Ripartiamo, si fa per dire

Finalmente è arrivata la befana.
Dico finalmente perché queste feste natalizie sono state proprio sfigatelle.
Oggi iniziamo a riportare l'albero in cantina, poi vediamo se sparisce anche la sfiga.

Dal 23 dicembre ho avuto alcuni problemi fisici, il migliore è stato un torcicollo durato 8 giorni (nuovo record personale) che ancora mi sembra di sentirlo quando muovo la testa.
Ricordo dolorosamente che il 23 dicembre è stato anche il giorno in cui iniziava la 2 giorni prenatalizia nel negozio di famiglia.
E il giorno in cui le ferrovie erano completamente saltate.
Così, per gradire, siamo arrivati a Milano in sole 3 ore e mezza e abbiamo lavorato fino all'una (non le 13).
Senza pasti e senza sedersi un minuto, of course.

Per compensare ho accettato con rassegnazione di essere infortunato al ginocchio.
L'ho intuito quando, dopo la campestre corsa il 20 dicembre, ho avuto problemi a camminare per 48 ore.
La cosa positiva è che dovrebbe trattarsi di un infortunio da sovraccarico, quindi 20 giorni di stop.
Essendo particolarmente curioso (e anche un po' stronzo) ho provato a correre 10 km dopo 13 giorni di stop.
Ovviamente il dolore è tornato a farsi sentire come prima, per cui adesso sono fermo per tutto gennaio.

Anche se sono monotematico parlo degli infortuni perché ho sviluppato una certa dipendenza dalle endorfine prodotte dall'attività sportiva.
E da quando mancano vivo delle brutte sensazioni: depressione per le endorfine, senso di colpa per i cenoni, preoccupazione per questo infortunio dal recupero incerto.
Insomma spero che questo periodo termini.

Ma veniamo alle succose novità annunciate giorni fa.
Il nipotino cresce che è una bellezza, ho pure trovato il coraggio di prenderlo in braccio e fargli fare il ruttino.

E udite udite: io e la fidanzata abbiamo deciso di sposarci.
Il 30 giugno.
In chiesa (e qui dovrei aprire un'altra spiegazione ma poi il blog diventa troppo lungo e ne parliamo un'altra volta, casomai).

Ciao