Osaka addio

 Anche oggi è andata, il weekend di un solo giorno è finito, e domani parto per Seoul.

Inizio a rompermi un po' di essere dall'altra parte del mondo, devo tener duro fino a giovedì. Bleh.

Ieri è stata un agiornata bellissima, sono andato a trovare le suore Paoline di Amagasaki, vicino ad Osaka (che è come dire da Milano a Rho) e combinazione su due che erano in quel momento in libreria ho proprio trovato suor Maria Giovanna che ha studiato con la mia amica suor Maria Assunta. Immaginate la sua emozione nel sentire che la conoscevo e che anzi, ogni domenica la incontro e delle volte suoniamo pure insieme a Messa... 

Il racconto della sua vocazione mi ha davvero commosso, ce ne vorrebbero tante di persone come lei.

Nel pomeriggio ho fatto un giretto nei dintorni della stazione, vicino al mio hotel, dove c'è una specie di quartiere sotterraneo. Carino, ma dopo un po' mi mancava la vista del cielo. E poi sinceramente di vedere negozi di Armani, Ferragamo, ed in generale di stilisti italiani non genera in me molto stupore. Insomma, ci sono anche ad Alba, e che cavolo... Ho poi fatto un giro da Yodobashi, che è un po' come dire l'Uni Euro ma esteso ad un sacco di articoli. Ho trovato esposti per la vendita un bel po' di sintetizzatori davvero carini (tra cui il Korg Micro di cui mi sta salendo una voglia di giorno in giorno, ma resisterò! ... a meno di trovarne uno in giro, magari usato, magari in Korea...), alcuni modelli di Clavinova della Yamaha, ben tre modelli di batteria elettronica Roland V-Drums (resisti, resisti!) e solo tre chitarre, Yamaha, però vuote dentro e tenute in una teca, probabilmente per evitare che qualcuno dia loro fuoco.

Ho solo comprato una tastierina per il mio bimbo, so che gli piacciono e che ne vorrebbe una. Perlomeno, cerca sempre di suonare la mia, per cui con questo regalino potrà duettare con me senza cancellarmi tutte le impostazioni midi come spesso accade. Scherzo e gioco ma i miei due mi mancano un sacco... vabbè, giovedì è dietro l'angolo.

Infine ieri sera sono stato a cena con dei miei rivenditori, a Kobe, mezz'ora di treno da Osaka. Mi hanno portato a mangiare il bue, fatto alla loro maniera. Delizioso, ma il rapporto quantità/prezzo è davvero scandaloso. Così ho evitato di mangiare fino a riempirmi (anche perché ce ne va parecchio) e mi sono limitato alla quantità di cibo con cui di solito arrivo a fine antipasti. Però che bontà...

Oggi invece super meeting di quattro ore (non ce la facevo più!) con un potenziale cliente, poi un po' di treno e ritorno in albergo. Ho già preparato la valigia, domani mattina mi sveglierò alle cinque (aargh!) per prendere il volo che mi porterà nella terra delle Cort. Visto che il cambio con la Corea è favorevole, mi sa che se riesco a trovare qualcosa nei pressi dell'albergo (perchè il tempo è tiranno) un regalino mi scappa.

Che dire... il Giappone è sempre una terra di grando contraddizioni. Il pensiero è diverso e se non si assimila bene la loro cultura (cosa che a me ancora manca, ne ho assimilata solo una frazione) spesso e volentieri non si capisce che cosa abbiano per la testa, se ci sia qualche neurone in funzione o meno.

Un altro fattore positivo che in questi blogs non ho riportato è la sicurezza. Sarà che sono grande come due giappi uno in groppa all'altro, ma non mi sono mai sentito così sicuro nel girare per vie, viuzze e stazioni come qui. Complimenti davvero.

Un saluto a tutti, a risentirci in Korea!

Daniele.