Gary Moore... Live!

Che dire, sarà anche un po' appesantito ma per niente bolso, un'ora e mezza tirata di musica, con le uniche parole non cantate spese per i titoli dei brani. Gruppo onesto che non fa nulla per contendere la scena al protagonista, batteria, basso, tastiera (e chitarra in un pezzo). Le mani sono quelle che ho potuto sentire ed ammirare tra CD e video di vari generi, la voce c'è, tolto un inizio forse un po' a freddo. Il suono grosso, molto distorto, con poche variazioni dall'inizio alla fine, forse si impasta un po' quando la band pompa al massimo, ma appena gli altri calano è una goduria, pur non essendo il mio ideale. 

Dei pezzi, non ne conoscevo uno, tutti brani molto rock con melodie dal sapore irlandese, un paio di ballad, non c'è traccia delle dodici battute. Almeno fino alla fine, quando tra Still Got the Blues, Walking by Myself e Parisienne Walkways ha sparato una tripletta che da sola valeva  il prezzo del biglietto. Francamente mi aspettavo più blues, ma ho apprezzato lo stesso.

Abbastanza deludente il pubblico, sia come numero che come calore, però il lunedì sera in città a fine luglio è decisamente una collocazione infelice. Età media abbastanza avanti.

Per concludere, il concerto di un artista che ha scritto capitoli importanti della storia dello strumento, che emergono ancora, palesemente, in ogni pezzo come in ogni fraseggio.