E' andata

Ciao a tutti,
vi scrivo da un b&b di Venezia dove sto scroccando una connessione wireless di qualche vicino.

Volevo dire che ce l'ho fatta e sto bene, a parte i due leoni di marmo che mi trovo al posto delle gambe.
Come potrete intuire camminare con queste gambe sui mille ponti di Venezia è quasi un'esperienza mistica (tipo S.Pietro sulla traversa).

Se qualcuno avesse voglia di leggere più in dettaglio, questo è il racconto che postato su Running Forum (non è molto tecnico).
Ciao e a presto.

Massimo

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Cari amici,
avevo preparato un racconto lunghissimo in cui cercavo di spiegare il significato che aveva per me Venezia. Per vostra fortuna ho deciso di risparmiarvelo, tanto si può sempre spiegare in separata sede, no?

La mattina della gara mi sveglio alle 5.45 e, giusto per far finta di non essere nervoso, inizio a farmi la barba.
Colazione con tè e 6 fette biscottate con marmellata + 1 banana.
Mi sento bene ma il tallone pulsa. Del resto come dargli torto quando una piaga di 2 cm sfrega contro le scarpe da tre giorni? Spero che il cerotto compeed valga quel che costa.
Fuori l'aria è frizzantina ma si intuisce che non sarà una giornata fredda.

Il pullman ci scarica a Stra poco dopo le 8 e inizia il rituale della preparazione: scotch ai capezzoli, massaggio per svegliare un pochino i muscoli, sacco nero e finto stretching.
Alle 8:20 mi avvio per consegnare le borse e panico: mi rendo conto di essere bloccato nella folla perché il flusso di chi deve consegnare la borsa è ostacolato dalle code per i bagni.
Per puro caso riesco ad arrivare alla consegna borse ma così salto il raduno e perdo pure gli amici che erano con me.
Nel frattempo il tallone continua a pulsare e decido di prendere un bell'antidolorifico e di non pensarci più.

Mi intruppo nelle prime file della gabbia 5, mi guardo intorno e vedo ogni tipo di runner, dal giovane esordiente aggressivo a quello pronto per almeno 5 ore di fatica.
Io non so davvero cosa fare: gli allenamenti erano per fare 4'50/km, però ho dovuto saltare qualche qualitativo, poi c'è il discorso del tallone che non riesco a togliermi dalla testa, infine gli avvertimenti dei compagni di squadra che Venezia non è una maratona da tempo.
E non ultimo il fatto che non ho la minima idea di cosa sarà di me su quel fatidico ponte.

Per questo decido per una condotta più saggia:
- 5'10 per i primi 5 km
- 5'05 per i secondi 5 km
- 5 fino al km 32
- a braccio fino alla fine

Ogni 5 km mezza compressa di Enervit GT.
Ogni 10 km un terzo di bottiglietta d'acqua.

Dopo alcuni minuti dallo start passiamo sotto la partenza.
Inizia la prima maratona e voglio assaporarne ogni sfumatura.
I primi 5 km sono di riscaldamento e tengo i 5'10 senza fatica.
Il tallone non è un problema, mi sento sollevato.
Lungo la strada c'è già chi ci incita, sono appena partito e già mi viene la commozione.
I secondi 5 km sono come da programma.
Passiamo Dolo e Mira e troviamo una bellissima accoglienza, tanto incitamento, gli sbandieratori, chi suona i Led Zeppelin.
E' bellissimo, si meritano i miei applausi.
Passo la mezza in 1:46:37 e mi sento bene, decido di provare a 4'55.
Con l'aumento del passo sento uno strano indolenzimento alle caviglie, è una sensazione che non avevo mai provato, che sara? Boh, vedremo.

Intanto siamo arrivati a Mestre.
Ragazzi che spettacolo da brividi: due ali di folla che incitano, i bimbi che danno il 5, è sicuramente la più bella sensazione mai provata correndo.
Credo che solo per questo km valga la pena di fare questa maratona.

Usciamo da Mestre e andiamo verso il parco S.Giuliano.
Inizio a sentire un po' di pesantezza alle gambe e mi rendo conto che non riesco a tenere i 4'55.
Da menzionare, all'interno del parco, il gruppo tributo ai Kiss vestiti e truccati come gli originali.
Il parco non è quel mostro che temevo, però il cavalcavia iniziale e soprattutto quello finale spezzano l'andatura.
Qualcuno si ferma.

Fortunatamente il parco finisce e ora inizia il ponte.
Abbiamo fatto 33 km, il fastidio alla caviglia prosegue, fingo una grinta che non ho e abbasso lo sguardo.
La città è lì ma non arriva mai.
L'asfalto drenante e il vento laterale frenano ogni entusiasmo.
In tanti si fermano.
Riesco a stare poco sopra i 5/km e finalmente arriviamo a Venezia.

La salita al termine del ponte mi sfianca.
Sono già 38 km di corsa, una distanza che non ho mai percorso, e inizia il tragitto nel porto di Venezia.
Qui faccio i 2 km peggiori di tutta la gara, mi sento pesante.
Contro il programma iniziale decido di fermarmi all'ultimo ristoro per ritrovare la concentrazione.
Le caviglie sono indolenzite e i piedi bollono.
Adesso siamo in fondamenta, mancano i 14 ponti.

I 2 km finali sono emozionanti, la città mi mancava da qualche anno e non immaginavo che sarei riuscito ad arrivarci di corsa.
Però sono anche 2 km duri.
Le salite spezzano il ritmo e le discese spezzano ginocchia e caviglie.
Non importa, avrò due settimane per leccarmi le ferite.
Prima del ponte di barche vedo una bandana rossa con le treccine e saluto Heidi.

Il passaggio in piazza San Marco è un altro momento che vale la pena di essere vissuto.
Centinaia di persone si accalcano e applaudono e urlano.
Vedo mia cugina con il marito e le due bimbe che si sono fatti 90 km per venire a incitarmi.
Sono troppo stanco per commuovermi, passo dandogli il cinque e spero di incontrarli più tardi.

Dopo San Marco ogni ponte è una bolgia, oramai non mi è rimasto niente, solo la voglia di finire.
A -3 ponti mi accorgo in ritardo di mia moglie, sono lanciato e non ho la forza di fermarmi, le mando un bacio e tiro dritto.
Sull'ultimo ponte raggiungo i pacer del 3h40 che ci incitano a dare tutto quello che è rimasto.
Azzardo pure un finale in progressione e quasi non ci credo di aver tagliato il traguardo.
Stranamente non mi commuovo, sono troppo stanco.
Con due leoni di marmo al posto delle gambe vado a prendere la medaglia che mi spetta e che sfoggerò per tutto il giorno.
Ho concluso in 3h35'23'', sono un misto tra incredulo e intontito.
Comunque ogni ora che passa mi rendo maggiormente conto del valore di questo tempo.

800 km di allenamento per prepararne 42.
E' stata molto dura ma la soddisfazione è tanta.
Alla fine è venuto ugualmente un racconto lunghissimo.

Massimo

 

 

Comments

Complimenti per il risultato e grazie del racconto

 

Saluti & salute

Stefano


free your mind and your ass will follow

Sia come coprridore che come narratore!!
COmplimentoni!!
Ciao Zano!!
Fulvio

Easy like sunday morning... Sometimes!

http://www.myspace.com/radiocasino

Da parte mia grande ammirazione.

Gigi (aka Alfio)

 


www.younglustband.it
www.myspace.com/younglust06

Alla faccia! Ma sei arrivato uno? 

Ho letto il tuo racconto, lungo quanto la tua maratona! Ma solo una cosa turba i miei pensieri...perchè lo scotch sui capezzoli? 

ORIO
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www.myspace.com/egodislessico

Bravo!!! Complimenti per il risultato e per il bel resoconto.!.!

ciao

Jack!