Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Non so nemmeno io come mi sento...o forse sì: uno schifo. La musica e le situazioni musicali dovrebbero fornire una valvola di sfogo alle preoccupazioni quotidiane ed invece talvolta ne aggiungono altre.
Stanotte non riuscivo a chiudere occhio e ancora adesso mi sento molto agitato.
Ieri ho dovuto dire alla persona che suona con me nel duo acustico che così non si poteva più procedere. La mia esigenza era trovare un musicista che mi sgravasse di alcuni compiti, che fosse indipendente nel preparare dei brani e che ne suonasse alcuni da solo in modo da lasciarmi più libero di cantare e muovermi. Mi sono ritrovato invece nuovamente a trovare le parti di entrambi, a suonare praticamente sempre, studiarmi introduzioni e chiusure, armonizzazioni e tutto il resto, salvo dovergliele ricordare quando inesorabilmente venivano dimenticate.
Per me è estremamente snervante una cosa del genere, una quantità enorme di energia che potrebbe essere utilizzata diversamente. Credevo di aver trovato un chitarrista a cui "rubare il mestiere" ed invece mi sono ritrovato ad elargire quel poco che conosco senza nulla (o quasi) in cambio.
Dopo un tot di prove eravamo ancora a quota 7 pezzi di cui solo un paio pronti al 100%. Con qualcun altro sono riuscito a preparare anche 25 brani in poco più di due settimane: ognuno si vedeva le proprie parti e poi si mettevano insieme le cose. La struttura e la melodia era la prima cosa da imparare a memoria: niente fogliettini volanti.
Non mi sento a mio agio in queste situazioni: magari c'è chi per lavoro deve svolgere questo compito quotidianamente ma ci sono stato malissimo. Dover dire certe cose ad un mio coetaneo mi è sembrato davvero innaturale.
Ho mostrato il massimo della trasparenza e lui ha compreso bene la mia posizione: al mio posto, parole sue, "si sarebbe mandato affanculo molto prima e senza tanti convenevoli".
Non ho dato nessun ultimatum e non ho dato un taglio netto alla cosa. Gli ho detto che dipende anche da lui. Magari si fa vivo tra una settimana o due o tra un mese con "un chilo e mezzo di pezzi arrangiati da paura". Allora si potrebbe riprendere con tutta tranquillità.
Nel frattempo...speriamo. Io però non me ne starò con le mani in mano.
Comments
njuletto
Tue, 11/10/2009 - 13:37
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R: Ciao, dal quel poco che
Ti ringrazio Matteo per le parole di conforto e per la stima. Non lo so se sono riuscito nel mio intento: non volevo fare la paternale ma solo rendere esplicito tutto quello che sentivo. Lui questo lo ha apprezzato. Mi ha sempre detto "'o parlà chiare è fatto pe' ll'amici" (il parlar chiaro è fatto per gli amici) ed io lo condivido pienamente.
E' quello che ho fatto ieri dopo che tre prove di seguito si sono svolte allo stesso modo.
La cosa che più mi faceva stare male era pensare che dal punto di vista umano ci sia una grande sintonia, che in maniera casuale (ci siamo conosciuto grazie ad un annuncio) siamo diventati amici e che improvvisamente si potesse rovinare questo rapporto appena nato. Lui ha detto che questo non avverrà, che anche solo per un caffè o una suonata estemporanea ci si vedrà sempre, che adesso che ci siamo conosciuti non ci perderemo. Poi si vedrà con il tempo. A me sembra un po' come quando finiscono le scuole e si dice: "mi raccomando non perdiamoci di vista".
Può darsi anche che questo progetto sia semplicemente nato nel momento sbagliato, che i suoi impegni (conservatorio e altre formazioni) non gli permettano di dedicarsi come vorrebbe, che in un futuro non tanto lontano si riprenda con un rinnovato entusiasmo. Lo spero sinceramente.
Lui non aveva mai affrontato il repertorio che faceva con me e dice di essersene innamorato, che si trova bene con me e gli piace come lo propongo e che vorrebbe continuare. Tutto sta a capire se quello che ho detto scatenerà una reazione positiva, una bella ondata di orgoglio oppure sarà un motivo per tagliare del tutto la collaborazione.
Io nei suoi panni dimostrerei di che pasta sono fatto e mi preparerei al 1000% anche solo per darmi uno schiaffo morale. Magari lo avrei fatto già dalla prima "cazziata" di qualche settimana fa. Ma io sono io.
Un abbraccio,
Angelo
Semaforo rosso vai, semaforo giallo tieni, semaforo verde no. (Confucio)
acrobatuv
Tue, 11/10/2009 - 13:48
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pensa un po... io ho avuo il
pensa un po... io ho avuo il problema opposto.
Io non sono una cima a suonare, ma mi smazzavo per arrangiare preparare intro rendere il brano funzionale allo spirito della band. L'altro chitarrista invece tendeva a semplicizzare il tutto perchè dovevamo sbrigarci a suonare nei locali...
winston smith
njuletto
Tue, 11/10/2009 - 14:07
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R: pensa un po... io ho avuo il
E' esattamente quello che cercavo in un partner chitarristico: che fosse un virtuoso o meno non era importante. Ovviamente se fosse stato un chitarrista alle prime armi lo avrei scartato a priori. Invece si tratta di un ragazzo in gamba, che si muove con scioltezza sul manico e con una buona cultura musicale.
Anche a me preme mettere insieme il repertorio in tempi ragionevoli e andare a suonare in giro. Tutto questo senza mettere fretta all'altro, a patto che si stia dando il massimo in relazione alle proprie capacità.
Reputo il pubblico perfettamente in grado di sentire la differenza tra un pezzo arrangiato come si deve rispetto ad una versione da falò. Qualsiasi sia la sua cultura musicale.
>>>mi smazzavo per arrangiare preparare intro rendere il brano funzionale allo spirito della band
Se non distassi troppo da qui ci si potrebbe fare anche un pensierino... :-)
Ciao,
Angelo
Semaforo rosso vai, semaforo giallo tieni, semaforo verde no. (Confucio)
njuletto
Tue, 11/10/2009 - 15:26
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R: Urka
Ultimamente sto cercando di utilizzare le mie energie nella giusta direzione ma mi capita ancora di gettarmi a capofitto in qualche progetto che non mi calza a pennello. Questo qui è l'unico in cui mi sento perfettamente a mio agio: devo solo avere un degno braccio destro (ma ambidestro è anche meglio) per lasciarmi andare un po' di più e non sentirmi "inamidato" dalla chitarra in braccio.
Nonostante so di aver detto la pura e semplice verità mi sento sempre un groppo in gola. Chissà quando passerà.
Cercherò di sfruttare il maggiore tempo a disposizione in queste settimane per studiare brani nuovi e metabolizzarli a dovere. Spero poi di avere buone nuove da raccontare a breve.
Un abbraccione fratello!
Angelo
Semaforo rosso vai, semaforo giallo tieni, semaforo verde no. (Confucio)