Milano 14 novembre 2010

 Milano 14 novembre 2010, dentro le mura dell’hotel Quark si svolge un’ altra edizione del SHG second hand guitar. Ormai appuntamento conosciuto dagli addetti ai lavori e da molti chitarromani e non.  Questa volta decido di andare anch’io e chiamo il mio amico bassista..-ok ci vengo, fai i biglietti - . Già! non è certo dietro l’angolo Milano. Un’ora e 15 minuti di strada , più, un’ora e 20 minuti di volo aereo per 2 volte. Non male, ma la realtà è proprio questa.

Lasciamo un caldo incredibile e arriviamo a Linate sotto una fitta coltre di nubi e una pioggerella continua, per fortuna degli amici ci vengono a prendere.

Per noi è un grande evento, la prima volta, bello davvero, anche se mancano all’appello molti collezionisti/venditori e costruttori. La sala che ospita gli strumenti vintage è quella che ci vede più presenti. La collezione del nostro amico Flavio Camorani ci porta a sognare ad occhi aperti. Stratocaster del 1954, telecaster 1951 e poi tutta quella orgia di strato degli anni 60 color fiesta red mi fa perdere la testa. Le tocco, le accarezzo e le provo, ovviamente da spente e con tutte le precauzioni. Sono strumenti affascinanti, ma non solo. Suggestione? Forse..chissà ! ci intratteniamo con Flavio, persona amabilissima, amico pronto a darti tutte le info, a spiegarti le cose. Ma i miei occhi poggiano anche sulla collezione Venturini che esponeva un meraviglioso Fender Super reverb blonde, che ovviamente non era in vendita. Un paio di personaggi americani, conosciuti sul web esponevano altre belle chitarre, tra cui un originale Gibson Les Paul Standard del 1958.

Ma come si fa poi a soffermarsi su tutte le altre chitarre nuove e luccicanti, tanto belle , quanto finte.

Grande delusione, per me, la Gibson Sj200 acustica di punta, bella da morire ma dal suono di una yamaha entry level, eppure per portarla a casa bisognava scucire 3200.00 euro.. ma siamo matti?

Per fare il paragone ovviamente posso dire che la mia Metelli 00028 suona come un pianoforte ed è costata molto meno. Le gibson elettriche nuove sono anch’esse belle, ma, non suonano almeno da spente,come le sorelle vecchie.

Si, le ho provate da spente, e le differenze c’erano, e molte. Ed a proposito di prove, nonostante i volumi davvero contenuti c’era il rischio di andarsene con un martello pneumatico dentro la testa.

C’erano ragazzi che andavano giù di brutto, otto scale al secondo, speed chord, speed lick. Mah! Comunque, è un divertimento.

Non c’erano molte cose che hanno attirato la mia attenzione particolarmente, tranne gli amplificatori Arte Sound, belli anche a vedersi e con dei bei suoni, il Mad Cat Kt45 e l’ overdrive secret Fx1 che devo dire ha effettivamente e positivamente allietato le mie orecchie, tanto che l’ho comprato, belle inoltre alcune cinghie per chitarra artigianali.

Il ritorno è stato faticoso, la stanchezza pesava, ma la soddisfazione di aver passato una bella giornata tra chitarre degli anni 50 e alcune novità dell’ultima ora, in mezzo a tanta gente tranquilla accomunata dalla stessa passione per il mondo della musica e degli strumenti è stata tanta.

La mattina seguente sono andato al lavoro, un po’ stanco e con quella meravigliosa strato fiesta red degli anni 60, dentro la testa ovviamente.