Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Mi spiace un mondo non poter partecipare attivamente al sito: purtroppo al lavoro mi hanno di nuovo segato l'accesso a Laster, Youtube ed altro. In attesa che cambi qualcosa approfitto della connessione a casa di Adele per scrivere di queste prime esperienze di audizioni.
La prima è stata una avventura. Una lunga attesa, tanta fila (non potete immaginare quanta), amicizie nate per caso ed alla fine cantare davanti ad una persona che non conosci per dimostrare di cosa si è capaci..
Anche se in vita mia non avevo mai considerato la possibilità di partecipare ad un programma del genere quando mi è arrivata la comunicazione in privato da parte della redazione di x-factor ho deciso di tentare. Ho pensato che per interessarsi a me avranno trovato qualcosa di particolare nei brani che avevo proposto sul mio space. Poco contavano le infinitesime possibilità di riuscita, il fatto che soltanto il primo giorno saremmo stati più di 1500 e che le audizioni si sarebbero protratte per i due giorni successivi.
Nonostante il mio realismo a poca distanza dalla data della audizione ha cominciato a salire la tensione ed ho preso ad avere un po' di paura. Alla vigilia ero proprio terrorizzato. Non saprei dire quale fosse il motivo: se avevo cominciato a nutrire delle aspettative oppure temevo che il mio "ipotetico talento" dovesse essere valutato da un perfetto estraneo.
Avevo paura che il mio senso di autostima già precario vacillasse ulteriormente.
Sono stato a Roma per due giorni, per fortuna ospite di Alex e Piera, cosicchè sono riuscito ad arrivare piuttosto presto (erano le 8 e mezza) e riposato (si fa per dire). Con loro ho fatto una sorta di "provino di prova": abbiamo simulato l'audizione e per rendere la cosa realistica mi sono accomodato nel soggiorno entrando dalla stanza da letto... Mi hanno ascoltato cantare entrambi i brani e mi hanno dato consigli su come muovermi, come interpretare il pezzo e soprattutto cosa NON fare. Gli sono estremamente grato perchè mi ha molto aiutato a superare la paura e a predispormi a ciò che mi aspettava il giorno seguente.
Grazie ragazzi: vi voglio bene!
Enzo, Cristiano, e qualche altro amico mi hanno telefona e/o messaggiato facendomi sentire il proprio appoggio e la loro carica: sono felice di conoscervi e mi sento davvero fortunato di annoverarvi tra i miei amici.
Alex ha depositato l'allodola (io) nel nido del Cuculo (il cuculo non so di chi...) e poi sono stato da solo. Credo sia stata la cosa migliore: era una cosa che dovevo vivere così, per conto mio.
Nonostante fossi arrivato presto prima di me c'erano circa seicento persone: mi hanno assegnato il numero 604. Ho aspettato pazientemente che aprissero i cancelli e poi mi hanno dato l'adesivo da mettere al petto. Entrati dentro l'ingresso della mega struttura alberghiera c'erano dei membri dello staff che aizzavano i ragazzi con i megafoni per cantare, gridare allegramente il nome del programma e incrociare le braccia a mo' di carcerato. Mi sono prestato al gioco cantando e gesticolando come tutti gli altri: mi sono detto che sarebbe stato stupido non lasciarsi un po' andare, anche se l'omologazione non è il massimo della vita.
Ho avuto la "fortuna" di vedere da vicino il mitico Francesco Facchinetti (ci tiene a non farsi chiamare più dj Francesco...) ed ho assistito alle riprese per la sigla del programma. Probabilmente mi si vedrà per qualche frazione di secondo in tv... Più tardi sono venuti anche Morgan, la Maionchi e la Ventura: hanno fatto la solita sfilata sul tappeto rosso e le foto di rito. Durante il resto della giornata non li ho visti più: non so se sono andati via o erano in qualche sala privata.
Dopo più di un ora ci hanno fatti sparpagliare su di un prato dell'hotel e lì mi sono avvicinato ad un gruppo di ragazzi che suonavano la chitarra e cantavano. Alex mi aveva suggerito di fare gruppo con quelli più chiassosi e di evitare i tipi depressi altrimenti mi avrebbero trascinato con loro nel baratro... E' stata la cosa migliore che potessi fare perchè ho fatto delle belle conoscenze che mi hanno impedito di farmi prendere dallo stress e dall'ansia. Abbiamo mangiato insieme e ci siamo divertiti: la giornata è volata via tra un pezzo degli Extreme, uno di Baglioni...e tante chiacchiere che adesso non ricordo più.
Ci sono state anche delle irregolarità nel modo di chiamare i candidati, dovute per lo più ai soliti furbi che si infilavano: addirittura una ragazza con il numero "millequattrocentoequalchecosa" è entrata prima di me... Si sono scaldati gli animi ed èsuccesso un po' di casino (io non ne ho voluto fare) e gli organizzatori hanno messo un po' di ordine. Dopo hanno chiamato in maniera più razionale.
Ho dovuto aspettare le sei del pomeriggio prima di potere essere ascoltato, con la paura che da un certo numero in poi venissimo rispediti a casa. Facevano entrare a gruppi di cinque in un corridoio con una serie di stanze in cui c'erano gli esaminatori: ce n'erano una decina distinte per lettere... Si sentivano le voci dei ragazzi che si esibivano, senza alcuna base (i brani erano da cantare a cappella) e da fuori appariva terribile. Avevamo consegnato un modulo con la liberatoria ed un foglio su cui dovevamo rispondere personali sul nostro carattere, sui nostri riferimenti artistici, sul nostro attuale impiego.
Nella stanza in cui ci hanno fatto entrare c'era solo un esaminatore (non tre come negli step selettivi seguenti che si vedono in tv) che chiamava uno per volta e faceva alcune domande su ciò che avevamo scritto. Chiedeva quale brano avessimo portato ed il più delle volte faceva partire dal ritornello. Il tempo a disposizione non era molto: poco più di un minuto. Mi sono preparato duramente su di Gethsemane, una canzone tratta da Jesus Christ Superstar, e su un brano di Francesco Renga: erano infatti richiesti brani sia in italiano che in lingua straniera. Alla fine ho scelto quello in inglese perchè mi sentivo più sicuro e convinto.
Sono stato l'ultimo dei cinque del mio gruppo e questo mi ha dato il tempo di vedere come funzionava la cosa. Il brano che ho scelto un ritornello vero e proprio non ce l'ha: si tratta di un pezzo tutto in crescendo che ha senso solo se fatto dall'inizio. Me ne ha lasciato cantare un po' più degli altri, circa un minuto e mezzo, e poi ha detto che bastava così, che potevamo andare via tutti. Mi sento piuttosto soddisfatto della mia prestazione, credo di aver cantato in maniera decisa e sentivo la voce fluire libera e (spero) intonata; ho interpretato il brano al meglio delle mie possibilità recitandolo anche un po', cercando di mettere a frutto l'esperienza del musical. Probabilmente la mia percezione potrebbe essere alterata rispetto a ciò che si sentiva all'esterno ma sono andato via da lì cosciente di aver dato il meglio in relazione alle mie capacità attuali. Non ho rimpianti.
Mi aspettavo avrebbero detto subito l'esito della audizione, positivo o negativo che fosse, ma non è stato così. Non è stato detto nulla nemmeno agli altri ma l'esaminatore ha scritto qualcosa su di un foglio mentre una delle ragazze prima di me si esibiva: era la ragazza più carina ed oggettivamente in gamba del mio gruppo. Quella ragazza l'ho vista poi andare in un'altra stanza accompagnata da una hostess... Oramai è passata una settimana e non ho ricevuto alcuna comunicazione per cui ritengo l'avventura definitivamente conclusa. Sono contento di averla vissuta e mi sento pronto ad affrontarne altre.
Qualche giorno fa ho partecipato anche ad un'altra selezione. Si trattava di un casting per un musical: "Romeo e Giulietta". Erano richiesti brani tratti da musical in italiano e un monologo di Shakespeare. Ho preparato due pezzi dal Notre Dame e il monologo "tutto il mondo è un palcoscenico".
Credo di essermela cavata piuttosto bene. Diciamo che ero molto più sciolto della volta precedente, anche se poco prima di entrare nella stanza avevo un po' di tremarella, ed ho cantato con grande convinzione. Quello interpretato, "mi distruggerai", è un brano che conosco piuttosto bene dato che è uno di quelli che ho interpretato durante lo spettacolo di Aprile. Ho cercato di recitarlo, di muovermi come se fossi sul palco ma il microfono nella mano destra mi rendeva limitati i movimenti. Il monologo me lo hanno fatto fare senza ed è venuto decisamente meglio. Considerando che non sono un attore non so cosa potevo fare di più. La selezione è stata filmata e ad ascoltarmi erano in quattro dietro ad una scrivania. Neanche qui mi hanno detto niente però nutro qualche speranza in più. L'amico che è venuto a farmi compagnia ha detto che da fuori gli è parsa una buona performance, migliore dei candidati che mi avevano preceduto. Agostino non avrebbe nessun motivo per dirmi una bugia.
Se mi prendessero potrebbe essere una buona opportunità di crescita: sembra una produzione di buon livello. Credo che per aprire le selezioni anche a Roma per il centro/nord debbano pagare.
Staremo a vedere.
Purtroppo non so quando potrò connettermi di nuovo ma vi abbraccio tutti e vi dico che mi mancherete.
Al lavoro è triste senza tutti voi.
Ciao,
Angelo
Comments
flaviux
Sun, 10/12/2008 - 22:59
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Alleria
Tra poco ci rivediamo al Coatto, Ngiulì, e l'alleria rifluirà di nuovo :) smile !!
un abbraccio
alfio
Mon, 10/13/2008 - 11:04
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R: Alleria
Straquoto!
www.younglustband.it
www.myspace.com/younglust06
Goose
Mon, 10/13/2008 - 00:05
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Hai fatto...
Sicuramente del tuo meglio... e tanto basta.
Ti abbraccio
Peppiniello
FerroFe
Mon, 10/13/2008 - 00:15
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Hai detto tutto...
"Non ho rimpianti"
E' questo l'importante!!
Grande Angelo!! Un abbraccio!!
Fulvio
Easy like sunday morning... Sometimes!
zanocom
Mon, 10/13/2008 - 09:42
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Se son rose...
...son rose. (P.Bitta)
Scherzi a parte, complimenti per l'impegno e la passione.
I risultati prima o poi arriveranno (alcuni sono già arrivati direi).
Ciao
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Grappero Forever
joevint
Mon, 10/13/2008 - 13:23
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R: Se son rose...
E come disse un mio amico batterista (e non scherzava): Se son fiori...fioriranno! (Egraziarcà!). ;-)
In bocca al lupo!
joe
ZosoSuperStar
Mon, 10/13/2008 - 13:37
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Grande!  Pensai è bello,
Grande!
Pensai è bello, che dove finiscono le mie dita, debba in qualche modo cominciare una Chitarra... (Fabrizio De Andrè)