Trapianto di Variax: Strato Custom DelAx

Scritto da Asbel77 il 19/Feb/2009 alle 19:30

Sezione: Chitarre e Bassi

 

Le prime prove

Line6 Variax. Ok, non è una chitarra vera. Ok, non regge il confronto con le chitarre che vorrebbe emulare. Però, ammettiamolo, qualche lato positivo anche la tanto bistrattata Variax ce l’ha. E non mi riferisco tanto all’aspirazione di avere mille chitarre in una, o alla pretesa che i modelli proposti suonino in tutto e per tutto come gli originali, quanto piuttosto ad alcune comodità che essa può offrire in determinate situazioni. Due su tutte: un suono acustico amplificato credibile e la possibilità di variare accordatura con un semplice tocco dello switch, sulla stessa chitarra.

L’altro chitarrista del mio gruppo (nonché mio fratello!) ha avuto un rapporto di amore-odio con le Variax fin dalla loro comparsa sul mercato. Proprio perché, se da un lato ne apprezzava le comodità di cui sopra, dall’altro queste non bastavano a convincerlo a portarsela alle prove al posto delle sue amate strato. Da qui l’idea: trapiantare l’elettronica di una Variax in una elettrica tradizionale, mantenendo la funzionalità di entrambe.

L’idea di per se non è certo nuova. Credo che la stessa idea l’abbiano avuta in molti, fin dall’uscita della Variax sul mercato. Primo tra tutti un certo Jeff Miller, re incontrastato e fonte di ispirazione per tutti i “trapiantatori di Variax”: In un secondo tempo anche Warmoth ha iniziato a proporre body di strato e tele con scassi adeguati ad ospitare il trapianto.
Da ultima anche la Fender, in collaborazione con Roland, ha pensato a qualcosa di simile con la sua VG Stratocaster.

Digitando “Variax Transplant” su Google o su Google Immagini se ne possono vedere delle belle (e anche delle brutte!): chitarre modificate più o meno bene, costruite ex-novo, mostri pieni di diavolerie piezo/midi/wireless e chi più ne ha più ne metta, perfino una strato SRV variax-izzata… La maggior parte di queste chitarre tradiscono però la loro natura di ibridi in diversi modi: primo, il più ovvio, la cover in plastica per il grande scasso necessario ad ospitare l’elettronica. Poi, un numero di comandi, potenziometri o switch superiore al normale. Da ultimo la vistosa presa jack originale della Variax che ospita anche la presa rj-45 per collegare la chitarra ad altri prodotti line 6 e sfruttarne appieno le possibilità di programmazione.

La nostra idea all’inizio era quella invece di cercare di andare ad incidere il meno possibile sull’estetica della chitarra ospite che – a prima vista – doveva conservare un aspetto tradizionale. Il mio primo tentativo in questa direzione risale al 2007. Le chitarre di partenza erano una Variax 600 (con tremolo) ed una copia economica di Stratocaster, e l’idea era quella di sfruttare, allargandola, la cavità per i pickup ed i controlli, in modo che non ci fossero scassi visibili dall’esterno:

 

 

La presenza del vano per le molle del tremolo però impediva di fare uno scasso abbastanza profondo sotto i pickup. Questo primo prototipo quindi funzionava solo come Variax, in quanto lo spazio non era sufficiente ad ospitare anche l’elettronica passiva, ed i pickup erano scollegati (quello al ponte nella foto manca del tutto per lasciar intravedere la pcb Variax):

 

 

Altro ostacolo: sulle variax 600 e 300 anche i tre potenziometri sono montati su pcb, quindi la loro posizione è obbligata, e leggermene diversa rispetto alla posizione dei controlli di una strato.
La sopraggiunta necessità di vendere la Variax 600 per finanziare altri acquisti fece rimandare il progetto a tempi migliori.

Ad agosto 2008, complice una Variax saltata fuori ad un prezzo molto conveniente, mi sono rimesso all’opera.
Chitarra donatrice: una Variax 500. Ospite: lo stesso body da esperimenti, mezzo devastato dal tentativo precedente, e reso hard tail con l’inserimento di un blocco di legno nel vano del tremolo (senza andare tanto per il sottile: doveva essere solo una prova generale per verificare la fattibilità della cosa). Manico in prestito da una strato american standard.

Scartata l’idea dello scasso nascosto, restava quello di far sembrare “normale” la chitarra almeno vista da davanti. Quindi: presa jack e comandi (numero e posizione dei pot) tradizionali. Con la 500 si rinuncia al ponte mobile, ma in compenso si guadagnava una maggior flessibilità: i potenziometri non sono fissi, ed il selettore dei pickup è un normalissimo selettore tipo strato, con uno dei due poli inutilizzato. Questo ultimo aspetto permette di poterlo ri-utilizzare in contemporanea anche per i pickup passivi.
Il risultato è questo, pienamente funzionante:

 

 

Il mini switch permetteva di passare dai pickup passivi all’elettronica Variax, ed i comandi erano rispettivamente: volume pickup passivi, selettore modelli Variax, volume Variax. Il selettore a cinque posizioni funzionava sia per i pickup passivi che per le simulazioni variax, mentre non c’erano controlli di tono.
La presa jack sostituita da una stereo garantiva anche l’alimentazione all’elettronica line6, e si trovava nella canonica posizione da strato. La presa rj45 era accessibile solo rimuovendo la cover posteriore.

 

 

Esperimento riuscito, quindi: si trattava ora di cercare un buon body hard tail per dare vita alla versione definitiva della “StratAx”.
Il progetto, invece, ha poi subito una leggera variante…

Il trapianto

Non so bene come quando e perché, ma ad un certo punto mio fratello cambiò idea:

Lui - e se invece di una strato usassimo una Tele?
Io - verrebbe come una di quelle di Jeff Miller, o la G.E. Smith: col pickup al ponte scoperto
Lui - il pickup scoperto non mi piace…
Io - E una Tele Deluxe? Il ponte è quasi uguale, e c’è un potenziometro in più a disposizione. Bisognerà aggiungere un selettore tipo strato però
Lui - il selettore da strato… non c’è modo di evitarlo?
Io - magari riesco a usare un rotary switch tipo prs al suo posto…

Dopo essermi documentato un po’, ho visto che la cosa era effettivamente fattibile, e che un rotary switch a 5 posizioni poteva effettivamente replicare le cinque posizioni di un selettore tipo strato. Per il body, avevamo già in casa quello di una Tele Custom giapponese (bastava allargare lo scasso per l’humbucker al ponte), e proprio in quei giorni c’erano in vendita su Mercatino Musicale la mascherina completa di pickup di una Tele Deluxe Classic, ed un manico Mighty Mite con palettona stile cbs.

Gli ingredienti per cominciare c’erano tutti, con in più una chicca alla quale avevo pensato già da tempo: invece di aggiungere uno dei soliti mini switch o potenziometri push pull, per il passaggio dai pu passivi ai suoni Variax, avevo seguito diverse aste su ebay, finchè non ero riuscito ad aggiudicarmi ad un prezzo ragionevole un potenziometro Fender con switch s-1 nascosto nella corona della manopola (usato su alcune American Deluxe).

L’assemblaggio del tutto è stato un pochino più problematico del previsto: i quattro potenziometri della Tele Deluxe sono piuttosto vicini tra loro, e vicini alla presa jack della chitarra. Dal canto loro il selettore dei modelli Variax, il pot S-1 e – soprattutto – il rotary switch, sono ben più ingombranti rispetto a dei potenziometri normali.

Alla fine la disposizione dei comandi è stata piuttosto obbligata, una sorta di gioco ad incastro tipo tetris! Tanto per dare un’idea: il rotary switch ha quattro file di piedini (quattro poli), ne sono state usate tre, ed i piedini della quarta ho dovuto isolarli con della guaina termorestringente e ripiegarli contro lo switch, perche altrimenti il jack una volta inserito sarebbe andato a toccarli.

I comandi della chitarra sarebbero dunque stati: volume pickup passivi + switch s1 per passare ai suoni Variax; volume Variax; selettore modelli Variax; 5-way switch:

 

 

Anche la parte più “liuteristica” dell’assemblaggio - al di là della preparazione della “tasca” sotto il ponte per far spazio ai cavetti piezo e del generoso scasso sul retro per accogliere tutta l’elettronica - ha richiesto qualche adattamento: per fissare il ponte ero vincolato alla presenza dei fori per le corde passanti nel body (chiuderli e rifarli sarebbe stato antiestetico), ma le diverse misure del ponte Variax rispetto all’originale creavano problemi col diapason.

Per regolare le ottave avrei dovuto spostare le sellette troppo in avanti, temevo che in caso di necessità di regolare le sellette anche in altezza si potessero strappare i fili che collegano le sellette piezo alla scheda sotto base del ponte. (E nonostante tutte le attenzioni uno dei maledetti cavetti piezo si è staccato davvero durante la lavorazione… me ne sarei accorto solo ad assemblaggio finito e corde montate, quando attaccando la chitarra all’ampli una delle corde restava muta. Facendomi imprecare non poco, mentre smontavo il tutto e rifacevo la saldatura sul millimetro di cavetto spellato con una lama di taglierino…)

 

 

Visto che il manico era comunque da adattare al body (tacco piuttosto tondo e fissaggio con quattro viti) ho recuperato il paio di millimetri che mi mancavano proprio appiattendo il tacco del manico.
Ho dovuto anche assottigliare di un nonnulla la parte di tastiera che sporge sul body (il manico ha 22 tasti, anziché 21 come nelle tele deluxe vere) perché poggiava sul battipenna e temevo potesse creparsi o sollevarsi quando fossi andato a serrare le viti di fissaggio del manico.

Tutto questo accadeva a Dicembre: la chitarra ha finalmente emesso le prime note verso l’ora di cena del 24. Ci tenevo che mio fratello avesse il giocattolo nuovo in tempo per Natale, visto che l’assemblaggio del tutto e un po’ dei pezzi usati erano appunto il mio regalo di natale per lui!

 

 

 

 

In realtà dopo qualche giorno me la sono fatta riportare per gli ultimi ritocchi (tiratina al truss rod, action, ottave…): l’avevo finita così in extremis che si è accontentato di portarsela a casa con un setup a dir poco terribile!
Alla fine posso dirmi soddisfatto del risultato, considerando che era la prima volta che mi cimentavo in un assemblaggio così laborioso, con parti provenienti da (e pensati per) chitarre diverse, con gli inevitabili piccoli problemi di compatibilità e adattamento.

Alla chitarra mancherebbe ormai giusto un nome “ufficiale”…
Considerando la provenienza dei pezzi:

  • manico: Strato
  • body: Tele Custom
  • pickguard/pickups: Tele Deluxe
  • elettronica: Variax

a me verrebbe da chiamarla Strato Custom DelAx… ma forse è un tantino lungo!

Luca