Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Scomodo nientemeno che Jonathan Swift per esporre alcune riflessioni e avanzare una proposta, ma andiamo con ordine. Cercherಠdi essere breve, quindi perdonatemi se salto alcuni passaggi.
Voglio anche premettere che non sono paranoico nà© monotematico, ma in questi giorni sto riflettendo sul tema che ora vado ad esporre.
Da diversi anni uno dei nostri canali principali di relazione ਠinternet e oramai abbiamo una certa esperienza in materia.
Su internet troviamo un tipo di relazione del tutto innovativa perchà© la comunicazione avviene alla pari (in orizzontale).
Ci sono persone, enti, istituzioni che comunicano nel modo tradizionale, verticale o top-down.
Quando sfortunatamente incappiamo in questi casi (ad esempio molti politici o qualche Comune) percepiamo subito che qualcosa stride come le unghie sulla lavagna. E come corollario spesso ci girano pure le palle.
Vabbà© Zano e allora?
Allora considero vincente in senso darwiniano, ovvero meglio adattivo lo stile di Laster.
Sono convinto che la sensazione di "aria fresca" che molti hanno provato approdando in Laster, deriva proprio dal sentirsi a proprio agio nella relazione.
Tale sensazione era diventata scomoda in un mondo precedente, dove all'improvviso ਠstato deciso di cambiare le regole del gioco, comprese quelle di relazione, e a uno stile di comunicazione orizzontale ਠstato sostituito uno stile verticale.
Praticamente ਠstato applicato il modello della "rivista tradizionale": redazione di esperti specializzati che si rivolge a una massa indistinta.
Con tutte le conseguenze del caso: io so' io, fatece largo che passiamo noi, numeri numeri numeri, la necessità di dimostrare competenza.
Credo che questo stile comunicativo non sia efficace in un ambiente (internet) in cui si usa diversamente. Non mi permetto di fare previsioni perchà© non sempre il meglio si rivela vincente.
Il discorso potrebbe continuare ma magari ne parleremo pi๠avanti.
Adesso mi preme fare la modesta proposta.
Trovo che in Laster ci sia qualcosa non perfettamente in linea con le "best practice" della rete (scusate il francesismo ma non sapevo dirlo in italiano).
Mi riferisco al vincolo del blog privato ovvero non accessibile al guest.
Mi rendo conto che la decisione ਠstata presa in un momento in cui il blog era un nervo scoperto, perಠin tutte le piattaforme di blog la scelta del "livello di pubblicità " del blog viene lasciata all'utente.
In genere l'utente puಠdecidere il grado di accesso (pubblico, privato, a invito) separando la decisione tra accesso blog e possibilità di commento.
Per cui mi rivolgo in particolare a Lauro e a Luca: perchà©, compatibilmente con i vostri impegni (perchà© non conosco la difficoltà di quello che propongo), non allineiamo la politica dei blog di Laster alle logiche di rete?
Io l'ho detta, per favore non fanculizzatemi.
Ciao
PS per chi avesse piacere la "Modesta Proposta" di Swift ਠleggibile integralmente qui.
Comments
zanocom
Fri, 08/08/2008 - 15:05
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R: Stasera.
"Ora non spararmi tu:-))"
Ma se sto ancora ridendo al pensiero del Club degli Sfigati.
Mi fa piacere che abbiate raccolto l'invito alla riflessione, infatti l'obiettivo era proprio questo (e poi non avevo niente da fare stamattina).
Quanto scrivi sull'organizzazione della home page è sensato ma riguarda la collocazione sul sito piuttosto che l'accessibilità dei blog.
Potrebbe esserci una home-page focalizzata sugli articoli e in alto una sezione che rimanda ai blog (che hanno deciso di essere pubblici ai visitatori).
I blog privati apparirebbero nella stessa sezione solo a chi si logga.
In questo modo sarebbe evitata ogni confusione tra blog e sito.
Potrebbe essere un'idea.
Poi ci sono altri siti (mi riferisco a corriere.it e repubblica.it sopra tutti) che hanno blog in home-page.
Però a prescindere dalla collocazione io ponevo l'accento proprio su un aspetto (l'accessibilità del blog) che in Laster è diverso rispetto alle consuetudini della rete.
La prassi è che l'utente scelga chi può leggere il blog e chi può commentare (per questo privilegio spesso è obbligatorio essere member) .
Non entro invece nel merito dei contenuti, è un discorso soggettivo, l'importante è che si rispetti il regolamento (ad esempio su UMGF, il forum non ufficiale delle Martin, è vietato parlare di politica e di religione).
Mi rendo conto che l'argomento possa sembrare pura filosofia, ma mi sembrava utile razionalizzare.
Ciao
robyz
Fri, 08/08/2008 - 15:50
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R: Stasera.
tralasciando tutte le considerazione a latere, mi pare buona la possibilità di consentire a ciascun utente di decidere delle sorti del blog in piena libertà , quindi di poter consentirne la lettura solo agli iscritti, solo a chi si vuole autorizzare oppure anche agli ospiti, magari, per coerenza porrei di default i blog chiusi ai guest per manetenere continuità con quello che è stato ma con la possibilità di scegliere (che è sempre meglio che non poter scegliere).
Robyz - Grappero forever
zanocom
Mon, 08/11/2008 - 10:46
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R: Stasera.
Nessuna fretta davvero.
Ciao (adesso scrivo una bella email in vista del prossimo fine settimana).
Orio
Mon, 08/11/2008 - 11:39
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Così, al volo
Dal mio punto di vista mi sento meglio a sapere che il mio blog e le cose che scrivo dentro non sono rintracciabili su google e nel caso compaiano, che non siano così facilmente accessibili. Vero che generalmente un blog è comunque vedibile da tutti sulla rete, ma così a me non dispiace.
ORIO
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