Un cambio...

... di pickup + elettronica sulla strato? Gia' fatto.

... di direzione musicale, virando verso lo studio dell'acustica? Gia' fatto.

... di lavoro?

Ecco, e' quello che si e' verificato nell'ultima, frenetica settimana.

Martedi' scorso, di punto in bianco il "cliente" presso cui lavoravo mi ha detto che gia' dal giorno prima io non sarei dovuto essere la'. In pratica, come accade spesso in questo mondo, il lavoro era finito e tanti cari saluti. Bene, sinceramente non vedevo l'ora di andar via da la': lavoravo come operatore presso un help-desk dedicato ad un ente pubblico, e gestivamo tutti i guasti di fonia per questo ente. Niente di tecnico pero': si rispondeva al telefono, si apriva un guasto, e si mandavano in giro i tecnici... niente console, niente "smanettamento", solo un help-desk puro. E la cosa mi stava parecchio deprimendo... senza nulla pretendere, credo di valere qualcosa come sistemista Linux. Non saro' il piu' famoso degli hacker, ma neanche l'ultimo dei cialtroni. Ma, a prescindere da questo, io sono un perito elettronico che lavora nell'informatica da 12 anni almeno, e finire a fare l'operatore telefonico mi faceva sentire un po'... come dire... poco considerato. D'altronde, il lavoro e' lavoro e la crisi e' crisi vera;  se non avessi accettato di stare da quel cliente la mia ditta mi avrebbe lasciato a casa... anzi, in cassa. Integrazione.

Cosi', alla fine, martedi' mi sono ritrovato con il sedere per terra e con il morale a pezzi. Sebbene volessi andare via da li' gia' da un bel po' di tempo, mi ha spaventato (e non poco) il fatto di essere "appiedato" cosi' all'improvviso. Tornava prepotentemente il fantasma della cassa integrazione, e ho passato due giorni con il morale sotto i tacchi. Due giorni soltanto, pero', perche'  giovedi' la mia ditta mi porta a fare un colloquio presso questa nuova societa'. E, appena finito il colloquio, il responsabile di questa societa' ha preteso che iniziassi gia' il giorno dopo... non per particolari urgenze, ma perche' era entusiasta delle mie competenze, di quello che sapevo fare e del mio "potenziale di crescita".

Insomma, venerdi' e' iniziata la mia avventura in questo nuovo posto di lavoro, e in tutta sincerita' spero che continui a lungo.

Perche' ora, finalmente, lavoro come sistemista Linux. :).

Lo so, non dovrei sbattere in faccia agli altri la mia fortuna... io ho rischiato la cassa integrazione, ma c'e' chi non ha il tempo di porsi il dubbio che gia' si ritrova ad un passo dal licenziamento. Se non addirittura gia' licenziato. Ora che ho sfiorato la situazione di "stare col culo per terra" la mia coscienza mi parla in continuazione quando sto' qua a lagnarmi se la mia strato non suona come dovrebbe, o che vorrei il tal dei tali amplificatore e non posso permettermelo... i problemi veri sono ben altri e ben peggiori. Che senso ha questo discorso cosi' retorico? Poco, perche' non e' certo un discorso simile che fara' cambiare lo stato delle cose. Al dila' di tutto la crisi c'e' ed il suo impatto grosso deve ancora arrivare, qualunque cosa dicano i media. Vorrei poter tenere duro e sperare con tutte le mie forze che non ci rimettano troppe persone... o, quantomeno, che quelle che si trovano ora con il culo per terra abbiano la possibilita' di riprendersi.

* Rob

 

Comments

Paolo e' vero quel che dici... la paura che questo nuovo lavoro possa essere al disotto delle mie aspettative e' forte. Ma non voglio calcare troppo la mano su questo aspetto perche' non diventi una "profezia che si auto-avvera". Cioe', non voglio che la troppa paura di rimanere deluso sia un freno. Per ora prendo le cose come vengono, e cerco solo di concentrarmi per sfruttare al meglio cio' che so gia' e imparare quante piu' cose possibile... Perche' sicuramente quello che so' rappresenta solo un "minimo indispensabile" per cominciare a muovere i primi passi seri nel complesso mondo del sistemista. Tradotto: sono 15 anni che conosco Linux, ma sono convinto di avere tutto da imparare da chi ci lavora sul serio e quotidianamente :).

Soprattutto, voglio incrociare le dita un po' per me e molto per tutti gli altri...

* Rob

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"Qualche volta tu vorrai rinunciare a suonare la chitarra, tu odierai la chitarra. Ma se le sarai fedele, lei ti ricompenserà."
James "Jimi" Marshall Hendrix

 dopo sei anni di lavoro presso un'azienda grafica mi sono ritrovato prima con orario ridotto (e stipendio) a part time poi licenziamento. Per sei mesi ho cercato di ritornare nel mio campo (grafico pubblicitario) ma essendo un settore in crisi ho dovuto allargare la ricerca anche in altri settori tipo "commesso" "magazziniere" "addirittura "guardia giurata"...rifacendo colloqui odiosi che pensavo di aver ormai dimenticati. Non ho trovato nulla fino ad Aprile scorso, sono tornato a fare il grafico presso una azienda importante, stranamente umana, e lavorare, è diventato più stimolante. Certo stò sempre sul chi va là perchè io per natura sono diffidente, ma per il momento và...speriamo bene.Già fare quello per cui si è acquisito esperienza è un passo importante.

Ti abbraccio e ti faccio i migliori auguri

Mao