Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
...basta avere un po' di anni;-))
Oggi ho ricevuto una e-mail di Gianni Perilli, che probabilmente non conoscete.
Insomma, non so da che parte cominciare, e comincio dalla e-mail. Si presenta come un musicista, che ha pochi giorni fa ascoltato in un pub del Sussex un chitarrista che si chiama Big Jim Sullivan e che, ascoltandolo e vedendolo suonare in un pub davanti a 40 persone, ha pensato che "LA MUSICA E' UN DONO DI DIO".
Tornato in Italia, ha fatto una ricerca su Google ed ha trovato un collegamento su me, chissà, forse poprio l'articolo su Laster.
La cosa incredibile è che io Gianni Perilli lo conoscevo, perchè nel (credo) 1997, aveva suonato con un gruppo in cui suonava anche un mio carissimo amico, Giovanni Monoscalco, in una serata al Folkstudio di Roma e nel quadro di una rassegna acustica curata da me!
Ora, Gianni Perilli non è un chitarrista: suona parecchi strumenti a fiato, ma soprattutto è uno dei pochissimi artisti che riescono a suonare la cornamusa senza il sacco! Fui impressionato da come suonava il sax alto, ma soprattutto da questa sua incredibile capacità.
Alla seconda e-mail ci siamo scambiati i telefoni e ci siamo fatta un'oretta di chiacchiere. E' venuto fuori che ha registrato, fra le altre, la colonna sonra del film di Tornatore di prossima uscita, e parecchie altre cose con Morricone.
E, fra l'altro, gli ho chiesto se gli va di registrare qualcosa insieme ad una vuota dentro...mi sa che si farà.
E, sempre fra l'altro, ho scoperto che è grande amico di Vittorio Fiorillo, che nel 97 mi invitò a suonare a Formia Jazz, e di Ezio Mazzola, che divise la serata con Giovanni Unterberger e con me.
Vittorio Fiorillo ed Ezio Mazzola sono la metà maschile dei Chattanooga, un quartetto vocale e strumentale che ha accompagnato Renato Carosone nelle sue ultime tournèe mondiali.
Ancora un po' e scopriamo di essere stati compagni di banco... un altro amico trovato grazie alla musica.
Comments
hardpicker
Sat, 10/18/2008 - 02:40
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R: Insomma...
Caro Camp, grazie per l'attenzione e la gentilezza.
Il fatto è che, fino al 1971, un gruppo ce l'avevo; era l'età in cui il tempo passa molto più lentamente, ed era normale la domenica abbracciare il mio 3R Akrosonic da 20 chili (effettivi) per 20 watt (dichiarati, in realtà 12), la mia hofner, prendere l'autobus alle 3 di pomeriggio,scendere a piazza Venezia, portare il tutto a pazza Navona (1 chilometro), in Vicolo del Fico, precisamente, suonare lì dalle quattro alle otto, e stare la sera alle nove a casa.
Dal 1971, con l'università, il militare, il matrimonio, il lavoro, non ho più toccato chitarra fino al 1980. Quando ho capito che uno riesce, col fingerpicking a suonare e divertirsi anche da solo.
Non era l'epoca di internet e delle basi, perciò...
Tuttora, quando passo davanti ad un garage e sento una chitarra elettrica che viene accordata, un colpo di rullante, una nota di basso, mi viene voglia di bussare. Ma normalmente non avrei il tempo di entrare, se anche mi aprissero.
Ciao,
Giovanni
hardpicker
Sat, 10/18/2008 - 13:37
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R: Insomma...
Paolo, ti racconto un altro aneddoto, a proposito di ciò che hai scritto.
Quattro anni fa, con Reno Brandoni, ho realizzato un CD che s'intitola "36"; è un doppio CD, con 36 brani suonati da altrettanti chitarristi.
Fu un lavoro per me enorme, perchè mi furono inviati oltre 1200 brani da quasi 200 chitarristi. Ai quali risposi singolarmente, per dire di sì, o di no e perchè.
Tra questi c'era Rodolfo Maltese, il chitarrista del Banco, per me un nome mitico e nient'altro.
Lo incontrai nello studio di registrazione, lui a registrare il suo brano, io il mio. Scambio di qualche brano, di telefonino, qualche chiacchiera.
Dopo un mesetto, il giorno del mio compleanno, ricevo un sms di auguri di Rodolfo. Forse l'aveva saputo dal comune amico Massimo Alviti, fatto è che gli telefonai per ringraziarlo adeguatamente: "per me è come se mi avesse telefonato Paul McCartney, grazie davvero!"
Pochi mesi dopo, un'altra telefonata di Rodolfo: "Ma...è stasera che suoni al Lettere Caffè?" "Sì, Rudy". "Quasi quasi ti vengo a trovare..." "Ma dai! Sarei contentissimo!" "Ma...se mi portassi la chitarra?" "Suoneresti!!!". E' arrivato e ha suonato la sua Parker alla stragrande, neanche a dirlo.
Ecco, Rodolfo Maltese è un professionista non di serie A, è fuori serie, davvero. Ma ha voglia di suonare, di giocare e di mettersi in gioco. E di stare in compagnia. Da allora, abbiamo suonato insieme diverse volte, e lo considero un grande amico, che oltretutto mi permette di imparare sempre qualcosa di nuovo, soltanto a guardarlo.
Ciao,
Giovanni
hardpicker
Sat, 10/18/2008 - 17:43
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R: Insomma...
E' un gran bel racconto anche il tuo, Pa'.
Chissà quante altre cose ci possiamo raccontare? forza!
Ciao,
Giovanni
hardpicker
Sat, 10/18/2008 - 13:21
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R: Intorno al camino ...
Sto cercando di imparare quello che tutti i vecchi sembrano saper fare meglio: raccontare;-)
Grazie anche a te, per tutti posto il link al sito di Gianni: http://digilander.libero.it/zampogna/indexita.html.
Ciao, Giovanni
hardpicker
Sat, 10/18/2008 - 13:17
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R: questi racconti
Non potevi dirmi una cosa più bella, Steve: so bene, per averlo provato, come una parola, un racconto, o piccoli avvenimenti non da prima pagina, possono farci riprendere quello che, nel rapporto con la musica, è tutto: la motivazione.
Gianni Perilli ha 60 anni, big Jim ne ha 67, io 56. Nessuno di noi ha intenzione di smettere;-))
ciao,
Giovanni
robyz
Tue, 10/21/2008 - 09:16
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Magari è inutile
"ma soprattutto è uno dei pochissimi artisti che riescono a suonare la cornamusa senza il sacco"
E lo sapevate già, ma esiste uno strumento che suona come una cornamusa senza sacco, c'è una tecnica precisa che si chiama respirazione circolare (non come il vibrato circolare farlocco di stevvai però ;-P) che sempre più artisti contemporanei stanno imparando ad usare anche su strumenti a fiato moderni.
Robyz - Grappero forever