CorriPavia 2 - La vendemmia

Eravamo rimasti a 2 km da inizio gara.

Dopo un giro nel Borgo Ticino si ripassa sul Ponte Vecchio e poi c'è il momento più bello della corsa.
Il viale alberato lungo Ticino, per l'occasione libero dalle auto, percorso dalla marea umana di magliette colorate.
Qui sono riesco a correre senza essere intruppato e apprezzo quell'angoolo di città come non mai.
Al termine di questo viale ci fanno passare sopra la foce del naviglio pavese, che si immette nel Ticino, quasi all'altezza del Po.

Il ritmo di corsa ha le caratteristiche del trance: non si pensa a nulla, si corre e basta.
Si ignorano pure tutte quelle belle figliole che corrono a ritmi pazzeschi e hanno un fisico all'altezza del ritmo.

Durante la gara soffro la mancaza di cartelli con i riferimenti delle distanze, l'uncio riferimento sono i tempi e le distanze sparati dai più esperti all'interno del gruppo. Si viaggia a 5:00. Dicono.
In un momento di stanca poco oltre metà percorso mi sento chiamare: l'amico che avevo perso mi ha raggiunto.
Da questo momento inizia la lotta per non mollare.

Prendiamo un gruppo davanti a noi e ci impegnamo a tenere il loro ritmo.
Dopo 500 metri li superiamo.
Il corpo inizia a non apprezzare.

Al decimo chilomentro inizia il viale alberato conclusivo, ovviamente in leggera salita.
In fondo il percorso divide chi ha finito da chi è solo a metà.
Arrivo al traguardo e fermo il tempo.
54:49, pazzesco.

Ciao

PS: per scrivere questo resoconto ho dovuto guardare la cartina del percorso perché alcune parti le ho fatte completamente in apnea.

PS2: il 24 ottobre a Milano c'è una 10 km, se tutto va bene si replica.


Comments

Grazie Davide,
ho una fame che mangerei pure la scodella.

W le trenette al pesto.

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Non ci sono note sbagliate