Dalla Russia con...

amore? no! Sesso? Manco.

finalmente trovo un po' di tempo per aggiornare il mio blog. Vi racconto del matrimonio alla francese.

Preparatia:

Giovedi' notte si parte la sera per Amsterdam Schiphol (L'aeroporto della citta' del sesso): l'aereo e' alle 6 del mattino e non lo vogliamo perdere. Arriviamo alle 8 a Montpellier dove ci aspetta una macchina a noleggio. Da li' si arriva ad Avignone. Io e il mio collega eravamo cosi' stanchi che ci siamo buttati nel primo albergo che ci e' capitato a tiro. Cazzo era un 4 stelle, ma per una notte abbiamo fatto i signori. Appena messe giu' le valigie corriamo a vedere il palazzo dei papi.

Tale palazzo (incipit da Superquark) e' stato costruito dal 14 secolo in avanti, tra modifiche, abbandoni, ecc... Bello, immenso ma... vuoto: in quasi tutte le sale c'erano solo i muri. Pochi resti del passato sfarzoso. In ogni caso da vedere. All'uscita, pranzo in piazza e una sopresa: tra luglio e agosto, nella citta' francese si svolge il festival di teatro. Le compagnie vanno in giro per Avignone a fare pubblicita' ai loro spettacoli con vestiti di scena e volantini. Tutta la citta' e' tappezzata da manifesti delle pieces teatrali (ma in maniera intelligente: non sono incollati, ma attaccati con mollette e altre robe reversibili). Solo un pazzo non andrebbe a teatro ad Avignone in estate. Difatti non ci siamo andati (chevvidevodire, il mio francese e' pietoso...). sul tardo pomeriggio incontriamo una nostra ex-collega israeliana (gnocca) e il nostro capo (bell'uomo, sui 45-50 anni). Shopping selvaggio (mi sono comprato un blazer niente male; in mezza giornata ho speso tanto quanto 20 giorni in India) e cena in un ristorante tipico da turisti. Finalmente all'una e mezza di notte, dopo piu' di 42 ore in piedi, andiamo a dormire.

Il giorno del matrimonio:

ci vestiamo belli belli (io di piu': sono di Milano, eccheccazzo!), gironzoliamo per la citta' fino alle 3 e mezza, ora del matrimonio nel municipio. La cerimonia e' stata un lampo: in mezzo'ora si firma, si sentono i doveri della coppia, ci si scambia l'anello, bacio senza lingua e fuori dalle balle che c'e' un'altra coppia che aspetta: c'erano 15 matrimoni quel giorno: se non si sta attenti, si rischia di sposare la persona sbagliata. Si va al ponte di Avignone (suggestivo ma parzialmente crollato) a fare le foto e poi in partenza verso la casa di campagna dello sposo.

La festa:

Come detto nella precedente entry del blog, lui e' mezzo francese e mezzo italiano, lei e' russa. Quindi gnocca da tutte le parti del mondo (pure dall'italia). Vodka a fiumi (portata direttamente da S. Pietroburgo: Green Mark e Diplomat) gia' dall'aperitivo, degnamente contornata da buon champagne e vino rosso. Tutto secondo le aspettative. Con la tipa con cui avevo il conto in sospeso nisba, ci siamo solo salutati. Poi la gente era tanta, lei stava coi suoi amici russi, io a bere e a ballare... pazienza, sara' per il prossimo due di picche. La sera va avanti cenando, bevendo, a parlare di rock col capo (adora Ted Nugent, i dead kennedys e l'ho beccato all'Arrow Rock Festival il mese scorso, di cui vi illuminero' a breve), bevendo, ballando, bevendo, guardando le ragazze russe fare un ballo tipico con vestiti d'epoca, bevendo (...), chiacchierando, bevendo, ballando al suono dello jambee, bevendo, e siamo arrivati alle 9 del mattino completamente demoliti e devastati. Con un rantolo mi porto in una stanza per dormire, quasi zompo addosso all'israeliana che con uno scatto felino si fa da parte e mi lascia il materasso in cui mouio alle 9 e mezza e risorgo alle 6 di sera. A ridere e scherzare ci siamo bevuti quasi tutta la vodka importata insieme al caviale e al salmone.

La sera si mangia, NIENTE ALCOOL, e si chiacchiera con gli astanti. Nello stesso tavolo c'erano il padre di lui che mi parlava in francese, il padre di lei che mi parlava in russo, lui e suo fratello che mi parlavano in francese e italiano, l'israeliana che mi parlava in inglese e una coppia che mi parlava in olandese. Dal canto mio, sono riuscito a dispensare saggezza anche in latino. La torre di Babele in 4 metri quadri.

Relax:

Il giorno dopo si va al fiume a prendere il sole e a fare i tuffi: erano anni che non mi rilassavo cosi', solo relax, sparare cazzate, giocare come i bambini in acqua e sentirsi sereni. Purtroppo e' durato poco (ma e' stato inteso) che gia' siamo dovuti ripartire alla volta di Montpellier per Amsterdam.

Siamo partiti alle 9 di sera e sono arrivato a casa alle 4 del mattimo per fare un'ora e mezza di volo e un'ora di treno. Il treno della notte (che da Utrech va ad Amsterdam passando per L'aja, Delft e Rotterdam) si chiama cosi', ho scoperto, perche' ci mette tutta la notte a fare il giro, tra ritardi, lentezze, lavori sulla tratta. Infine, come ciliegina sulla torta, di ferma a L'Aja e ci fanno proseguire in autobus (che e' arrivato dopo un'ora).

Tre ore di sonno, e al lavoro la ragazza che sto seguendo mi mette sotto a lavorare di brutto fino a mezz'ora fa. Se pu no anda' avanti insci'! (non si puo' andare avanti cosi...)

me la merito una birra?

 

A presto

Corrado

Comments

Mi sembra che sia stato un bellissimo viaggio.
Una roba un po' da giovani, ma di quelle che ricorderai.
Non so perché ma mi hai ricordato Peter Sellers.
Ciao