Buonasera piccola Londra

Buonasera piccola Londra,

seduta qui, al lume fioco dei tuoi lampioni,

si sta stretti se si è di molti, e questo nido è largo,

per intenditori.

E fuori, al solito, le strade fredde,

un gran baccano fa la pioggia quando cade su un qualcosa di metallo, di vuoto,

e noi invece siamo carne, di qualità vera,

e lo facciamo per noi, anche se ci costa,

su e giù per le scale a caso, dove ci porta il fischio

d'una donna, d'un amico, d'un bimbo o del nostro semplice vivere.

E i ragazzi seduti a caso, già dentro le loro birre,

non capiranno in che modo la stiamo suonando,

applaudiranno solo per riempire il vuoto tra una canzone e l'altra,

ma sta bene, a noi piace, anche se ci costa,

a noi piace sentirci vivi,

liberi di stonare,

alzare il volume del nostro sangue.

E dunque Londra, dalle facili gonne,

alza il volume dei tuoi sultani,

se a voi basta ballare,

a noi basta suonare...

 

Erik Chabs