Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
A causa della morte improvvisa del mio portatile mi sono fatto vedere poco su Laster, questo mese...ne ho approfittato per suonare più del solito (anche se in questi giorni sono quasi inattivo, per via di un esame alle porte per il quale ovviamente non mi sono preparato per tempo) e godermi la compagnia della mia nuova chitarra, una Les Paul Standard 2008 della quale sono veramente soddisfatto.
Ho passato ogni ritaglio di tempo con lei durante queste vacanze di Natale e mi sono convinto di aver speso molto bene tutti quei soldini (cifrona soprattutto per me che sono uno studente universitario e, non lavorando, ci ho investito buona parte della mia borsa di studio). Infatti pensavo anche di postare, appena possibile, una bella recensione approfondita su questo strumento - che tante critiche ha ricevuto sul web ma che, provato di persona, mi è piaciuto al punto da comprarlo senza remore dopo un testa a testa con altre LP.
Senonché, rientrato a Bologna dopo le vacanze in patria, ho ripreso in mano la mia vecchia Strato, che era rimasta qui da sola in appartamento e non suonavo da quasi due mesi. Non è un modello particolarmente importante (Classic 70, serie messicana quindi, a cui nel tempo ho fatto qualche piccolo upgrade) eppure una volta presa nuovamente in mano non riuscivo a smettere di suonarla. Un feeling enorme, molto superiore a quello che ho sentito suonando subito dopo la mia Les Paul...ci sono rimasto malissimo, ma poi ho razionalizzato il tutto pensando che su quella chitarra avevo più o meno imparato a suonare mentre con la LP il rapporto è iniziato da pochissimo.
Mi è venuto quasi il pentimento di non aver investito tutti quei soldi su un ottimo amplificatore e ottimi pedali...a ben vedere probabilmente sarebbe stato un acquisto più sensato, che avrebbe valorizzato la chitarra che già possedevo. Si sa, la GAS è una brutta bestia e probabilmente è più facile contrarla per le chitarre piuttosto che per altri aggeggini di cui abbiamo comunque bisogno per suonare.
Ma ora basta con le seghe mentali: il lato positivo della mia scelta è che ho a disposizione due chitarre che mi piacciono molto, con un suono (e un'anima, oserei dire) complementare. Piano piano, con qualche sacrificio, acquisterò attentamente solo e soltanto quello che mi serve. Forse... :)
Un saluto affettuoso a tutti i Lasteriani!
Roberto
Comments
Lenny84
Mon, 01/18/2010 - 17:50
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R: Capita...
Ciò non togllie che il LP è una goduria per gli occhi e per le orecchie e che imparare ad alternare questi due strumenti arricchisce il nostro modo di suonare.
Sono arrivato allo stesso genere di conclusione. Per ora mi sento più "uno da Strato", ma voglio imparare a capire meglio la Les Paul e sentirmi più a mio agio con lei. Certamente sono due strumenti che, con la loro enorme personalità, spingono a modificare il proprio stile adattandolo allo strumento che si tiene in mano.
Ad ogni modo, metto via nuovamente la Strato e faccio un altro mesetto con solo la LP in braccio...vediamo che succede :)
Lenny84
Tue, 01/19/2010 - 14:41
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R: Capita...
Non vedo l'ora di leggere la tua recensione, Paolo :)
Il suono dei P90 mi ha sempre attirato moltissimo e sarei curioso di provare una di quelle bestiole. Certo, per chi ama l'apparenza ci sarebbe anche a Goldtop 56 Reissue...per i fenderisti incalliti però forse un modello esteticamente più "povero" come la Special è una scelta più calzante.
Roberto
manolenta
Tue, 01/19/2010 - 18:29
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R: Capita...
amarle forse e' il segreto.....siamo nel mezzo e abbiamo sempre bisogno di entrambi i poli, nord e sud, ghiaccio e fuoco..... emozioni che con questi strumenti a mio avviso ci consentono di star bene e vivere meglio. W la poligamia