Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Non lasciatevi ingannare dal titolo, non voglio parlare della musica attuale o del recente passato, né voglio parlare di politica. Lungi da me.
Parlerò di una sensazione che chiunque suoni in un gruppo avrà provato almeno una volta, e chiunque suoni in un gruppo affiatato e che sta insieme senza problemi da oltre 2 anni avrà provato almeno una dozzina di volte: la magia che si crea quando certi brani vengono suonati con l'anima. E qui veniamo al titolo: si tratta di un discorso di cui si è già parlato, nel quale mi sono perso io stesso troppe volte... e si tratta di una sensazione che, per fortuna, mi è capitato spesso di provare, in questo come in altri gruppi.
Le prove di mercoledì sera sono state più o meno le solite prove, e al solito non basta la bella amicizia e l'amore per quello che facciamo ad evitare quel senso di "stanchezza" che nasce quando, per due anni, si fa poco di nuovo. Non è una critica verso il mio gruppo, intendiamoci; portiamo avanti gli stessi pezzi perchè siamo così pignoli da voler perfezionare ogni singola nota che suoniamo, e lasciatemelo dire: gli effetti si sentono, eccome. Ora la nostra musica suona davvero, e non perchè prima fossimo delle pippe oppure poco affiatati. Semplicemente, adesso c'è qualcosa di più. E ce ne siamo accorti quando, circa un mese fa, abbiamo iniziato ad arrangiare due dei tre brani che mancavano al progetto "Le insidie della casa" di Silvano. Come tutti gli altri brani, l'arrangiamento è nato quasi subito e, con qualche perfezionamento, stiamo portando avanti le stesse idee messe in campo quando abbiamo suonato i brani la prima volta.
Solo che, adesso, le idee sono migliori :)
Mercoledì sera quando abbiamo suonato i due brani nuovi... suonavano bene. E veniamo al dunque: quando abbiamo suonato il secondo dei due brani nuovi, ecco che spunta quella bellissima e indefinibile sensazione che ti coglie all'improvviso, che guida le tue mani e il tuo animo su territori che non sapevi di conoscere, verso immagini che sono dentro di te ma che non riesci a vedere perchè offuscati da mille altri pensieri, non ultimi quelli di cercare di suonare a tempo, di non sbagliare, di ricordare le parti. Ebbene, ad un certo punto smetti di pensare a tutto questo e suoni. E la magia avvolge le note che senti girare per la stanza.
Alla fine del brano nessuno di noi sapeva cosa dire, ma i sorrisi che ci siamo scambiati erano eloquenti...
* Rob
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