Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
A me personalmente, non è mai piaciuta la voce 'black metal', ma in questa release, ci passo comodamente sopra perché tutto il resto è veramente coinvolgente.
Anche se non conosco le dinamiche dei tormenti infantili dei Samothrace, è chiaro che non stiamo parlando di ragazzi tranquilli.
'La Llorona', che apre il platter, è caratterizzata da chitarre ultra distorte, con equalizzazione differente tra i canali, con accordature ultra low (probabilmente baritone) ed una voce black che grida i propri dolori a tutta gola.
Passaggi post metal con arpeggi di chitarra con rituali intrecci di terze diatoniche classiche del metal. Anche il solo di chitarra che chiude il brano è ben fatto e confacente al pezzo (chissà se sia proprio di Renata Castagna l'oriunda che tortura una delle chitarre dei Samothrace... ).
Se ne vanno così quasi 13 minuti di delirio sludge... Il disco non è proprio 'allegro' e non lo vuole essere.
Il secondo brano ce ne dà conferma con il lento intro di chitarre pulite e quasi macabre... dalle quali ti aspetti - da un momento all'altro - un esplosione di rabbia. Dolci delay sottolineano i giochi melodici delle chitarre, fino a che tutto distorce con incastri post metal e voce che interviene alla sua maniera.
'Cacophony', il terzo pezzo, sembra ricominciare proprio dove il pezzo precedente s'era assopito: stesso mood. Verso il minuto 3:00 un bel tema di chitarra tende a 'rilassare' un poco l'atmosfera. Ed al minuto 7:00 dopo un piccolo intervento 'space' entra un grande riff molto 'sentito', potente, metal, scuro. Una sorta di Black Sabbath rallentati e detuned. Molto bello il gioco di chitarre al minuto 11:00, dopodiché, si ritorna al giro iniziale ed un solo di chitarra impreziosisce il brano, sempre drammatico.
'Cruel Awake', ultimo pezzo, non sposta di una virgola il discorso fin'ora intrapreso dai Samothrace. Passaggi ultra distorti si alternano ad arpeggi puliti, soli di chitarra, ambientazione drammatica di un disagio non altrimenti sublimabile.
Un disco che ti spacca il cuore prima delle orecchie. La disperazione introspettiva che ti aggancia in un doom trip di oltre 45 minuti.
Un disco estremo, ma con gli attributi.
Non mancatelo.
--- o ---
The Samothrace are not Greek but from Kansas. I do not know what exactly happened in Kansas in 2008, but these guys are really angry. 4 tracks. Slow, heavy, hypnotic. Doom, Black, sludge, post metal. Chipped sounds, black voice, doom riffs that pierce the feelings of Neurosis, of Sunn 0))), the Earth and even the Japanese Boris. Personally I've never liked the 'black metal' vocal style, but in this release, could easily pass on because everything else is really exciting. Although I do not know the dynamics of childhood torment of Samothrace is clear that we are not talking about quiet kids. 'La Llorona', which opens the platter is characterized by ultra distorted guitars, with equalization between different channels, with ultra low tuning (probably baritone) and a black voice screaming their pain the whole throat. Post metal referrals with guitar arpeggios interwoven with rituals third diatonic, classic metal. Even the guitar solo that closes the song is well done and appropriate to the piece. (I wonder whether if the italian native Renata Castagna torturing a guitars of Samothrace ...). So, they go almost 13 minutes of sludge delirium ... The disc is not exactly 'happy' and did not want to be. The second track gives us confirmation of that with the slow and clean guitar intro, almost macabre ... from what you expect - any moment - an explosion of anger. Sweet delays emphasize the melodic games of the guitars, until all is distorted joining post metal guitars and a voice that explodes in its own way. Cacophony, the third piece, seems to start right where the previous piece had dozed off. Same mood. About at 3:00 minute a nice guitar theme tends to 'relax' the atmosphere a bit. At the minute 7 after posting a small 'space' lick, comes a very great riffs with a lot of feel, powerful, metal, dark. A sort of Black Sabbath slowed down and detuned. Very nice game guitar retail at 11:00, after which you return to initial round and a guitar solo embellishes the track, always dramatic. 'Cruel Awake', last track, it doesn't change anything, same speech so far undertaken by Samothrace. Ultra distorted passages alternate to clean arpeggios, guitar solos, dramatic setting of a discomfort not otherwise sublimable. A disc that'll break your heart before your ears.
Introspective despair that engages you in a doom trip of over 45 minutes.
An extreme disk, but with great attributes.
Don'tmiss it.
--- o ---
Tracklist
1. La Llorona 12:27
2. Awkward Hearts 9:59
3. Cacophony 11:19
4. Cruel Awake 13:33
83/100
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