Grazie, amico Robertinho De Paula

Scritto da brunoritchie il 19/Jun/2011 alle 12:49

Sezione: Artisti

 

 

Profilo dell’artista

(tratto da http://www.myspace.com/robertinhodepaula1)

Robertinho de Paula, virtuoso chitarrista (chitarra acustica ed elelettrica), figlio del grande Irio de Paula, comincia la sua attività artistica da professionista proprio in Italia, all’età di 14 anni, con lo show "BRASIL BRASILEIRO" nel 1982. Nel 1990 comincia a suonare in vari jazz club e viene considerato uno dei maggiori giovani talenti in Italia.

In Brasile ha suonato con Marcio Bahia, Luis Carlos Batera,Vittor Santos, Carlos Negreiros, Bnegão, Teresa Cristina, Seu Jorge, Marcos Suzano, Genil Castro, Ademir Junior, Henry Lentino,Vagner Tiso, Carlos Malta, Paulo Russo, Ivan Lins, Moacir Luz, Pedro Luiz, Soweto Kinsh, considerato uno dei migliori jazzisti europei,e la cantante jazz brasiliana Leila Maria ed uno dei migliori batteristi al mondo, il brasiliano Robertinho Silva. In Italia, Robertinho de Paula ha inoltre suonato in vari festival jazz internazionali come: il Castelbuono Jazz Festival, Jazz a Ariano Irpino, Seravezza Jazz, Teggiano Jazz, Padova Jazz Festival Centro Porsche, Pantelleria Jazz.

Nel 2004 esce il suo primo cd, in duo con l’acclamato Irio de Paula, considerato come uno dei migliori dischi dell’anno secondo alcuni critici musicali, da cui ne è seguita una tournée in tutta Italia e in particolare a Verona, Torino, Napoli, Palermo, Ancona Cevignano di Friuli, Borgo Valsugana, San Donà di Piave, Vilminore di Scalve, Bolzano, Venezia.

Nel 2007 ha suonato con Robertinho Silva al Festival internazionale Percpan insieme a musicisti quali Giovanni Hidalgo, Mino Cinelu, Marco Suzano, Menino Garay.

Nel 2008 la sua carriera in Italia prosegue con vari concerti da solo (Messina, Faro dei Corsari di Sparta, Stromboli, Ancona), in trio (Padova) e con altre formazioni. Sempre nello stesso anno, ha partecipato come invitato speciale ad un concerto a Venezia del gruppo “Nossa Alma Canta” .

Attualmente in Brasile affianca alla attività di docenza nel Progetto “Batucadas Brasileiras” Orquestra de Percussão Robertinho Silva, la carriera artistica con il suo trio , con il quale ha registrato il disco “Natural”, la cui uscita è prevista per fine aprile 2009. I suoi concerti proseguono di nuovo in Italia nell’inverno del 2009, in diverse formazioni, in alcuni tra i più importanti jazz club della capitale (Alexanderplatz, Music Inn, Bebop Jazz Club, 28divinoJazz).

Forma un trio insieme al contrabbassista Alessio Urso e il batterista Osvaldo Mazzei ed un quartetto con Alessio e Osvaldo e la cantante Nadia Cancila, con la quale ha inciso il disco in duo “Atras da Porta”. Nel sud Italia suona al Maremare di Messina; al Falabrasil di Palermo, dove tiene anche un seminario di chitarra brasiliana e al Bohemien a Bari con il musicista Vito di Modugno nel progetto Organ Trio). Ha in progetto un lavoro discografico con il quartetto d’archi “Vertere String Quartet”. Discografia: “Retrato do Rio” – Irio de Paula, Brazilian friends “Bate-papo” – Roberto de Paula – Irio de Paula duo “Arias” - Valeria Venturini “Toque de Tambour” _Orquestra de Percussão Robertinho Silva “Atras da Porta” – Nadia Cancila – Robertinho de Paula In uscita: “Natural” – Robertinho de Paula

 

Prologo

Una sera, a fine gennaio, squilla il cellulare. Guardo nel display per vedere chi è: Robertinho De Paula! Che bella sorpresa!

Quella era la classica serata storta, quando ci si ritira dal lavoro con nero ed il morale un po’ a terra: la tipica giornata che uno vorrebbe cancellare volentieri dal proprio calendario. Mi ritorna immediatamente il buonumore e l’allegria e rispondo:

B. “Ciao. Roberto. Come stai?”

R. “Ciao Bruno. Sono ancora in Italia e Venerdi ritorno a suonare a Taranto. Mi vieni a sentire?”

B. “Certamente. Perché non ci vediamo pima, nel pomeriggio, per fare quattro chiacchiere e magari un giretto insieme?”

R. “Si. Sono in compagnia di amici a Martina Franca. Mi faccio accompagnare da loro a Taranto e ti raggiungo, verso le sei e mezza di sera” …

Decidiamo di vederci direttamente presso il negozio di Franco Basile, al centro della città, da dove possiamo prendere qualsiasi direzione utile, tempo permettendo.

Per la verità, ci siamo già visti il mercoledi precedente (2 febbraio), durante la sua precedente esibizione al “PER BACCO ENOTECA” di Taranto, in un concerto jam che ha tenuto insieme alla medesima formazione a trio: Robertinho De Paula (chitarra), Camillo Pace (contrabasso) e Francesco Lomagistro (batteria).

 

Locandina dell’evento

Venerdì 4 febbraio 2011, a Piazzaroma, in via del Faro, 44 a San Vito / TA, per la rassegna del venerdì “Live in Piazzaroma”:

ROBERTINHO DE PAULA TRIO PLUS PAOLA ARNESANO in concerto.

ROBERTINHO DE PAULA , virtuoso chitarrista (chitarra acustica ed elettrica), figlio del grande Irio de Paula, è considerato attualmente uno dei massimi rappresentanti della bossa nova, grazie anche alle sue spiccate doti di musicista.

Nel progetto che presenterà a PIAZZAROMA San Vito, si avvale della presenza di una delle più belle ed intense voci del jazz femminile italiano: PAOLA ARNESANO.

La band:

  • Robertinho de Paula - chitarra
  • Paola Arnesano - voce
  • Camillo Pace – contrabbasso
  • Francesco Lomagistro – batteria

Contemporaneamente, a Piazza Roma, è in corso la mostra personale dell'artista Piero Vinci dal titolo "Underground".

Start ore 22.30. Info e prenotazioni: 346/5813816 – 099/4521192.

Si consiglia la prenotazione!

 

L’incontro

Puntuale come sempre, Robertinho arriva all’appuntamento, accompagnato dai suoi amici. Porta sulle spalle una enorme custodia semirigida, grossa quasi quanto lui.

Manco a dirlo, Franco Basile è al settimo cielo per avere la possibilità di ospitarlo nel proprio negozio e, per prima cosa, gli fa vedere la fotografia con autografo del suo papà che custodisce gelosamente nella sala attigua.

B. “Vuoi appoggiare dietro al bancone la chitarra? Sarà sicuramente pesante”.

R. “No, no. Sono abituato. Oramai lei fa parte di me e siamo diventati un tutt’uno”.

B. “Possiamo vederla”?

Esce fuori una splendida GIBSON 165 HERBIE ELLIS che impegna per qualche minuto la nostra attenzione. E’ proprio un gran bel chitarrone!

Robertinho, però, è più interessato alle acustiche appese nei vari trespoli del negozio e chiede di provarne un paio. La gente entra incuriosita nel negozio e rimane affascinata ad ascoltarlo. Prima uno, poi due, poi tre … pian piano è entrata una piccola folla, molto attenta e concentrata.

Ma il tempo è tiranno e si sta avvicinando velocemente l’orario preventivato per il sound-check. Quindi, decidiamo di dirigerci velocemente verso Crispiano per visitare il negozio di strumenti musicali, di Antonio Genga.

Durante il tragitto Robertinho mi spiega che ha appena concluso un paio di lavori discografici e che avrebbe la necessità di trovare un produttore italiano che si occupi della distribuzione.

 

Vera Cruz

Il primo Cd, “Vera Cruz”, è stato registrato insieme al Vertere String Quartet (Giuseppe Amatulli al violino, Rita Paglionico al violino, Domenico Mastro alla viola e Giovanna Buccarella al violoncello, arricchito dagli arrangiamenti del Maestro Gianluigi Giannatempo.

E’ un’opera molto interessante, innovativa e piacevole all’ascolto. Francamente non avevo mai sentito, fino ad ora, la musica brasiliana interpretata in una chiave di lettura così particolare, cioè con la chitarra acustica accompagnata da un semplice quartetto di archi e senza l’ausilio delle percussioni:

http://www.myspace.com/verterequartet

1. Radamés y Pelé (T. Jobim)

2. Natural (I. De Paula)

3. Pauapixuna (P. Andrè – R. Barata)

4. Maria très filhos (M. Nascimento)

5. Vera Cruz (M. Nascimento)

6. Meu amigo Radamès (T. Jobim)

7. Nordeste (I. De Paula)

8. Cantiga do Caicò (H. Villa-Lobos)

9. 9. Saudade do Chorinho (I. De Paula)

10. O que serà (C. Bouarque).

 

Seconda Tappa

Anche Antonio Genga è parecchio soddisfatto della nostra visita e ci mette subito a disposizione l’intero armamentario che ha in negozio.

La voglia di suonare e la disponibilità a regalarsi di Robertinho sono le sue principali doti: anche qui il negozio si riempie di avventori occasionali e di addetti al settore che si ritrovano a fruire di una più che improvvisata esibizione da lasciare tutti, me compreso, a bocca aperta.

Dopo una quarantina di minuti, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo alla sala prove, dove mi ritrovo con il mio Gruppo, per recuperare il mio vecchio ampli “Music Man 75x210” che gli ho messo a disposizione per l’occasione.

 

Cores Quartet

Durante il tragitto ci ascoltiamo il secondo CD che mi ha regalato, le cui musiche sono sicuramente molto più vicino alle mie corde. Riporto, qui di seguito, la recensione presente in copertina a firma del grande Fabrizio Bosso, astenendomi dall’aggiungere anche una sola parola, poiché ritengo che le parole del Maestro siano totalmente esaurienti:

“Piacevole scoperta quella del CORES QUARTET, un “quartetto di colori” che si mescolano bene tra loro. Ben riuscita la rivisitazione di capolavori della musica brasiliana in chiave jazz, che crea un suono originale senza snaturare le canzoni.

Colpiscono molto inoltre le composizioni originali: fantastica atmosfera nella ballata in ¾ “DANZA DEL MARE” di Camillo Pace, sensuale la bossa nova “PRA RITA” firmata da un figlio d’arte come Robertinho De Paula e infine, come ultima traccia di questo lavoro, “WEDNESDAY NIGHT SAMBA” del pianista Alberto Iovene, samba dai toni allegri che invita a riascoltare il disco da capo”.

Robertinho De Paula - guitars

Alberto Iovene - piano

Camillo Pace - double bass

Pasquale Angelini - drums

1) QUEM DIZ SABE (Joao Donato – Paulo Sergio Valle)

2) SO DANCO SAMBA (Tom Jobin)

3) DANZA DEL MARE (Camillo Pace)

4) AGUA DE BEBER (Tom Jobim)

5) EU SEI QUE QUE VOU TE AMAR (Tom Jobim – Vinicius De Moraes)

6) AMAZONAS (Joao Donato – Lysias Erio)

7) FOTOGRAFIA (Tom Jobin)

8) NANA DAS AGUAS (Joao Donato – Geraldo Azevedo)

9) PRA RITA (Robertinho De Paula)

10) WEDNESDAY NIGHT SAMBA (Alberto Iovene)

 

Sound-Check

Raggiungiamo a tutta velocità il ristorante “Piazza Roma” dove si deve tenere il concerto, poiché i tempi si sono notevolmente ristretti e non vogliamo che gli altri ragazzi debbano rimanere a lungo in nostra attesa.

Il palco è un po’ piccolino, ma il locale sembra avere una buona acustica. Decidiamo, comunque, di amplificare gli strumenti, poiché prevediamo che il brusio della sala potrebbe dare parecchio fastidio: in effetti, non è facile dosare i vari livelli in un ambiente non grande, nel quale si ritrovano parecchie persone che hanno il cattivo costume di fare a gara “ a chi parla con il tono di voce più alto”.

La maggior parte degli astanti, molto più interessata al cibo ed alla conversazione con i propri commensali, dimostrerà di fregarsene beatamente del disturbo arrecato, mancando di rispetto principalmente ai musicisti, ma anche a chi, invece, è venuto a godersi lo spettacolo in totale silenzio ed assoluta tranquillità.

Nel frattempo ci raggiungono mia moglie, il mio maestro William Marino con la sua signora Josie e, nel corso della serata, si aggiungerà anche il mitico Ginetto Calabrese, uno dei titolari del locale, nonché mio vecchio compagno di avventure scolastiche e scorribande di ogni tipo.

Ordiniamo velocemente e ci rilassiamo per goderci appieno lo spettacolo. Prima, però, è doveroso, da parte mia, presentarvi gli altri musicisti.

 

Francesco Lomagistro

http://www.jazzitalia.net/artisti/francescolomagistro.asp

Nato a Taranto, il suo approccio alla musica avviene all'età di 11 anni studiando il pianoforte, in seguito passerà alla batteria. La sua formazione avviene attraverso lezioni private e partecipazioni a seminari e master class con batteristi come: Peter Erskine, Dave Weckl, Paul Motian, Gregg Bissonette, Kim Plainfield, Jo Jo Majer, Greg Hutchinson, Antonio Sanchez.

Nel1992 partecipa ai corsi tenuti dal Berklee in occasione di Umbria Jazz. Si diploma in "Strumenti a Percussione" presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari. Consegue la Laurea in Didattica per lo strumento musicale.

La sua versatilità gli permette di affrontare diverse esperienze professionali in diversi ambiti, collaborando occasionalmente o facendo dei tour con: Kay F.

Jackson, Joice Youlle, Kelly Joyce, Wendy Lewis, Mariella Nava, Antonella Ruggero, Milva, Elio, Erz, Freak Antoni, Mimmo Locasciulli, Mario Rosini, David Schnitter, Marco Panascia, Dario Deidda, Max Ionata, Gigi Cifarelli, Joe Pisto, Fabio Morgera, Aldo Vigorito, Fabrizio Sotti, Carol Sudhalter, Cicci Santucci, Enzo Scoppa, Antonio Marangolo, Gaetano Partipilo, Francesco Puglisi, R. Biseo, P. Ciancaglini, Paola Arnesano, Ettore Carucci, Teo Ciavarella, DAMS Orchestra of Bologna, Poldo Sebastiani, Vito Di Modugno, Tino Tracanna, Barend Middlehoff, Toni Fomichella, Guido Di Leone, I.C.O International Orchestra della Magna Grecia, Cecilia Gasdia, Renato Bruson, Nicola Martinucci, Thomas Bioch, e tanti altri.

Studio recording:

Ha registrato lo spot per la 3 (nota ditta di telefonia), ha collaborato con diversi studi di registrazione e ha registrato diversi dischi per etichette come: Virgin, Universal, Hobo-Sony, Edel, Storie di Note, Irma Records, Antibemusic, Flaminio Jazz, P-Vine records, Four, Caff Concerto.

E' leader insieme ad Ettore Carucci dei BERARDI JAZZ CONNECTION, un progetto jazz prodotto da Antibemusic per l Italia e -P-Vine records per il Giappone Apparizioni televisive: RAI, MTV, Video-Music, Rete4, Italia 1, Telenorba.

Vincitore del primo premio nel primo concorso per batteristi e percussionisti organizzato dal Festival delle Gravine.

Svolge attività didatta sia privatamente che nelle scuole medie ad indirizzo musicale e dal 2005 membro dell'Educational Team della Vic Firth Endorser VIC FIRTH

 

Camillo Pace

http://www.myspace.com/camillopace

Nato a Taranto nel 1978, diplomato in contrabbasso presso il conservatorio "Rota" ha conseguito il Diploma Accademico di II Livello in discipline musicali con specializzazione in musica Jazz presso il Conservatorio "Piccinni" di Bari. Ha all'attivo concerti e collaborazioni con diversi musicisti, passando con facilità dal barocco al classico, dalla musica etnica al jazz. Ha collaborato con diverse orchestre classiche sotto la direzione dei maestri Petracchi, Pelliccia, Tommaso, e altri di fama internazionale; attualmente fa parte dell' "Orchestra del Settecento", ensemble di musica barocca diretta dal M°Graziano Semeraro.

Ha frequentato diversi corsi-seminari e ha suonato in diversi paesi del mondo tra cui Africa, Spagna, Inghilterra, Francia, Bosnia, Croazia, Germania.

Nel 2007 ha pubblicato il suo primo disco da solista: "Introspezione d'un viaggio" – ed. corrieri cosmici.

 

Paola Arnesano

http://www.paolaarnesano.com/

Paola Arnesano nasce a Bari nel 1969. Studia canto con il soprano Maria Grazia Pani e contemporaneamente recitazione con Antonella Porfido e Franco Damascelli. Il suo esordio come jazz singer risale alla fine degli anni '80, con il quintetto a suo nome con cui occasionalmente ancora collabora, formato tra gli altri da Mario Rosini al piano. Studia pianoforte con Nico Marziliano e arrangiamento per big band con il m° Luigi Giannatempo. Innamorata del jazz samba e della bossanova, ne studia lingua e repertorio, che sfocierà nella costituzione di gruppi stabili agli inizi degli anni '90 come Abrasileirado e Trio de Janeiro, di cui è coleader Guido Di Leone.

Fondamentalmente attratta dalle cantanti cool degli anni '50, inizia ad affrontare progetti originali, come canzoni italiane degli anni '40 in chiave jazz, o brani più moderni mai cantati, ai quali aggiunge testi. Inizia nello stesso periodo anche a comporre, ed il tutto sfocerà nei suoi due primi dischi. Nel frattempo viene chiamata a far parte stabilmente del quartetto del contrabbassista Attilio Zanchi, con Guido Di Leone e Gilson Silveira.

Ha collaborazione stabile, inoltre, con Davide Santorsola, Mimmo Campanale e Maurizio Quintavalle. In quel periodo arriva al secondo posto al Premio Urbani. Collabora con grossi nomi del panorama jazzistico italiano, come Stefano Bollani, Roberto Ottaviano, Angelo Adamo, Gianni Cazzola, Ettore Fioravanti, Franco Cerri, Gianni Basso, Luigi Bonafede, Tiziana Ghiglioni, Marco Micheli, Massimo Manzi, Tomaso Lama, Gianluca Petrella, Daniele Scannapieco, Aldo Vigorito, Fabrizio Bosso, Pietro Ciancaglini, Enzo Zirilli, Nicola Stilo, Renato Sellani, Ares Tavolazzi, Dado Moroni, con il quale ha tuttora una collaborazione stabile sfociata in un disco in duo.

La sua attività concertistica l'ha portata in Inghilterra, Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Svizzera e Austria. Ha tenuto diversi seminari in scuole ed università italiane. Da qualche anno è anche stabilmente nel quartetto vocale Faraualla, collaborando con musicisti di grosso calibro come Noa, Maria Pia De Vito, Paolino Dalla Porta, Francesco Sotgiu, Andrea Parodi, Pino Minafra, Rita Marcotulli, Bebo Ferra, Paolo Pietrangeli, Carmen Consoli, Antonella Ruggiero. E' docente presso la scuola Il Pentagramma di Bari dal 1993, ove insegna canto, armonia e tecnica d'improvvisazione.

Ha vinto l'Italian Jazz Awards "Luca Flores" 2009 nella categoria "Best Jazz Singer".

 

La sua carriera è ben rappresentata da dischi a suo nome:

 

1996 Memorie d'Italy (Philology) featuring G. Di Leone, M. Micheli, G. Cazzola, R. Ottaviano, A. Adamo, G. Petrella, M. Andriulli

1998 Words on piano (Cristiani) featuring D. Santorsola, M. Quintavalle, M. Campanale, G. Di Leone, P. Sebastiani

2001 Ventiseifebbraioduemilauno (Philology) in duo con G. Di Leone

2003 Defrà (YVP) in duo con Dado Moroni

2006 Falando de Jobim (YVP) featuring G. Di Leone, G. Bassi, E. Zirilli, B. Middhelof

2006 Trio de Janeiro (Fo(u)r) con G. Di Leone e E. Falco

2008 Peggy! Paola Arnesano sings Peggy Lee (Philology) con G. Di Leone, B. Middheloff, P. Benedettini, A. Minetto

Ha partecipato inoltre ad altre incisioni:

1993 Warreniana Live at "Accademia del jazz" Artisti vari

1994 Hearing a rhapsody (Modern times) di Guido Di Leone

1998 Terra do sol (Cristiani) Abrasileirado sestet di Guido Di Leone

2000 Jet sounds (Schema) di Nicola Conte

2000 Nossa alma canta (Brusegan) dei Bossa Nuova

2002 Seven come eleven (YVP) con Pentagramma guitar jazz orchestra di Guido Di Leone

2002 Chaplin (Philology) Affinity trio di Leopoldo Sebastiani

2004 Espagna (Terrae) di Terrae, featuring Faraualla

2004 My love and I (Philology) di Giuseppe Bassi

2005 Flamingo (Philology) Jazz n'mambo di Guido Di Leone

2005 Terronia (Enia) di Pino Minafra featuring Faraualla

2006 The way I like (Antibemusic) di Berardi Jazz Connection

2006 Quel che non si fa più (Fo(u)r) di Nino Di Leone

2006 Duets (Fo(u)r) di Guido Di Leone

2007 Do It (Flaminio Jazz) by Berardi Jazz Connection

2007 Faraualla- I concerti di Radio 3 (Rai Trade) by Faraualla

2008 Carmela (con affetto) (L'Unità) by Paolo Pietrangeli

2008 Sospiro (Felmay) by Faraualla

2008 Night (Dodicilune) by Leopoldo Sebastiani

2008 Jazz for Amnesty International 2008 Various Artists

2009 My foolish harp by Angelo Adamo

2009 Don't Misbehave by Michele Zonno

 

Equipaggiamento di Robertinho

Durante il concerto ha suonato con una GIBSON 165 HERBIE ELLIS.

Dispone anche di  due chitarre IBANEZ AF 105 ed una IBANEZ AGS 083 B.

Le sue chitarre acustiche sono una ALHAMBRA LUTHIER SPAGNA ed una  TAKAMINE.

 

Il Concerto

Come ebbi modo in altra sede di dire a proposito del grande papà Irio, anche Robertinho trae la propria ispirazione dal flusso di energia che prende origine dalla sua mente, attraversa il suo cuore, si espande nelle sue vene ed arriva alle sue dita che provvedono a trasformare in musica i tuoi sentimenti.

Come è noto, tutti i musicisti brasiliani amano molto l’improvvisazione, lasciandosi trasportare dall’atmosfera dell’ambiente in cui si trovano; si divertono a giocare col pubblico, a sperimentare sequenze di note nuove ed accordi presi in posizioni diverse.

Come il papà, Robertinho è pieno padrone del manico della sua chitarra e riesce ad eseguire i passaggi più difficili con estrema dimestichezza, rimanendo quasi sempre imperturbabile ed impeccabile.

In una precedente intervista, il grande Irio De Paula ebbe a dirmi a proposito del figliuolo:

“E’ istintivo e spontaneo esattamente come me. Penso sia l’unico che possa imitarmi alla perfezione. Ci vediamo raramente perché viviamo in due continenti diversi. Io ho lasciato il Brasile quando lui era ancora molto piccolo. Diversi anni dopo mi ha raggiunto in Italia e mi ha seguito in una serie di concerti. Era un ragazzino, aveva le dita ancora molto piccine e non sapeva fare quasi nulla sulla chitarra. Un giorno mi chiese di insegnargli a suonare le mie canzoni. Ho preso lo strumento e gli ho mostrato quello che avrebbe dovuto fare. Lui mi ha guardato attentamente, ha imbracciato a sua volta la chitarra e, dopo qualche giorno di esercizio, è riuscito a ripetere alla perfezione tutto quello che avevo fatto, senza che gli avessi dato nessun consiglio o indicazione”.

Per conferire il giusto ritmo all’esibizione e per familiarizzare con il pubblico, Robertinho inizia a suonare interpretando un fraseggio molto intimo, costruito sulla base di una serie di note a ma ormai molto famigliari e consuete: all’inizio sono molto lente e studiate, poi diventano sempre più intense e ravvicinate, fino a trasformarsi in arpeggi molto snelli e complessi: è il classico preambolo, di natura tipicamente “brasiliana”.

Quello che mi fa impazzire è l’utilizzo di quelle mezze note, lasciate un po’ sospese nell’aria, ovvero quei rivolti presi in posizioni diverse da quelle tradizionali: se provassimo ad eseguire gli stessi accordi, utilizzando la posizione tradizionale da noi ben conosciuta, non riusciremmo mai a creare le stesse sonorità ed a conseguire il medesimo effetto.

Robertinho ha certamente maturato una tecnica molto efficace, anche se tutto sommato potremmo definirla essenziale: alle volte i movimenti sono del tutto minimali: un dito o un barré si spostano avanti o indietro di un capotasto; altre volte, invece, procede con dei lungi arpeggi, a tutto manico, eseguendoli ad una velocità tale da non darti il tempo ed il modo di capire, nel dettaglio, che cosa di fatti abbia eseguito.

La prima parte del Concerto si sviluppa quindi in versione medley/jam-session, senza alcuna presentazione dei musicisti e dei pezzi eseguiti.

Quando Paola Arnesano raggiunge i propri compagni sul palco, inizia la vera e propria kermesse di musica brasiliana e l’esibizione assume la veste classica e tradizionale a cui siamo tutti abituati.

Scorrono così nelle mie orecchie una lunga serie di classici brani, buona parte dei quali vengono eseguiti a prima lettura dagli artisti. Proprio non riesco proprio a rammentare l’esatto elenco e ne riporto qui di seguito alcuni titoli: "VERA CRUZ","WAVE", "FAVELA", “O PATO”, “AGUA DE BEBER”, “DESAFINADO”, “O QUE SERA’?” e la già citata “DANZA DEL MARE” sono quelli chi ora mi vengono in mente.

Lo stile di Francesco Lomagistro è impeccabile e magistrale: i suoi break ed i suoi assoli sono geniali, piacevoli, coinvolgenti e terribilmente sofisticati.

Non sempre picchia, ma spesso sfiora ed accarezza la pelle dei propri tamburi, utilizzando sapientemente spazzole e bacchette e dimostrando una estrema naturalezza ed un innato senso del ritmo che sono difficili da descrivere, soprattutto per un “non batterista”.

La Voce di Paola Arnesano è molto profonda, intensa e sensuale, il giusto mix di ingredienti che bisogna utilizzare nel canto della musica brasiliana.

Camillo Pace è un giovane talento, già molto maturo e preparato, dotato di un gusto musicale di elevato spessore: un vero talento naturale con infinite potenzialità di crescita.

Il mio “seventy-five” se la sta cavando alla grande e si sposa benissimo con la Herb Hellis: caldo e pastoso al punto giusto.

Ma il miglior modo, per comprendere meglio le atmosfere che questi splendidi ragazzi sono in grado di trasmettere è quello di ascoltarli dal vivo e in prima persona.

 

Epilogo

La fine del concerto arriva, come sempre, troppo presto e, con essa, il faticoso momento dello smontaggio e del carico degli strumenti e quello ancor più doloroso dei saluti e dei commiati.

Robertinho domani partirà in mattinata per Napoli, dove terrà un paio di concerti, per poi raggiungere il proprio papà a Roma con cui ha in progetto una serie di concerti in “duo” tanto interessanti quanto irripetibili: ascoltare in concerto Irio e Robertinho De Paula non capita tutti i giorni: il prossimo concerto di Giovinazzo non me lo voglio proprio perdere.

 

 

Ringraziamenti

Alla fine di questo mio interminabile reportage, scritto più con il cuore che con la testa, mi corre l’obbligo di ringraziare il carissimo amico Robertinho De Paula per l’affetto e l’amicizia che ci lega già da qualche anno.

E’ un ragazzo veramente straordinario, una bella persona, molto squisita e simpatica, carica di umanità, di rispetto per il prossimo e di un elevato senso della vita. Trova sempre il tempo per  ricordarsi degli amici, me compreso, ovunque egli si trovi sulla faccia del mondo e qualunque cosa egli stia facendo.

Grazie, quindi, caro amico Robertinho per la tua disponibilità, la tua pazienza e la tua immensa umanità e scusami per le eventuali omissioni ed inesattezze che potrai riscontrare in questo mio racconto.

Grazie ancora a Voi tutti e a Voi, cari amici lettori “Lasteriani” per avermi letto fino alla fine, anche in questa occasione.

Ciao a tutti.

Bruno