HELP!!

 Medici (dentisti) lasteriani, urge consiglio. Ma urge perdavvero, ché qui si fa dolente...

La storia:

1. un po' per paura (l'ultima volta dal dentista, con l'anestesia sono svenuto, e questo non ha aiutato il mio rapporto con la professione del suddetto), un po' (tanto) per ragioni economiche, ho dovuto trascurare alcuni denti in condizioni vagamente deliranti...

2. sono allergico agli antibiotici, niente di insopportabile normalmente, ma in questo momento (per ragioni piuttosto gravi e privatissime) non posso assolutamente prenderne.

3. mi è venuto un ascesso alla gengiva su uno dei denti incriminati. Per ora non fa male, ma è come se avessi una biglia in bocca.

Che fare? C'è qualche chance di uscirne vivo? Dritte? Grazie mille!!!!

PS: Weekend Review

sabato, compleanno del bambino di Albino. Un mare di mamme, papà, bimbi, tutti lietamente caciarosi in giardino. Non ci vuole molto a capire che mi sentissi un po' fuoriluogo. Sono finito sdraiato su una cassapanca collassato per effetto di una sbronza colossale. Perlomeno però erano già andati tutti via, eravamo rimasti solo io e il Capo, Albino, sua sorella, i bimbi. Non si fa, ma vabbè.

domenica, dovevamo andare vicino a Bra per delle faccende familiari. Al mattino. Sveglia prestissima con la testa ancora in orbita e tempestata di dolori come gemme su un diadema, via... sbaglia autostrada, poi rientra, poi sbaglia uscita, poi fatti fermare dalla polizia per un faro rotto, poi trovati nel cuore di Cheese con la città chiusa, poi il le auto ferme, i pullman, i visitatori, la gente, gente, gente... Niente da fare, troppo tardi per l'impegno. Vabbè. Si fa un salto a Cheese, già che si è lì. Per me il formaggio è stracchino e mozzarella, il resto non è gastronomia ma anatomia. Piede, per la precisione. Vabbè. Tra l'altro ho un'avversione piuttosto marcata per cose come slow food, biologico, e amenità cantando. Vabbè. Chiamano i miei, ci chiedono se vogliamo andare a cena da loro. Una cena a scrocco non si rifiuta mai. Tutto bene, finché, giusto prima di andare, mio padre riesce a dire la cosa sbagliata, l'apparente facezia che invece ferisce, e fa male, e ti fa sgorgare qualcosa che non sai se somiglia più a un lamento o a un vaffanculo. Vabbè, sorridere, andare via. Vabbè.