24 ottobre 2006

MILANO - Il 24 ottobre 2006 moriva Bruno Lauzi all'età di 69 anni. Da tempo era affetto dal morbo di Parkinson, anche se le cause della sua prematura scomparsa sono attribuibili ad un'altra terribile patologia che lo aveva aggredito negli ultimi mesi della sua vita.

Era nato all'Asmara nel 1937 ma era cresciuto a Genova.

Dopo aver scoperto la canzone francese di Brassens, Brel, Aznavour, compose il brano che ha dato la connotazione più importante a tutta la sua carriera artistica e musicale: "Il poeta".

In quegli anni iniziò a frequentare e a conoscere l'ambiente artistico milanese a a lavorare al mitico "Derby" di Milano, ove ebbe l'opportunità di conoscere i "Gufi", Enzo Jannacci e tanti altri.

Alla fine degli anni Sessanta Lauzi inizio il sodalizio artistico con Lucio Battisti, entrando a far parte della casa discografica di quest'ultimo : la "Numero Uno". In quegli anni compose e/o interpretò brani storici quali: "E penso a te", "L'aquila" e "Amore caro, amore bello".

Lauzi vinse vari premi della critica discografica per canzoni come: "Lo straniero" (composta per George Moustaki), "Quanto t'amo" (composta per Johnnny Holliday), "L'appuntamento" (composta per Ornella Vanoni), "Piccolo uomo" (composta per Mia Martini).

Scrisse anche delle canzoni per bambini e molti di noi si ricorderanno con tennerezza de "La tartaruga", e di "Johnny Bassotto".

Dopo aver contratto il morbo di Parkinson, Lauzi moltiplicò le proprie iniziative e decise di diventare produttore discografico ed editore di se stesso, fondando una propria casa editrice - la " Pincopallo" - e, insieme a Maurizio Fabrizio, pubblicò uno degli album più significativi della sua carriera: "Il dorso della balena".

Vincitore del Premio Tenco 2006, gli è stata dedicata, in sua memoria. la rassegna della canzone d'autore 2006 in programma dal 9 all'11 novembre al Teatro Ariston di Sanremo. 

Lauzi si è impegnato in una intensa campagna di sensibilizzazione sul Morbo di Parkinson, indirizzando - tra l'altro - una celebre ed ironica lettera indirizzata appunto a Mr Parkinson, nella quale scriveva: "... Non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d'altra parte avrei dovuto parlarle a quattr'occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo subdolo modo di fare che è quanto c'è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me" ... 
 

Bruno Lauzi è considerato uno dei fondatori della cosiddetta "scuola genovese".
 

Sono passati due anni e mi va di riprendere in mano alcuni concetti che scrissi un tempo altrove.

Ai tempi dell’antica Roma, gli scultori talvolta cercavano di nascondere le crepe che si erano determinate nella parte superficiale delle statue adoperando cera liquefatta. Accadeva così che un acquirente, ingannevolmente convinto di avere acquistato un’opera marmorea senza alcun difetto, collocasse quel pezzo con orgoglio nel bel mezzo del suo atrio.

Alcune settimane più tardi, la cera si staccava, sbriciolandosi, e le crepe apparivano alla vista esterrefatta dell’amatore. Questo trucco della cera assunse proporzioni così allarmanti che ad un certo momento divenne costume degli scultori, i quali godevano di una certa reputazione, il garantire che le loro opere erano esenti da cera, letteralmente “sine-cera”. Ed è alla ribellione contro la cera che noi dobbiamo il nostro vocabolo corrente “sincero”.

Si dice anche di un vino che è sincero: senza trucco e senza inganno.

"Sincera / come l'acqua di un fiume / di sera / trasparente eppur mi sembri nera / amore caro / amore bello / non ti voglio più “...

Gli scrissi anche una lunga lettera nella quale gli raccontavo, in particolare, le mie passioni per la musica "brasileira" e delle mie parziali origini liguri. In effetti, sono figlio di un ottuagenario genovese di Rivarolo che, grande fan del cantautore genovese, decise con mia madre di darmi il nome di Bruno, proprio in suo onore, quando venni alla luce nel lontano 1958.

Sono rammaricato del fatto che il Maestro, proprio a causa dell'aggravarsi della sua malattia, non ha mai potuto leggere la mia lettera.

Comments

e' stato e rimarra' sempre un grande....col mio duo acustico proponiamo sempre un suo classico.....ritornerai,canzone a parer mio stupenda dal testo fino all'armonia. grazie per averlo ricordato....tra un po' se non sbaglio sara' anche tempo di ricordare un'altro grandissimo...pierangelo bertoli

 

la gloria la si deve conquistare...l'onore basta non perderlo

....se non ho preso una cantonata pazzesca, anche almeno tu nell'universo è sua e di Maurizio Fabrizio....

Certamente. Gli autori di Almeno Tu Nell'Universo sono appunto Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio (Testo e Musica) - canzone Edita nel 1989 da B.M.G. Ricordi Music Publishing SpA - Milano.

Ciao. Brunoritchie

http://www.myspace.com/099zeronovenove

  http://www.myspace.com/fuoridaltempo_tb