Gli Stoners in tour negli USA... il racconto di Ugo Moretti, un protagonista!

bello bello bello!!!!

il prossimo anno li seguo anche io a costo di fare il roadie!!

The Stoners

********************** di Ugo Moretti ********************

Resoconto sul TOUR 2008 negli STATI UNITI

 

Considerando che non sono Jack Kerouac e che non sono abituato a scrivere racconti on the road o cose del genere, ma visto che comunque qualcuno me lo aveva chiesto, proverò a descrivere con questi pochi appunti il nostro tour americano, o meglio, come io stesso con gli Stoners l'ho vissuto.

Partenza: mercoledì 18 giugno 2008 da Fiumicino. Già durante il volo cominciamo a fare pubblicità al nostro tour attirando l'attenzione del personale di volo dell'American Airlines, al punto che una hostess tira fuori il suo notebook e ci mostra una quantità enorme di foto che ha fatto in questi ultimi anni con Keith, Ronnie, Mick, ecc.. Risultato: siamo in economy class, ma trattamento da Business con tanto di leccornie, dolci e altro che ci portano dalla classe di lusso.
Arriviamo al JFK di NY, un po' intronati dal jet-leg, dalle birre e i bicchieri di spumante e champagne offerti in volo. Immediato trasferimento a Brooklyn per prendere il furgone già noleggiato via internet. Si parte per il New Jersey. Per quelli di noi che non erano mai stati in America, passare sul ponte Da Verrazzano è sempre un'esperienza che lascia a bocca aperta. Quasi due ore di viaggio sulla Higway 95 e poi sulla 295 a velocità moderata (65m/h) e siamo a casa di Mimmo ad Haddon Heights NJ. I genitori sono veramente deliziosi e accolgono gli Stoners come meglio non si può, perfino con i palloncini tricolori fuori la porta...
Giovedì 19 giugno: partiamo di prima mattina ed andiamo a prendere l'amplificazione noleggiata in una località che si chiama Broomall (vicino Philadelphia) in Pennsylvania. Tra tutta l'attrezzatura avevamo prenotato anche due amplificatori Fender Twin Reverb 65 per chitarra, uno dei quali però ritornato dal precedente noleggio con una delle valvole finali 6L6 esplosa. Meno male che li abbiamo controllati e provati prima, anche se avevamo una fretta pazzesca, altrimenti ci stavano rifilando il classico pacco. Il titolare dice: "no problem!" e prova a sostituire la valvola con una nuova. Io scuoto la testa scettico perché so bene che la sostituzione di una singola valvola su un finale fatto da quattro valvole non è una cosa proprio ortodossa. Infatti il risultato è che per il disaccoppiamento delle valvole appena l'ampli si accende quella sostituita diventa rossa incandescente. A questo punto grande imbarazzo da parte del responsabile della ditta di noleggio e si arriva ad un compromesso: ci danno un Marshall da 100W testata e cassa 4x10 in sostituzione del Fender Twin e ci fanno uno sconto di 100$ sul preventivo già pattuito. La cosa ci lascia un po' scontenti e, dato che nel frattempo l'altro Fender Twin lo cedo a Pierfelice, sono contrariato soprattutto io che dovrò suonare per tutto il tour con questo cavolo di Marshall, che notoriamente non è tra gli ampli rollingstoniani più usati. Va bè, provo a smanopolare i controlli della testata e dopo un po' di tentativi trovo un timbro che può andare. Accettiamo.
Andiamo a Philadelphia a trovare John un vecchio amico di Mimmo, gran caro ragazzo che per stare con noi addirittura rinuncia ad andare a lavorare. Ce lo ritroveremo poi in diverse altre serate a Philadelphia ed anche a New York. La serata tutti con il padre di Mimmo a bere birra e whisky a Cherry Hill una località vicino Haddon Heights dove Mimmo ci presenta una lunga sequela di amici d'infanzia e compagni di scuola. Andiamo a dormire barcollando come pinguini.
Venerdì 20 giugno: ci spostiamo verso sud attraversando il Delaware e arrivando in Maryland. La sera dovremo suonare in un private party a Potomac, non molto distante da Washington DC. Arriviamo nel pomeriggio. Bella situazione. Grande villa con parco e piscina, troviamo anche il palco già montato di circa 6 metri x 3 o forse più. Non male! Montiamo, facciamo il sound check e andiamo a farci la doccia. La sera, il concerto, e tra i circa centocinquanta invitati ce ne sono molti di tutte le età con magliette dei Rolling Stones che fanno il tifo. Alla fine: lattine di birra dappertutto e si va a dormire in albergo a Washington.
Sabato 21 giugno: la mattina facciamo un giro per la città a vedere la Casa Bianca e andiamo a pranzare nel quartiere di Georgetown di WDC. Stasera è la nostra prima serata ufficiale del tour. Suoneremo al Clyde's di Chevy Chase, un sobborgo di Washington. Il Clyde's è un ristorante, ma soprattutto un American bar, che si rivela una vera sorpresa. L'ambiente è molto grande, più di quanto ci aspettavamo, e il palco pure. Durante il pomeriggio scarichiamo dal furgone e montiamo tutto. Giuliano, il tastierista, per poco non si frattura una tibia con il Fender Twin che gli cade addosso! Fortunatamente invece non è niente di grave e facciamo poco dopo il sound check. Andiamo in albergo, la solita doccia, ci cambiamo e ci prepariamo. La sera arriviamo con il locale quasi pieno. E' arrivata anche una delegazione dello Shidoobee, il Rolling Stones fan club americano. Non fanno altro che fare foto e agitarsi con tutta la mercanzia dei Rolling Stones addosso, magliette, bracciali, collane ecc. ecc. Che roba!! Che bello vederli!! Nell'intervallo tra il primo e il secondo set facciamo amicizia con loro e nasce una simpatia che ci accompagnerà per tutto il tour. I complimenti per Mimmo si sprecano soprattutto per la particolare energia con cui interpreta il ruolo di Mick Jagger. Noi cinque invece con il nostro inglese un po' stentato cerchiamo comunque di scambiarci impressioni e descrizioni sul fenomeno dei RS sia in Europa sia negli States e delle similitudini tra il pubblico rollingstoniano dei due continenti e in Italia in particolare. Ne approfitto per fare un po' di pubblicità al nostro RollingStonesItalia.com. Cominciamo a vendere una gran quantità di magliette del nostro tour che ci eravamo portate dall'Italia. Quasi tutti le vogliono con sopra i nostri autografi fatti con il pennarello. Alcuni altri vogliono i nostri manifesti sempre con le nostre firme.
Domenica 22 giugno: risaliamo verso Philadelphia perché stasera suoneremo al PJ Whelihans Pub di Cherry Hill a tre miglia da Philly. Dopo aver pranzato durante il viaggio arriviamo al locale. Problema: a causa di una incomprensione tra il gestore e noi, l'impianto di amplificazione che troviamo è un impianto da karaoke o al max da DJ, senza mixer e tutto il resto. Forse il gestore, quando venne a Roma due anni fa a sentirci al Lettere Caffè avrà pensato che suonavamo con degli amplificatori piccoli così come di solito succede lì, e non pensava di trovarsi di fronte a una vera e propria Italian Rock'n'Roll Band in Tour. Il palco in compenso è di grandi dimensioni. Interviene l'efficienza americana: viene chiamato a spese del gestore l'SOS concerti!!! Incredibilmente queste cose esistono e succedono solo in America. Dopo circa 15 minuti arriva un tizio, che di professione fa questo lavoro, con un furgone stracarico di casse, monitor, diffusori aste e mixer. Risultato, dopo 30 minuti dal suo arrivo abbiamo tutto sul palco. Batteria amplificata in ogni suo componente. Ampli microfonati, diffusori di grande potenza quattro aste e cinque monitor sul palco!!! Ormai sono le otto di sera partiamo subito senza sound check. Tutto ok! Il suono è praticamente perfetto. Tra il pubblico ci sono anche alcuni dello Shidoobee fan club della sera prima, che per vederci hanno fatto ore e ore di strada. Sono sorpreso e quasi commosso! Riesco a conoscere anche i due chitarristi Michael Rubino (di origini italiane abruzzesi) ed Eric Senderoff degli Shattered di Philadelphia che ci sono venuti a sentire e ci fanno un sacco di complimenti. Ci salutiamo con abbracci e baci. Le t-shirt del nostro tour intanto sono praticamente finite. Ne ordiniamo per telefono alcune altre centinaia a Philadelphia e gli mandiamo il file. Ci assicurano che per mercoledì saranno pronte. Questa volta ne stampiamo sia nere che bianche.
Lunedì 23 e martedì 24 approfittiamo dei due giorni di pausa dal tour. Andiamo ad Avalon, nella casa al mare di Mimmo, sulla costa sud del NJ a rilassarci tra spaghettate all'amatriciana e scorpacciate di pesce e gamberi, preparate da Maurizio, il nostro bassista, e gita sulla barca del padre di Mimmo. Ne approfittiamo anche, vista l'esperianza del locale di Cherry Hill, per fare un sopralluogo (non si sa mai) al Rock'n Chair il locale di Avalon dove suoneremo venerdì 27. Questa volta tutto sembra OK.
Mercoledì 25 giugno: andiamo poco lontano da Philadelphia a trovare Dan Rendine un cantautore americano, amico di Mimmo e nostro, che era venuto tre anni fa a Roma e con il quale avevamo condiviso una serata insieme al Villaggio Globale. Stasera suonerà due brani con noi: Dead Flowers e Wild Horses. Il Khyber di Philly è un piccolo locale, ma che ha il palco, le mura, il bancone logori da anni e anni di musica fatta a manetta. Stiamo quasi per iniziare quando entrano due tizi che assomigliano in modo esagerato a Keith (da giovane) e Ronnie Wood. Scopriamo durante il concerto che sono Bernie Bolan (Keef) e C.C. Cristi (Woody) i due chitarristi degli Hot Rocks, tribute band americana, forse con loro c'è anche qualcun altro della band ma non ho il modo per accertarmene. Dopo il concerto ci facciamo le foto insieme e ci scambiamo un po' di pareri su come e su quali brani bisogna usare le accordature aperte. Sono stupiti dal fatto che suoniamo con l'attrezzatura completamente presa a nolo, tranne le chitarre ovviamente, che ci siamo portate dall'Italia. La nuove t-shirt intanto sono arrivate e continuiamo a fare autografi con il pennarello.
Giovedì 26 giugno: a Manhattan! Partiamo noi sei più John e Dan, destinazione il Greenwich Village di New York. Prima all'albergo e poi al Kenny's Castaways. Il locale ha messo le nostre locandine fuori, per strada; gliele avevamo spedite dall'Italia in precedenza, e fa un certo effetto vedere il nostro logo a New York! Rapido giro per pranzare, fare acquisti e qualche foto. La sera, prima di noi suonano due cantautori e quando arriva il nostro momento la platea si eccita. Ritroviamo altri fans dello Shidoobee che si sbracciano. Il locale e l'atmosfera che si è creata è davvero emozionante. Il posto non è grande, ma sapendo chi ci ha suonato viene la tremarella alle gambe e alle mani. Cerco di fare il mio lavoro e non ci penso. Dan Rendine con noi suona Dead Flowers e You Can't Always GWYW. Dopo il concerto whisky e birra, sempre offerti dal pubblico americano del locale e dagli amici di Mimmo. Per me e Maurizio il bassista, Sambuca Romana on the rocks. C'è baldoria generale ed anche la polizia di New York vuole dire la sua: Pierluigi il nostro batterista viene pescato con la lattina di birra in mano poco fuori il locale. 25$ di multa!!!! Ah! Ah! In compenso le ragazze vogliono le nostre firme sulle magliette già indossate. Naturalmente facciamo la fila per firmare accuratamente!! Il gestore del Kenny's ci propone di suonare di nuovo il 5 luglio che è un sabato, ma purtroppo per quella data saremo già a casa.
Venerdì 27 giugno: ritorniamo ad Avalon nel New Jersey, giornata quasi di relax. Durante la mattinata mentre stiamo per partire da NYC ci arriva una telefonata che ci avverte che sta passando un aereo su Avalon con uno striscione che annuncia il nostro concerto. Probabilmente è un'iniziativa di Bobby, il gestore del locale. Nel pomeriggio scopro che il mio poco amato Marshall mi ha lasciato a terra. Non ne vuole sapere di suonare. Rimediamo con un piccolo ampli del cugino di Mimmo che, avvertito telefonicamente, gentilmente ce lo porta da Philadelphia. Suonerò con il suo piccolo ampli microfonato. Al Rock'n Chair conosciamo altri fans dello Shidoobee, ma quanti sono? E sono di tutte le età. Intanto la stanchezza del tour, nonostante l'adrenalina, comincia piano piano a farsi sentire…
Sabato 28 giugno: riscendiamo verso Baltimora nel Maryland. Alloggiamo al Marriott vicino al porto. Il service è stato pregato di procurarci un ampli per chitarra in più per me. Mi ritrovo sul palco ancora un altro Marshall (allora è una persecuzione!!) è un combo da 50 o 60 watt 2x12. E' questa l'unica vera serata all'aperto, ci troviamo nel porto di Baltimora, una cornice stupenda, di fronte a noi una gradinata a forma di anfiteatro con già la gente seduta fin dal pomeriggio. Alcune persone si sono portate la sedie, panini, bibite e tanto di tettoia incorporata alla seggiola! Il service sembra professionale e i diffusori sono collocati su delle impalcature metalliche. Alle otto e venti, con circa venti minuti di ritardo, cominciamo a suonare. La serata prevede tre set, tanto per non stancare troppo il pubblico che questa volta è costituito sia da fans dei Rolling Stones, sia da famiglie con prole al seguito. Ritroviamo ancora una volta alcuni fans dello Shidoobee che ci avevano seguito a Chevy Chase e a Cherry Hill. Conosciamo anche Stonesdoug il gestore del fan club americano. E' sicuramente incuriosito, quasi imbarazzato. Per noi comunque è un piacere conoscerlo. Finiamo il primo set, dopo un paio di brani del secondo set si scatena un vento fortissimo che fa tremare la impalcature sulle quali stanno i diffusori. Si preannuncia una tempesta. Il service copre tutto con dei teli e noi finiamo così il concerto. Peccato, avremmo suonato ininterrottamente ancora per ore ed ore! Dopo circa due ore, finita la pioggia, ritorniamo sullo stage per recuperare e caricare sul furgone la nostra strumentazione. Sono ancora lì Ron e Jani, i due fans che ci hanno seguiti per molte serate. Ci salutiamo quasi commossi e ci diamo appuntamento all'anno prossimo. La notte andiamo a Baltimora downtown. Ricordo una scorpacciata di gamberi, quantità industriali di birra, tanta gente, e poi più niente.
Domenica 29 e lunedì 30 giugno restituiamo la strumentazione presa a noleggio, salutiamo i genitori di Mimmo che per me si sono rivelati due persone davvero eccezionali, e ce ne andiamo a New York, senza passare per Manhattan: destinazione l'aeroporto JFK. Salutiamo infine Mimmo che resterà in America fino al 19 luglio.