Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Caratteristiche
Innanzitutto vediamo cosa abbiamo fra le mani (o sotto i piedi, fate voi): un Distorsore, il Flex-Disto, un Equalizzatore, il Flex-EQ7 e un Delay, il Flex-Delay. A proposito dei prezzi, competitivi per essere pedali boutique, il listino non è ancora disponibile e, a tal proposito, riportiamo una nota dei produttori:
"Il listino prezzi con offerta lancio tramite vendita diretta in Italia proposto a SHG e' ancora valido fino ad esaurimento scorte. Siccome FlexWaves sta definendo i prezzi tramite distribuzione in alcuni Paesi europei, per rispetto dei distributori stessi non e' possibile pubblicare i termini dell'offerta. Contattarli direttamente per conoscere i prezzi lancio e/o eventuali demo".
I primi due sono analogici, il terzo è digitale. Non vogliamo annoiarvi con lunghe e complicate descrizioni, cerchiamo di riassumere le caratteristiche principali di questa linea di effetti True-Bypass costruiti tutti con la stessa finalità , offrire una programmabilità per poter richiamare diversi settaggi precedentemente memorizzati.
Speriamo di aver sintetizzato al meglio senza complicare troppo le spiegazioni, entriamo nel dettaglio di ogni pedale e torniamo su queste funzioni per capire a cosa possono servirci.
Flex-Disto
àˆ dotato di tre controlli, Drive, Tone e Volume, più un piccolo tasto Mode/Esc che ci permette di passare da una modalità all'altra, dal display che indica cosa stiamo ascoltando (P sta per Preset, B per Bank, L per Link, ad esempio) e da Input e Output sulla parte superiore; è alimentabile a batteria o con un comune alimentatore di quelli che utilizziamo per gli altri pedali, la presa è sul lato sinistro.
Dovendo iniziare la produzione e volendo avere un effetto dedicato alle distorsioni, i progettisti hanno pensato di inserire una sorta di “miscela†di Overdrive e Distorsore: la prima parte della corsa del potenziometro Drive ci permette di ottenere timbri che ricordano pedali meno spinti, la seconda lavora in territorio più “distorsivoâ€, se ci passate il termine inesistente!
Quindi non solo un aumento del Gain, ma una vera e propria modifica del timbro complessivo del pedale, con il quale possiamo ottenere suoni molto diversi fra loro.
Anche grazie al controllo di Tono che apre e chiude in maniera apparentemente esagerata ma in realtà lavora in combinazione con il Drive, fornendo una tavolozza di colori enorme. Dalla distorsione più enorme e gonfia di bassi, di quelle che fanno tremare i palazzi, al morbido overdrive appena accennato cristallino o caldo, a nostra scelta.
C'è però un lato "B", a nostro modo di vedere: non possiamo tenere basso il Drive per ottenere suoni appena sporchi o praticamente puliti con solo l'aggiunta di un Boost; con il Drive a zero, infatti, il pedale già lavora e fa il suo dovere, non vogliamo caratterizzare questa come una cosa negativa, ma l'abitudine ci spinge a cercare cose a noi familiari. Ascoltate le differenze dal video, è la cosa migliore.
Programmabilità a parte, comunque, il Flex-Disto può davvero essere un'ottima scelta se possiamo comprare un solo pedale e abbiamo bisogno di versatilità , a casa e dal vivo, per le qualità descritte in precedenza. A nostro modo di vedere è più un distorsore, ma di base ci permette di ottenere dei bei suoni rock e usarli con facilità : se nel Banco A memorizziamo lo stesso suono con due livelli di volume diversi, potremo memorizzare tre preset per passare dalla ritmica al solo semplicemente premendo lo switch.
Se abbiamo A1 (volume ritmica), A2 ( volume assolo) e A3 (bypass) in sequenza, questa si ripeterà all'infinito finchè premiamo lo switch. Non sappiamo se sia chiaro, ma possiamo assicurare che non è affatto difficile da utilizzare. àˆ un effetto che va studiato, intuitivo ma non troppo, va capito per apprezzarne le possibilità , non ha un suono solo e definitivo, la direzione è quella opposta.
Flex-Delay
Il più complesso dei tre, lavora a 192 Khz e 24 bit, forse non riusciremo a descriverlo nella sua interezza, ci interessa però capirne le potenzialità . àˆ dotato di quattro potenziometri (Modul/Rate, Level, Feedback e Delay/Depth), due switch (On/Off, Tap/Loop) e un mini-switch per selezionare una delle otto modalità di funzionamento.
Quattro sono dedicate alla lunghezza del delay: possiamo farlo lavorare sui quarti, sugli ottavi puntati, sulle terzine di ottavi e sui sedicesimi. Ci sono poi i modi Loop, Reverse, Chorus e FM (fast modulation). Riassumendo: è un Delay con 2,8 secondi di ritardo massimo, un Chorus, un Loop fino a 11 secondi, e possiamo ottenere effetti di sfasatura simili al Vibe (ricordate il suono di Stevie Ray Vaughan su “Cold Shotâ€?).
Va da sà© che la programmabilità di un oggetto simile è praticamente indispensabile, vista la quantità di funzioni a disposizione.
Resta da dire che ha tre prese jack, un Input, un Output e un'uscita Dry per il segnale non effettato.
Suona in maniera splendida, è quello dei tre che ci ha colpito maggiormente, lo sforzo progettuale è stato enorme, hanno pensato davvero a tutto ciò che ci può servire da un effetto simile, la scelta di farlo digitale e non analogico è proprio per non limitarne le enormi possibilità .
Si possono ottenere anche le ripetizioni del Delay e aggiungere la sfasatura del Chorus, veramente uno dei migliori oggetti di questo tipo in cui ci siamo imbattuti, il video può dare una minima idea di quanto scriviamo.
Flex-EQ7
Sette bande di equalizzazione che tagliano o enfatizzano fino a 15Db, un Volume, il mini-switch per passare da una modalità all'altra e lo switch On/Off. Aggiungiamo il Display, Input, Output e la presa per l'alimentatore ed abbiamo finito. Siamo di fronte a un classico equalizzatore grafico analogico a sette bande, la novità è la fase di memorizzazione e linkabilità con gli altri pedali.
Suona bene anche se a pedale acceso e controlli in posizione “flat†abbiamo notato una piccola diminuzione del segnale, ma ci interessa poco perchà© se lo accendiamo è per usarlo, e in quel caso possiamo modificare il volume a nostro piacimento.
Le bande sono molto efficaci, lo abbiamo provato anche con una chitarra acustica e una classica con corde in nylon amplificate e l'intervento sulla prima frequenza, quella dei 100Hz, è risultato fondamentale per eliminare molti problemi di feedback senza distruggere il suono.
Non è “la soluzione finale†a quel tipo di problema, ma funziona. A cosa può servirci?
Intanto a creare timbri molto diversi fra loro; ad aumentare il volume e usarlo quindi come Boost sul nostro distorsore; a creare Preset diversi per amalgamare i suoni delle varie chitarre che portiamo sul palco, a volte l'utilizzo di pickup a bobina singola o doppia può creare degli squilibri che incasinano tutto il setup che abbiamo preparato con cura; a equalizzare una chitarra acustica e una classica memorizzando i suoni e richiamandoli all'istante dal vivo, operazione altrimenti lunga, difficile e pericolosa; ad avere un Boost per gli assoli anche su strumenti acustici.
A un sacco di cose.
La modalità Link
Vogliamo soffermarci un momento solo su quella che riteniamo la caratteristica vincente di questa linea, la modalità Link. Di solito siamo messi di fronte alla scelta di avere dei pedali, o una pedaliera, in questo caso possiamo averli entrambi, anche se la pedaliera non avrà milioni di suoni memorizzabili. Ma siamo onesti, a quanti di noi servono davvero “milioni di suoniâ€?
E quanti invece rinunciano a poter gestire in maniera efficace i propri suoni per non doversi mettere a combattere con il Midi? Per noi chitarristi può essere un vero incubo. La Flexwaves ha in parte risolto questo problema e se aumenteranno la varietà di effetti disponibili mantenendo qualità e prestazioni sarà una vera manna.
Fra gli aspetti tecnico-pratici facciamo notare che proprio in Link Mode possiamo anche disattivare uno a scelta fra gli effetti, quindi se una combinazione prevede delay + distorsore, possiamo anche spegnerne e riaccenderne uno solo, facendo di fatto aumentare in maniera esponenziale il numero di combinazioni a disposizione.
Conclusioni
Lasciandovi al video dimostrativo (scusate la qualità delle immagini), nel quale come al solito abbiamo cercato di evidenziare delle differenze, più che cercare di convincervi della bontà dei suoni compressi dai passaggi video, riassumiamo il tutto, iniziando con una considerazione: la Flexwaves è una giovane ditta italiana, sta iniziando la produzione cercando di tenere i prezzi più bassi possibile, è chiaro che dietro un lavoro cosଠcomplesso c'è tanto tempo speso in ricerca, oltre che in soldi. La distribuzione inizia solo ora, se non trovate gli effetti nel vostro negozio di fiducia provate a contattare i produttori direttamente dal sito www.flexwaves.com.
Questa nuova linea di pedali ci permette di avere una moltitudine di soluzioni: già solo con Delay e Distorsore possiamo ottenere e memorizzare una grande quantità di suoni, richiamarne moltissimi all'istante e fissarne di nuovi in tempo reale anche sul palco, l'operazione è molto facile e non richiede una laurea in ingegneria! Non ci siamo messi a descrivere tutto il processo, se li comprerete o avrete modo di provarli, imparerete come si fa, è inutile riscrivere qui il manuale di istruzioni.
I pedali sono tutti true-bypass e hanno un'ottima qualità sonora, già il solo Flex-Disto ci permette di ottenere, con un pedale, quello che di solito possiamo avere solo combinandone più di uno, grazie alla programmabilità , e quante volte in pedaliere importanti abbiamo visto più di un delay per avere settaggi diversi?
Il rapporto qualità /prezzo ci sembra ottimo vista la mole di informazioni che possiamo stipare all'interno di ogni singolo box, speriamo che il progetto abbia la fortuna che merita. àˆ chiaro, dovremo innanzitutto capire se la qualità e la tipologia degli effetti saranno di nostro gradimento, in quel caso ci sarà da divertirsi.
Viva il made in Italy, e buona memorizzazione a tutti.
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