C'è qualcosa di misterioso

Suonavo e suonavo, poi mi giravo e non c'era più. Una seconda volta lo ritrovavo lì, sdraiato a fare i cavoli suoi. Lo riprendevo, suonavamo di nuovo assieme e poi, puf! Sparito di nuovo. Mi mancava averlo al mio fianco, era qualcosa che mi dava sicurezza di suonare. Un giorno non lo rividi proprio più. Non c'era, era sparito nel nulla senza lasciare tracce. Lo descrissi a tutti in casa ma nessuno lo ritrovò mai ed in quel luogo mai riuscii a vederlo. Non fu l'unico purtroppo.

In quel periodo iniziai a crederci, che esistesse il Paradiso dei Plettri e che tutti i plettri che non volevano più stare qui se ne andassero lassù. Mondo cane, non oso fare un conto di quanti soldi ho speso in plettri, essenziali compagni di concerti, ma è una tranquilla chitarra elettrica nuova.

Il paradiso dei plettriLe ho provate tutte: neri, viola, a specchio, fluorescenti, quelli che se fischi ritornano indietro, quelli profumati al pesce, alla lavanda, muschio, quelli che se ti allontani cinque metri scoppiano, quelli che ti amano e ti seguirebbero ovunque. Niente, loro prendono e vanno al Paradiso Del Plettri, oppure cadono in coma e li ritrovo solo dopo 10 anni.

Uno dei misteri più misteriosi dopo le tre domande che assillano il pianeta terra:

-  Condoleeza è contenta del suo nome?

-  Cosa ci spinge a scoppiare le palline piede d'aria della carta da imballaggio?

-  Chi è veramente Maria De Filippi?

La fortuna è che alcuni plettri si reinplastificano, altri si perdono per sempre. Soprattutto ai concerti, volano via come niente. Ci esco di testa poi.

Ciao belli

Orio

Comments

Edward mani di forbice ha risolto il problema... Non se li perde più! Anche se il suono che ne risulta è un po' metallico e tagliente!!

:-D

Ciao Ciao!
Fulvio

Easy like sunday morning... Sometimes!

Tempo fa scrissi questa cosa sui plettri. Siccome sono ripetitivo ed egocentrico mi autocito:

Presi, persi, comprati, prestati. Accettati al posto del resto, come la caramella al bar, voluti per curiosità, perchè è troppo fico questo disegno qui o quel colore là. Poi rendersi conto che quando servono non ce li hai mai, che in negozio per provare una chitarra devi andare al bancone a chiederne uno, che quando fai le jam al primo assecondarsi oltre alla chitarra e al posto te ne fanno fuori minimo un paio. E poi quelli troppo sottili, quelli troppo poco appuntiti, quelli troppo pesanti, quelli che ieri mi ci trovavo bene, oggi ne ho comprati 25 in blocco per non restare senza e poi domani ti accorgi che non ti ci trovi a tuo agio. E quelli perfetti, lunghi il giusto, appuntiti il giusto, spessi il giusto, del materiale giusto e del colore giusto, che il tuo negozietto terribile di fiducia non ce li ha più e non ha intenzione di riordinarli.

Vabè da oggi ho deciso: risolvo con questi  www.repubblica.it/2007/12/calendari/bellezze/sport-illustrated/sport-illustrated/10.html
e quando li ho finiti mi verrà in mente qualcos'altro da fare.

Ciao!

Ehm..

Capita solo a me di stare a cercare mezz'ora il plettro con il quale suonavo, per accorgersi poi che ce l'avevo in bocca?

Diteme che non sono l'unico idiota...

Fabio.

In wine we trust.

 

"In wine we trust." Credo questo spieghi tutto :D

Ovviamente, comunque, non sei certo l'unico: a me capita addirittura di cercarli mentre l'ho in mano (e non è uno scherzo) ... sarà perchè anche io "trusto" nel vino :P ?

Stilosamente ti citerei quale mosca bianca. Almeno in tasca, solitamente in bocca me ne accorgo.

Hahha che spasso leggere i vostri commenti! Creaiamo una associazione per Plettri in via di Estintore?

 

ORIO
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www.myspace.com/egodislessico

maghidicarroz.altervista.org
 

 

Come dice un mio autorevole concittadino, maria de Filippi e' il Marito di Costanzo...