le Alpi di fronte a me, gli Appennini nello specchietto retrovisore e la luce di un sole ancora troppo prepotente (per essere ottobre) che mi scalda la faccia.
A un livello sonoro forse non appropriato esce un pezzo di un disco che amo solo per come è nato. Damien Rice è uno che non bussa per entrare nell'anima.
Arriva e ti stordisce dove sei. A me è capitato in mezzo all'autostrada...

Non è passato troppo tempo dall'ultima volta. La macchina è sempre la stessa, sporca uguale, qualche migliaio di km in più sul cruscotto. L'estate se n'è andata, si è portata dietro le inquitudini di quella sera. O almeno, le ha mutate, le ha rese un po' più dolci, un po' più sopportabili. Adesso potrei quasi sbilanciarmi e pronosticare una vittoria, anche se non è ancora finito il primo tempo. Sono più sereno. In questi mesi ho suonato, ho scritto, ho rosicato, ho viaggiato, ho bevuto e mangiato forse un po' troppo, ho voluto ancora più bene ai miei, ho provato profondo rispetto e amicizia infinita per almeno tre persone che si, voglio rimangano nella mia vita. Mi sono tagliato i capelli, vesto leggermente meno sfatto. Oh, sono sempre io, però sto un po' meglio.
Mi sono lasciato alle spalle l'OBI, o almeno, quello che mi faceva male di quel posto. Ho imparato che un setup stereo è una figata, che la distanza può non essere un grosso problema. Ho riallacciato alcune amicizie. Ma soprattutto Londra mi ha stregato e lì una persona in particolare mi ha incantato.

E mentre faccio questi pensieri arriva questa acustica e queste parole che... che sono perfette. "...Why'd you sing Hallelujah if it means nothing to you, why'd you sing with me at all?..."
Sono scemo? Si, di sicuro. Non è colpa mia però se anche a lei piace cantare Hallelujah, non è colpa mia se tutto quello che è successo è stato "Delicate".
Ok, alzo un'altro po', ormai siamo in direzione ovest, il sole è cinque gradi sull'orizzonte... Voglia arrivare prima che scenda, il balcone a ponente con vista sul nulla è una benedizione. Il Talisker sulla mensola e il mio coinquilino lo sono allo stesso modo. La giornata di oggi con i pensieri che ho in testa anche. Due felpe, due sedie, due whisksey da bere goccia a goccia, e tutti, e ripeto tutti i cazzo di colori dello spettro che si rincorrono come i miei neuroni  rincoglioniti. Il Chitara deve parlare, non sta passando un bel momento, è un po' incasinato ma tutto sommato i dubbi che ha sono assolutamente positivi, se  così si può dire. Quando si deve scegliere fra due sentimento forti puoi quasi dire che ti andrà bene. Questo però glielo dico dopo, se no mi entra in spirale pessimista e altro che whiskey...
I colori diventano sempre più scuri, in testa continuano a battere quei tre accordi e io continuo a fare da pseudo supporto psicologico. A sinistra un bagliore... Non ci posso assolutamente credere. Dopo la giornata cristallina, pure la stella cadente? Sorrido, il Chitara cambia discorso e ormai il cielo è scuro, senza luna però.
Si potrebbe chiudere qua, in fondo mi hanno regalato troppo in quattro ore.

E invece no, il Chitara deve tornare verso Roma, io lavoro dalle 8 e la sua macchina è scassata. Sveglia moooolto prima dell'alba, Montichiari-Bergamo-Montichiari a sorpassare camion. Almeno all'andata. Il ritorno... Beh, tutti i colori di ieri me li hanno riregalati al contrario, dallo scuro al chiaro. In macchina c'era sempre lui, questo irlandese stregato. Fino a un certo punto però.
Quella canzone è qualcosa che va ascoltata il giusto. Va protetta, come una chitarra acustica d'annata: non la porti troppo in giro, certe botte la rovinano.
Diciamo che la tieni per momenti speciali in cui pochi eletti possono apprezzarla e gustarla, per il resto c'è il muletto.
E allora nel lettore capita un'altro disco bello. Bellissimo. Più ruffiano. Con una perla però.
Sono tornato verso casa dopo una giornata ordinaria, e ancora... Mi sto viziando cazzo. Tramonto stellare, limpido, colorato, poetico. Castenedolo da una parte, Lonato lì vicino, il lago dall'altra. E Cris Martin che sussurra "... I won't let you down..." sembra aver capito come sto.
Sono solo tre o quattro accordi, aperti, sospesi, onirici. E tutte le volte che parte il falsetto i pensieri vanno lontano, vanno oltre le Alpi e superano anche la Manica.
Nella mente si fa spazio un pensiero nascosto, ricorrente, ingenuo... puro. E se fosse per questo che sono sereno? E se non fossero solo la giornata, solo la musica o solo i colori? E se fosse che veramente sta riaccadendo? Non sono inquitudini, sono ben altro...
Gli accordi aperti continuano a squillare incessanti, ancora quel falsetto e poi tutto finisce.
Chiusara di partita? No, ancora no, troppo tempo davanti, troppe cose che potrebbero andare storte... Certe cose vanno prese con calma, devono fare il loro corso, tranquille e "delicate".
Per una volta mi accorgo che non ho fretta, non voglio correre. Ho assaporato per due giorni ogni secondo, ogni colore, ogni raggio di luce sfuggito al controllo di qualche entità superiore. Li ho fatti miei, li ho scritti nel libro dei ricordi e li ho messi un attimo da parte, per tempi più neri.
Siamo solo ai minuti iniziali del primo tempo, partita di ritorno.
E forse la pendenza della salita è meno ripida, o forse il paesaggio sposta la fatica di qualche metro.
Oggi va bene così. Anzi, oggi è perfetto così.

Fulvio

Comments

direzione ovest, il sole è cinque gradi sull'orizzonte.

 

 

 

Bravo Fulvio, scrivi benissimo!!! :)

 

... forse inconsciamente, il tuo lavoro ogni tanto ha il sopravvento e ti porta a scrivere cose come quella sopra che, per uno che non sa, non significano niente ma, sapendo, sono un GRIDO.... mancava solo che scrivessi "ci muoviamo con prua ventisette" o magari "CAV OK, si vede bene" così, tanto per ribadire il concetto.........    :-))))

Grazie Godin!
Per la lettura soprattutto!

Eh si, la deformazione "professionale" è sempre presente, e sempre di più inconsciamente...
Hai presente quando ti chiedono di fare lo spelling a un termine o al nome? Che imbarazzo quando parto in quinta con "Si, Foxtrot, Echo, Rome... Ehm scusi F di Firenze, E di ...."
Grazie ancora!!
Ciao Ciao!!
Fulvio

Easy like sunday morning... Sometimes!

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