Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Mmmh... non so se mordermi la lingua o parlare.
Nulla di politico o nessun grande problema mondiale... si parla della mia band (ancora per poco senza nome).
Allora, dopo tanti, forse troppi anni suono di nuovo come batterista, e devo dire che mi ci trovo davvero bene, il genere è simile a quello che suonavo quando ero solamente batterista, per meglio di così non potrebbe andare.
Solo che nel frattempo sono diventato anche un po' chitarrista, con esiti più o meno positivi, ed ho imparato diverse cose.
Ho imparato che è necessario avere un equilibrio sonoro in una band, non deve esserci qualcuno che prevale ma bisogna essere in grado di suonare e farsi sentire tutti. Invece ci sentiamo solo io, la cantante ed il chitarrista solista. Bassista e seconda chitarrista potrebbero anche fare l'uncinetto, in diversi momenti praticamente non si sentono.
Ho imparato (e sperimentato, con i miei precedenti gruppi) che suonare con un po' di dinamica è più bello e più ascoltabile di un muro sonoro continuo. E' bello suonare le pause, senza riempire a tutti i costi. Anche se si fa hard rock / hair metal (per intendersi: musica tamarra). Insomma, così facevano i gruppi di riferimento, così secondo me ha senso fare.
Ho imparato, infine, che certe chitarre e certi amplificatori fanno proprio cacare.
Ora, io dovrei essere solo un batterista che cerca di fare bene la sua parte, però il mio orecchio (ed il mio modo di suonare) certe piccolezze ormai le pretende. Ho messo le mani sul mixer solo per il microfono della cantante, che è rimasta a bocca aperta per come si sentisse bene solo modificando l'equalizzazione, nonostante l'impianto solo così così.
Non voglio fare la figura del saputello che viene a romperti le balle per il suono e per come suoni... perché a me stesso darebbe fastidio, anche se ascolterei comunque i consigli e cercherei di fare come richiesto. Poi, se mi piace il risultato globale bene. Se no si cambia e si cerca una nuova maniera di eseguire il pezzo.
Se fossi insieme a persone con cui ho un certo tipo di rapporto non mi farei problemi e proporrei, ma a parte il bassista non conosco più di tanto gli altri componenti, e non vorrei indispettirli, anche perché sono più che in grado di suonare come mi piacerebbe - chiedo di suonare di meno, non di suonare di più.
Ho provato a far notare queste cose ma... niente, non è passato nulla. Non mi sono impuntato e non ho pacioccato con le mie manine per dimostrare le differenze.
Ora, se il vostro batterista prendesse la chitarra e vi dicesse "questo pezzo lo farei così", voi come vi sentireste? Se venisse a spippolarvi i controlli dell'ampli dicendo "vediamo se riusciamo a far suonare questo coso in maniera decente?" Non vorrei ferire nessun animo chitarristico, tanto più quello dei miei compari. Infatti si tratta di piccole raffinatezze, non di colossali cambiamenti. Solo che io non sono "solo" chitarrista, ho una mente decisamente aperta : )
A parte, forse, il setup della chitarrista... ha un suono davvero teribbile!
Insomma... che fare?
Comments
hivez
Fri, 12/10/2010 - 16:24
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R: Metodo spietato
Quoto anch'io!
La registrazione delle prove é utilissima in generale e all'uopo ancor di più se qualcuno ha le "orecchie dure" !
pace e bellezza
http://www.myspace.com/cybillsheperd
"Nelle valli della stupidità per i filosofi cresce pur sempre più erba che sulle nude alture dell’intelligenza"
Cecce
Sat, 12/11/2010 - 08:56
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R: Metodo spietato
La registrazione apre gli occhi, ma mica a tutti!! In tanti anche riascoltandosi non sentono l'errore, e in tanti altri anche ascoltando l'errore non sanno dove mettere le mani per rimediare.
Io con il mio gruppo non mi faccio problemi a dire se un suono mi piace o meno, se qualcosa rispetto ai pezzi sul disco voglio cambiarla.... insomma se ne parla. Ho sempre usato tutti i modi eccetto la delicatezza, se sono determinato a risolvere un problema in genere sono molto diretto. Non dico di scordarsi del rispetto per i componenti del gruppo, ci mancherebbe, però nei "miei" gruppetti ho sempre portato la mia idea: Il gruppo viene prima del singolo individuo.
Qui si potrebbe aprire il discorso: Si ma noi suoniamo per divertimento... Anche io, ma mi diverto quando le cose vengono bene, e credo valga per tutti, ascoltatori compresi.
I tuoi consigli porteranno sicuramente a miglioramenti, il gruppo ne gioverà e sicuramente vi divertirete di più.
Il batterista che non sente il bassista...bel casino =)
Spesso di fronte all'evidenza, la potenza della suggestione, è talmente forte da ribaltare la realtà
daniele
Sun, 12/12/2010 - 16:54
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Grazie!
Uhmm... bene, allora proverò a registrare.
La prossima volta ci troveremo in un'altra sala prove, e proverò in qualche maniera a registrare (con cosa? sarà un nuovo blog e, spero, non una nuova fonte di spesa, dato che mi devo comprare il secondo hi-hat ed il china, piatti notoriamente poco economici).
Per il resto, forse mi faccio troppi problemi io. Insomma, se fossi chitarrista me ne farei di meno, ma visto che gli altri ancora non conoscono le mie capacità (scarse, ma con tante pretese sul suono), meglio registrare e cercare insieme di capire dove migliorare.
Ci riproverò con entusiasmo! Ora vado a prepararmi l'ennesimo viaggio, tanto per cambiare... ma sono contento, è l'ultimo prima di Natale!
Cordialmente vostro,
Daniele.