Ai limiti della pazienza di un paguro

Incredibbol

Mercoledì manco mi ricordo dove ero ma ho suonato alla festa della birra a Carasco (GE). A nanna all'una e mezza, sveglia alle sei e venti di mattina. Dai andrà meglio venerdi

Ennnnnò!

Venerdi concerto ai Bagni Nino, con spaghetti all'astice, vinello bianco, limoncello. Intramezzi di un cantante Napulitano che si è esibito con canzoni di Merola & co. (uau...). Si inizia alle nove e mezzo, di finisce quasi all'una. Poi a casa alle due e venti. Dai che è venerdì.

Ennnnnò!

Sta cippa, OGGI è venerdì, ieri era giovedi e oggi di nuovo sveglia alle sette. Che poi erano le sette e un quarto che il mio culo non voleva saperne di mettersi in piedi. Colazione (? uno yogurt...sigh) e poi...capperina la barba! Chissene, via di tagliacapelli (che è come passare un tagliaerba su un cambo di bambù). Esco, sono in ritardo, la bici lontana, la raggiungo, monto in sella. Percheggio a lisca di bici, lego (non i mattoncini), corro, il treno si ferma, salgo, mi siedo. Sudo

Zoagli. Ah, l'aria condizionata sul treno! Una voce amorevole mi chiede "hai fatto l'abbonamento?"

"Ma che giorno è oggi? L'uno? Porca pupazza bastarda!"

La voce amorevole, amorevolmente mi porge un biglietto di corsa singola che convalido. Ho già il belino fatto a carpaccio.

Arrivo a Genova Brignole, dove il controllore si scaccola per venti minuti poi decide che partiamo. Per inciso io dovrei arrivare all'altra stazione (Principe) che dista 5 minuti di treno, ma vabbè, ci potevo andare a piedi e facevo prima.

Scendo dal treno, salgo le scale perchè sono arrivato in sotterranea e devo farmi qualche rampa per la biglietteria.

Coda paura, millemila valigiozze e gente che parte alle nove e mezza. Porc! Va bene, niente allarmi, vado alla macchinetta. Coda di nuovo, sono dietro a un tizio poco illuminato (che chiameremo Buio per la privacy).

Buio decide di prendere un deficiente biglietto per tornare a casa. Partenza/Arrivo

COME VUOI PAGARE? Chiede la macchinetta. Dai schiaccia sulla banconota e tutto è finito...

E lui niente, tira su col naso ancora bianco di polverina e guarda lo schermo.

COME VUOI PAGARE? Ti prego usa quel ditino, Buio!

Eh non capisco. torna alla schermata precedente, ripete l'ultima azione.

COME VUOI PAGAREEEEE? Ora ti mangio la faccia.

Dai che ce la fa...dai è lì, ha capito...nooooooooooooooooo. Annulla tutto e ripete l'operazione. Le mie gonadi hanno appena finito il primo set a tennis. Ha vinto quella a sinistra, che era mancina.

COME VUOI PAGARE???? Ci risiamo.

Torna indietro di nuovo, sta schiacciando tutti i tasti, prima o poi, per la legge dei grandi scoglionamenti...

E finalmente il dito di posa su quella mxxxa di banconota e può fare il biglietto! (applausi grazie)

Riesco a fare il mio biglietto di sola andata, quindi tabaccaio a prendere l'abbonamento del bus.

No. Non ci credo. Impossibile. Una sudamericana stava pagando in monetine un qualcosa di non costoso, mettendole con calma esasperante sul bancone. "Perdoname pero es que me son dimenticata el portafoglio en casa y questo era quelo que me portavo en sudamenrica. Soy tornata ogi e no ho cambiato, ho i soldi mischiati".

Che culo.

Finalmente è il mio turno!! "Un mensile amt" (con voce impostata)

"Li abbiamo finiti". Intanto la palla destra pareggiava vincendo il secondo set. Sono in una barzelletta, ne sono convinto. Dov'è il fantasma formaggino?

Quaranta metri per l'edicola che riesce a vendermi il mensile, finalmente.

Metro, piedini, alle dieci e dieci arrivo in ufficio. Alle cinque me ne vado da qui che stasera ho un concerto zona aperitivo. Non mangio che sennò non finisco le cose oggi.

Per citare un grande poeta...

Pensavo è bello che dove finisco le mie dita debba in qualche modo iniziare un orsacchiotto di peluche che mi concili il sonno perduto.

La palla sinistra ha vinto al Tie Break.

Ciao Susy

Sciau belli, imparate a usare le macchinette delle biglietterie e tirate meno di coca.

O R I O