qualche passo in avanti.

Per prima cosa, voglio girare il mio più sincero, caloroso, enorme, smisurato  Strato-sferico GRAZIE a tutti quelli che sono venuti a salutare e mi hanno accolto, e anche a quelli che non lo hanno fatto ma che comunque rendono Viva questa comunità virtuale.

Non potete immaginare quanto mi abbia reso felice questo rientro :).

E ora, al lavoro... sto incominciando a preparare un articolo, ma non dico ancora nulla in merito. Però avrei tante, tante cose da dire... e spero tutto il tempo per scriverle. Tanto per incominciare, vorrei parlare di ciò che ho fatto ieri, ma non posso farlo se prima non racconto cosa e chi mi ha dato una mano ad uscire dal pozzo che sprofondava verso la inesorabile decisione di abbandonare la musica.

Il cosa è presto detto: il progetto FacTotum, nel quale suono il basso. Se non fosse stato per questo progetto, che è ancora in piedi ed è più vivo adesso di quanto lo fosse appena iniziato, credo che avrei avuto ben pochi appigli a cui reggermi per uscire dal pozzo. Non credevo più nella mia musica, e in generale non credevo quasi più nella musica in sé stessa... ma avevo un impegno con loro, stavamo registrando il demo e preparandoci ad un live. Per correttezza, ho deciso di andare avanti e di comportarmi "da professionista"... suonavo senza convinzione, ma al tempo stesso cercavo di mantenermi dignitoso. Per rispetto degli altri ragazzi che, invece, l'impegno ce lo mettevano. Eccome.

E' stato proprio questo entusiasmo a farmi riavvicinare lentamente alla musica. Intesa non come "esecuzione musicale", ma come passione. O, almeno, l'entusiasmo del progetto FacTotum è stato un elemento importante ma ha fatto da sostegno ad una convinzione che in me, e solo in me, poteva rinascere. Cioè, dovevo essere io a decidere in autonomia, nel profondo del mio essere, da quale forza lasciarmi travolgere: quella che mi tirava giù nel pozzo e mi allontanava per sempre e definitivamente dalla musica, o quella che a fatica e con tenacia cercava di farmi risalire. L'energia del gruppo era un sostegno a cui aggrapparsi, ma io dovevo decidere se tendere la mano o no. E ci voleva forza, tanta forza...

Veniamo al chi. Silvano, Ale e Simone mi hanno dato una mano indiretta. Ma non poteva essere altrimenti: a loro non ho mai parlato della mia crisi, non ho mai lasciato trapelare nulla della mia battaglia interiore. Chi mi ha teso la mano è la stessa persona che condivide il mio universo, quella che mi ama come non ho mai sognato di essere amato, e che io amo con tutto me stesso. E che, oltre all'amore, condivide con me anche i problemi con la musica... perchè anche lei ha avuto bisogno di sostegno e di motivazioni, sebbene per motivi diversi dai miei.

E così, in una sorta di circolo virtuoso, abbiamo cercato sostegno l'uno nell'altra sostenendici a nostra volta. E da lì è ripartito tutto.

Ho ripreso a studiare un po' alla volta, ho razionalizzato il mio tempo per farlo. Ho incominciato a ragionare nell'ottica che anche mezz'ora al giorno è pur sempre studio, che non devo aver fretta di raggiungere i risultati e, soprattutto, incomenciare a non pensare per forza in grande.
Tante cose scontatissime, ovvio, ma ci sono arrivato solo quando ho ripreso contatto con me stesso in quanto musicista; perchè il problema vero che ha generato la mia crisi è che, in qualche maniera, ero andato anche troppo al dilà delle mie reali capacità illudendomi di essere in grado di gestire delle situazioni che, in realtà, non potevo gestire: un live completamente da solo, quando non ero in grado neanche di cantare dal vivo.

si, ero andato troppo oltre. E poichè la causa della crisi era questa mia presunzione entusiastica, io solo dovevo risolverla.

Ne è passato di tempo da quel giorno in cui, con un rimprovero fattomi al momento giusto, mi sono liberato in un colpo solo di tutte le mie inutili lagne, e ho iniziato a ricostruire tutto ciò che era in via di disfacimento. Più per orgoglio che per voglia di fare... ma da qualche parte si deve pur iniziare.
E in tutto questo tempo passato, non ho più registrato musica. Vedevo il mio registratore coperto dal telo per non fargli prendere polvere, e tutta l'attrezzatura giaceva nell'angolo della scrivania senza che io l'accendessi anche solo per sbaglio.

Ieri è arrivato il momento di riaccendere tutto.
Si, sono arrivato finalmente al punto centrale di tutto questo mio scrivere: ieri ho passato tutta la giornata a registrare musica.
Non so che fine faranno queste registrazioni, se le pubblicherò mai o meno... ma ne sono tanto tanto tanto tanto tanto soddisfatto.
Non mi era mai accaduto di essere così contento per come ho suonato. Mai.
Sarà forse un segnale? Troppo presto per dirlo, e soprattutto non ho intenzione di fermarmi ora. Però, mi godo un attimo quel che ho fatto, specie perchè oggi sento addosso tutta la stanchezza per la fatica di ieri: ho registratodalle 10.00 del mattino fino a mezzanotte...

Il bel suono che sento nelle registrazioni di ieri è un piccolo permio per tutta la fatica fatta. Vuol dire che ne è valsa la pena fermarmi e ricominciare, e ne vale la pena andare avanti.
:)

Rob