Taylor, il nome della rosa. Doyle Dykes Signature Model

Scritto da Orio il 17/Sep/2009 alle 00:30

Sezione: Chitarre acustiche

 

Premessa

Un giorno, un liutaio che usava come tana un negozio di pesca al porto di Chiavari, mi chiese se avessi avuto tempo per insegnare ad un chitarrista Nashville style un po' di blues elettrico. Alché io, sgranando gli occhi gli dissi: "Quindi io dovrei insegnare a Steve Morse come si guida un deltaplano a motore? Mi pare inutile".

Ma dopo due o tre incontri con questo stiloso, appassionato e molto preparato chitarrista, egli decise di dedicarsi alla chitarra classica, campo in cui forse mi trovavo più a mio agio avendola studiata per nove anni.

In particolare trascrizioni di Bach per liuto adattati alla chitarra classica. E fu per quella decisione che l'allievo, che comunque avrebbe dovuto insegnare a me e non il contrario, decise di disfarsi di un po' di strumentazione.

Iniziò con una Gibson del '56 (ES-175); bella, molto bella, sunburst. Manico rifatto da mamma Gibson oltreoceano. Ma a me che serviva? O imparavo Django e un bel po' di jazz oppure la tenevo fino a quando non avevo 60 anni e la rivendevo allo stesso prezzo...

Attesi, il prezzo era invitantissimo. Per fortuna la vendette. Poi fu il turno della signora Taylor. La tirò fuori dalla custodia e mi disse: "La vendo. La vuoi? E' difficile trovarla qui in giro, provala."

La provai, la riprovai, la provai spenta e con l'ampli. Me la fece sentire pure lui, la chitarra. Mi disse il modello e me lo scordai immediatamente, per me era come dire "Krasniev Protok Signature Model".

Te lo scordi subito. Ma suonava bene, il legno era stupendo, l'ebano pure, l'intarsio sulla paletta mi portava a pensare che fossero tutti specchi per le allodole. 

E invece no, suonava quella disgraziata. La presi e iniziai a pagarla a rate per settimane fino a che, giunto a metà del pagamento, lui mi disse scazzato:

"Senti un po', capisco che vuoi aspettare di finire di pagarmela, ma magari prenditela e inizia a suonarla ai concerti". Eh sì, volevo pagarla fino in fondo prima di prenderla, ma la tentazione ebbe la meglio. E riuscii pure a imparare il modello a memoria! 

Doyle Dykes Signature Model

Io non ho mai tenuto in mano una chitarra del genere, quindi mi ritengo veramente fortunato. Avvisai dell'acquisto nell'ultimo post del mio blog dove Locke mi sgamò alla grande e io feci il vago, per poi fargli una sorpresa. 

Specifiche Tecniche

Per quanto riguarda le specifiche più tecniche vi rimando al sito della Taylor dove troverete quei paroloni che usano quando assemblano tutto e pure le misure. Solo un appunto preso da internet sul top in abete Sitka.

L’Abete Sitka è estremamente vibrante, estremamente chiaro e cristallino, ottimamente bilanciato, con una buona brillantezza sui  medi. Si lascia preferire anche grazie all’elevata velocità di risposta sonora, direttamente connessa alla sua grana uniformemente diritta.

Eccezionalmente sonoro per tutti ti tipi di tecniche, da quelle più leggere a quelle più aggressive. Ha un sustain più lungo dell’Engelmann, ed un tono più pieno, anche se con una risposta lievemente più lenta. Usato in alcuni casi anche per chitarre classiche di pregio.

Per quanto riguarda le fasce e il fondo (Big Leaf Spruce), i riflessi del legno sono qualcosa di spettacolare come cosi il resto dei materiali utilizzati. 

Elettronica

Sistema L.R. Baggs, con pickup esafonici singoli su ogni corda, al ponte. L'equalizzatore consiste in bassi/medi/alti, presence, volume e un pot per regolare la frequenza di medi su cui agisce lo slide dell'eq. Decisamente utile in situazioni live dove a volte servono delle regolazioni più specifiche in palco piuttosto che al mixer.

Il vantaggio/svantaggio sta nel fatto che bussare sulla cassa non trasduce molto segnale da rendere efficace il gesto, mentre tamburellare sulle corde all'attacco dei pickups ti permette di reggere una notte a fare intrattenimento di musica House acustica (io l'idea l'ho lanciata...). La batteria è garantita per durare 300 ore, per sostituirla bisogna infilare le mani nella buca e divertirsi in un gioco di leve senza spaccare tutto. Potevano pensarla meglio...

 

 

Suono e suonabilità

Per dire qualcosa di ignorante: a me mi pare che suona bene. Il confronto con la Martin D28  del 2005 (amplificata con ampli per acustica di quellli fighi) non ha paragone in diretta sul mixer. Infili il jack alla DI e il fonico vi assicuro che non tocca nulla.

L'equalizzatore lavora come si deve, il che vuol dire che un incremento di due millimetri implica differenze all'orecchio. L'abete stika vibra tanto, forse troppo. Se non ri chiude bene la buca, con monitor davanti si rischia di mandare in risonanza immediatamente un Re, un Do o un SOL, il che ti porta a giocare con le dita della mano sinistra per stoppare sia le risonanze che le smorfie del fonico. 

Nuda e cruda ha un ottimo bilanciamento del suono, montando le  DR Red Devils  012 (niente al di sotto, perde molto), senza pompare troppo sui bassi, come a volte mi è capitato di udire da acustiche di marche differenti. I sample li posto a breve, non appena ho un secondo di tempo. 

Conclusioni

Strano definirla acustica per elettrici, ma la forma, la scala, la velocità del manico non ti portano a dover cambiare radicalmente il tuo stile elettrico. Delicata per chi è delicato, selvaggia con le persone a cui piace darci dentro, si lascia prendere in mano con piacere.

Un suono rotondo che si fa sentire anche all'interno di un gruppo per il suo carattere. Ho avuto modo di provarla per cinque mesi sui palchi della liguria, gustando il suono che desideravo da tempo su una acustica. 

Si rimane perplessi sul motivo per cui la batteria non si possa sostituire al volo, rischiando di danneggiare il circuito con leve non esatte. 

Non sono bravo nel fare recensioni, soprattutto ad una chitarra di questo livello, dove è difficile avere il coraggio di tirare fuori i difetti che certamente usciranno col tempo.

E' più facile prenderla in mano e suonarla. Sarebbe bello anche portarla al CBE, così da farvela provare...che dite?

Intanto vi lascio con due video di chi la sa suonare con maestria.

Ci vediamo al CBE...

ORIO   (Maghi di CarrOz)