La mia breve storia musicale ( ingloriosa ) e gli strumenti

Salve ragazzi e ragazzotti,

Il mio interesse per la chitarra ha origini remote essendo nato nel  '47. I miei ricordi risalgono a prima dell' età della ragione intorno a 5 anni di eta'. Nato in una famiglia nella quale, nonostante il periodo postbellico, per mia fortuna non mancava nulla, già a quella eta' maneggiavo quegli straordinari pezzi di antiquariato di radio a valvole con tanto di giradischi a 78 giri e vano bar.

Una ricca dotazione di 78 giri con dischi degli anni 30 e 40 ed i più recenti degli anni 50 più l' opera intera della Traviata edita dalla columbia 78 giri dal diametro un po' più grande dei futuri 33giri.

Ricordo che in particolare prediligevo quelli di Natalino Otto con il suo swing e gli arrangiamenti e strumentazione molto americana. Mi piacevano tanto quando entrava in primo piano per un assolo qualche chitarra elettrica o elettrificata che faceva tanto " JAZZ " o " BLUES " un sound che oggi e difficile ascoltare. Al cinema mi incantavo quando il compianto Fausto Cigliano cantava accompagnandosi con una chitarra classica.

Mia nonna materna aveva imparato a suonare il pianoforte in collegio e nelle occasioni si dilettava ad intrattenerci, ma utilizzando il piano di comuni parenti, perchè mio nonno " troglodita ed egoista " non volle mai acquistarlo.

Mio padre spesso ascoltava la traviata estasiato ed io appresso a Lui.

Mio padre aveva una cugina di primo grado, figlia di fratelli, la quale  oltre a suonare il piano fu per molti anni primo violino al teatro Massimo di Palermo e insegnò musica anche nelle scuole statali. ( quando fui più grande cercai di convincerla a darmi lezione di musica e pianoforte ma senza successo perchè era troppo impegnata e piena di acciacchi. ) flooooop !

E così oggi so leggere le note su un pentagramma e le varie pause ma non so niente di solfeggio per cui lo spartito mi serve solo come traccia per delle musiche che ovviamente conosco già !

Scusate la prolissa introduzione ma il resto sara' più fluido e breve e riguarderà la storia degli strumenti che ho posseduto e suonato o solamente tentato di suonare.

part one continued

 

Comments

 Ciao Beppe,

altro che prolisso! Grazie per avermi trasportato in un passato popolato da radio a valvole (e occhio magico) con tanto di giradischi (il mio primo impianto, che ha arato irrimediabilmente quei pochi LP che possedevo) e da genitori melomani che, pur non sopportando la musica "moderna", mi hanno irrimediabilmente trasmesso una passione senza la quale non potrei vivere.

Aspetto con ansia le prossime puntate.

Aloha,

Corrado

 Ciao Corrado,

bei ricordi vero?

io toglievo la vaschetta per le puntine perchè, attraverso il foro dove era incassata, riuscivo a vedere quelle luci magiche delle valvole che mi affascinavano tanto, per non parlare come ben ricordi Tu del famoso "occhio magico"

ciao

Beppe

p.s.

domani sera continuo con la parte tre.

hi,

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

ciao Corrado. A me piace ascoltare queste storie di vita, grazie! Ma Mi spieghi che è sto occhio magico??? forse ce l'ha anche la radio a valvole che i miei hanno a casa! è forse un indicatore di stazione sintonizzata???

 

ciao

Jack

 affermativo, ma no c'era in tutti gli apparecchi radio.

ciao Beppe

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

part two

Tra i sei-sette anni riuscii a farmi regalare da mio Padre una chitarra classica economica ( allora non le facevano nè in Cina nè in Giappone ) e mi ritrovai con questa specie di vasca da bagno in mano senza avere la minima cognizione di come usarla. La chitarra aveva tra l'altro il manico largo, tipico delle classiche, e senza una minima guida, non riuscii a cavarci fuori niente. Allora era diverso, non esistevano metodi validi, full immersion ,per dilettanti ! La chitarra fece una misera fine, prima come trofeo di un fallimento appesa nella mia stanza, ma poi dopo diverse avarie a seguito di cadute mi decisi a buttarla.

Fine della prima chitarra.

Passa quasi un secolo, cambiano i costumi, la musica, gli stili, e siamo nel 1961, cominciano a trovarsi metodi pratici e soprattutto diventa ancor più popolare la chitarra e molti miei amici e compagni di liceo si offrono di iniziarmi con i primi rudimenti.

Ed allora PaPa' mi compra una seconda chitarra !

Questa seconda chitarra mi è rimasta nel cuore perchè con questa ho veramente cominciato a camminare da solo e soprattutto a suonare. Era una acustica economica acquistata presso Ricordi e all' interno il certificato non riportava oltre al nome Ricordi elementi che potessero consentire di risalire al reale fabbricante. Costo lire 15.000 del 1961. Era veramente bellissima, di colore chiaro nel top e sul fondo ( burro-avorio ), aveva un action che mi consentiva di suonare accordi difficili con facilità senza grande sforzo, il manico più stretto della classica e soprattutto un volume di voce ed un timbro che negli anni diventava sempre più bello e maturo. L' ho suonata veramente tanto ed in tutte le occasioni, in casa con mio fratello, che nel frattempo aveva acquistato una Crucianelli. Egli, come orecchio musicale senza dubbio più dotato di me, suonava da solista ed io lo accompagnavo per la sezione ritmica.

part two continued

 

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

 PART THREE

La Crucianelli pesava il doppio della mia ed aveva una action piuttosto dura ed un manico ancor più stretto. Inoltre aveva un volume di voce che nel tempo non migliorò cosi come il timbro che per me era insoddisfacente. Nonostante ciò mio fratello era in grado di gestire questa cassa da morto con destrezza sia nell' accompagnamento che negli assolo. Era ed e' tuttoggi più dotato di me. Figuratevi che dopo essersi sposato ed aver fatto due figli, negli anni ' tra la fine degli  '80 e l' inizio dei '90 decise di passare il Rubicone. Prese un professore di chitarra classica, con lui ando' ad acquistare un bellissima chitarra classica scelta dal maestro ( allora lire 900.000 ), e da anni suona lo strumento con una maestria che gli invidio ma non può piu fare a meno dello spartito. Suona solamente repertorio classico ed è un piacere ascoltarlo.

Ma torniamo ai tempi della Crucianelli.

Mio fratello che era ed è meno vecchio di me di tre anni, con grande arte riuscì a convincere una nostra prozia a regalargli una chitarra elettrica semiacustica EKO e relativo ampli EKO di 6 o 15w, non ricordo bene.

http://www.fetishguitars.com/museo/source/30.html

Seguendo questo link vedrete di che modello parlo. E' quella rossa in primo piano.

Questa chitarra esiste ancora, anche se non più utilizzata da anni ed ovviamente a casa di mio fratello.

Un tempo però l' abbiamo condivisa e suonata per diversi anni.

part three continued

 

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

 

part four

Ed eccoci finalmente a parlare di chitarre. Chi di Voi ha mai suonato questa EKO 200 Archtop del 1963 ?

Qualcuno, forse. E' stata la mia unica chitarra elettrica peraltro condivisa con mio fratello ( legittimo proprietario ).

Che dire di questo strumento made in Italy troppi anni fa ?

Iniziamo dalla parte che più mi e' familiare perchè è comune a tutte le chitarre classiche, acustiche, semiacustiche, e solid body ovviamente con tutti i distinguo del caso: la parte che riguarda la liuteria e qui può benissimo far la parte da leone il simpatico LAURO.

La Eko 200 aveva il pregio per noi giovani di essere una chitarra economica che potesse iniziarci al mondo dell' elettrico senza far rapine in banca, appoggiandoci anche ad amplificatori EKOnomici che fossero in grado di pilotarla. All' esterno si presentava come un prodotto ben rifinito con qualche impercettibile sbavatura nel bending della cassa. La verniciatura era ed e' ancora, anche se non protetta da custodia, in buono stato merito dell' attenzione nell' uso, di un battipenna al posto giusto ed evidente merito  anche del trattamento ricevuto in fabbrica.

Come semiacustica era un po' pesante, ma niente di eccezionale, ed anche non elettrificata aveva una buona cassa che consentiva di provare senza disturbare nessuno; anzi a volte era veramente piacevole usarla così. Tutto sommato possiamo dire che la cassa era un buon prodotto artiginale e più che in linea con il prezzo.

Il manico e la tastiera

Il manico, stretto al punto giusto, oggi diremmo " slim" era molto scorrevole e dava, rispetto alle acustiche che avevo suonato e suonavo ancora, la sensazione che la mano volasse sulla tastiera. Questa aveva i frets della larghezza ottimale per le mie dita e questo consentiva di suonare accordi piuttosto complessi senza difficoltà. Il tutto accompagnato da una action dolcissima. Sbagliare un accordo era quasi impossibile ! I bordi della tastiera erano anche essi ricoperti da un bending ovviamente per tutta la lunghezza del manico. Il capotasto di colore bianco avorio non ho mai capito se fosse d' osso o di una plastica particolare.

Il Ponte

Di tipo mobile rimaneva in posizione per la pressione delle corde stesse  che facevano capo all' archtop. Era fornito di due rotelle che ne regolavano l' altezza e l' inclinazione. Di pessima fattura ed estetica l' archtop che in pochi anni si e' ossidò.

La Paletta

Era una paletta caratteristica delle semihollow moderne con una meccanica delle chiavi di tipo aperta. all' inizio erano docili e progressive ma col tempo si indurirono, sopratutto quella del MI cantino. Ho sempre avuto un amore-odio per le meccaniche delle chiavi perchè spesso sono inaffidabili e si fa presto a dire di sostituirle perchè, prima devi trovare il tipo giusto, magari ti chiedono cifre esose, poi scopri che hai bisogno di un dato attrezzo che non hai, ed infine puoi scoprire che il danno maggiore sta nel supporto ( la paletta ) sul quale devi montarlo ! Campione di pessimismo vero ?

MA ADESSO PROSEGUIAMO CON LA PARTE ELETTRICA !

END PART FOUR

CONTINUED

 

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

part five

premetto che in elettricità per non parlare di elettronica sono un ignorante totale. Le mie capacità non vanno oltre la sostituzione di una presa a muro, di un porta-lampade, ed alla collocazione di qualche lampadario, sempre che mia moglie mi regga per sicurezza la scala. Pertanto i miei giudizi devono essere presi considerando che nascono da una esperienza soggettiva e ve le riporto così come ricordo.

Se dovessi  esprimere un giudizio sulla qualità intrinseca e sulla resa dei suoni in generale, su una scala da 1 a 10 darei un voto uguale a 5. Dell' ampli non ne parliamo ( aveva anche le sue colpe ).

Con il pick up al manico aveva un suono caldo e corposo che mi piaceva tanto, adatto ai blues ed al jazz. In questo caso il volume, la potenza non aveva un gran peso. D' altra parte aumentare il volume in ambienti casalinghi con questo tipo di chitarra significa innescare inevitabilmente l' effetto feedback. ( voto 6 )

Con i due pick up inseriti manico+ponte il suono si faceva ovviamente più pieno mettendo timidamente in luce anche i toni più acuti. ( voto 6 ).

Con il pick up al ponte, nonostante la cassa armonica della chitarra fosse secondo me una buona cassa, la resa sonora era veramente scarsa in qualità e volume. Aumentare il volume con la manopola, regolare il tono sempre con la manopola non cambiava di molto il risultato se non innescare al limite il feedback. (voto 4 ).

La sensazione che ricavavo era una mancanza di potenza, carenza che si evidenziava soprattutto con i toni acuti. Le regolazioni sull' ampli non riuscivano a modificare le cose.

Questa EKO 200 era  usata intensamente ma trattata con grande attenzione; nonostante ciò ben presto scoprimmo che gli switch a scorrimento, posizioni 0-1-2-3, cominciavano a dare segni di inaffidabilità come se i contatti tendessero ad ossidarsi. 

Poi, mio fratello orecchio fine, si rese conto che il MI cantino suonava ad un volume più basso delle altre corde, e siccome l'altezza della corda era giusta intervenne sulla regolazione dei pick up migliorandolo solo di poco.

Per farla breve la parte elettrica, di fondamentale importanza, era veramente di scarsa qualità (voto 4 ).

A coronare il tutto riporto l' episodio seguente: Fui invitato da amici a casa di uno di loro per un pomeriggio di orgia musicale ed io con la eko 200 mi recai desideroso di sfogare i miei istinti musicali. Questi ragazzi avevano un Ampli molto potente e sofisticato e tutti suonavano delle solid body. Non ricordo quale fosse il pezzo da suonare, ricordo che non avendolo mai provato e non conoscendone l' assolo mi feci dare gli accordi per seguire la parte ritmica. Tutti insieme partimmo ma io sentivo a stento la mia chitarra; ci fermammo per controllare le regolazioni ma tutto sembrava a posto e la mia Eko aveva il volume al massimo. Riprovammo ancora, cambiammo il cavo coassiale con uno nuovo ( croce e delizia di tutti i chitarristi ) ma non ci fu niente da fare. Fu l'ultima volta che utilizzai questa chitarra nel modo elettrico. Adesso si trova ancora a casa di mio fratello, esteticamente in buono stato, ma e' un pezzo da museo come quelle che avete visto nel link precedente.

part five end

continued

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

 Hai il dono del racconto Wished. E' un piacere leggerti.

 

Everybody seems to think I'm lazy, I don't mind, I think they're crazy

 E' un mio difetto !

E' una delle tante cose che avrei voluto fare ma che non ho fatto. Nella vita bisognerebbe saper fare poche cose ma veramente bene.

A scuola, nel tema in classe, di solito passavo i primi venti minuti giocherellando con la penna e guardando in giro con disinvoltura e pensando, costruendo. Il mio atteggiamento, per chi non mi conosceva, poteva destar sospetto e più d' una volta, qualche insegnante che non mi conosceva bene si rivolgeva a me chiedendo se avessi qualche problema con un interrogativo che faceva trapelare il sospetto che stessi aspettando qualche dritta da qualcuno.

Io rispondevo " Sto pensando prima di scrivere "

Pochi minuti dopo, come un automa, prendevo la penna, come preso da un impulso irrefrenabile e di getto mandavo giù tutto, nero su bianco, sino al limite del tempo. Quasi sempre il mio tema veniva presentato in brutta copia; non avevo mai il tempo di ricopiarlo !

Mi e' caro il ricordo di un insegnante di lettere che nel mio tema scrisse di sua mano tale giudizio: " OTTIMO, ARGOMENTO CENTRATO E SVILUPPATO CORRETTAMENTE, LEI HA LA PENNA FACILE, CONTINUI COSI'"

CIAO

BEPPE

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

 Grazie

 

BEPPE

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

Complimenti per il tuo racconto: è stato molto bello leggere di quei tempi così lontani per me.

Una sola precisazione riguardo un passaggio:

>>>l cinema mi incantavo quando il compianto Fausto Cigliano cantava accompagnandosi con una chitarra classica.

Fausto Cigliano a quanto mi risulti è ancora vivo e vegeto: l'anno scorso ha ritirato il premio Mia Martini alla carriera e mi sembra abbia presenziato anche ad un programma che si chiama "i migliori anni della nostra vita".

Ci tenevo a dirlo perchè è un interprete ed un cantante che stimo tantissimo.

Grazie ancora per il tuo scritto e scusa per l'intrusione.

Ciao,

  Angelo

Semaforo rosso vai, semaforo giallo tieni, semaforo verde no. (Confucio)

 Grazie per la precisazione, non c'e' niente di cui scusarsi, mi farebbe piacere tanto che la mia informazione fosse errata. Ma visto che ormai molti treni, ogni giorno, entrano nella stazione terminale, avrei giurato di averla appresa in tv non molto tempo fa. Ricordo il suo intervento " ai migliori anni ". Mi farebbe tanto piacere sapere, da qualcuno dell' ambiente, che ricordo male; daltra parte alla mia eta' perdere colpi e' fisiologico.

Ogni giorno qualcuno se ne va, vedi un po' "Carla Boni " !

CHE IL CIELO CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED

Ciao j_wished,

A me non molto tempo fa arrivò la notizia, poi rivelatasi errata, della morte di Al Di Meola. Ci rimasi male perchè è uno dei miei idoli e cercai conferme in rete non riuscivo a trovare nessuna comunicazione ufficiale. A distanza di più di una settimana la persona che me lo aveva detto smentì la notizia dicendo che era morta una persona con un cognome simile. Si trattava del cantautore Ivan Della Mea.

Sono errori che possono capitare.

Ho cercato notizie in rete di Fausto Cigliano ma si fermano a Settembre 2009, periodo in cui Julia Roberts venne a Forcella: pare lui fosse a Napoli per girare una scena di un film di Turturro sulla canzone napoletana.

Di solito quando un personaggio pubblico arriva alla "stazione terminale" (tanto per citare il tuo delicato modo di descrivere la morte) la biografia online di Wikipedia, e dell'eventuale sito web personale, viene aggiornata nel giro di poche ore, al massimo pochi giorni.

In questo caso, come in quello di Al Di Meola, non è avvenuto. *

La cosa sinceramente mi fa ben sperare dato che non ho mai avuto la possibilità di conoscerlo e vederlo dal vivo.

Ciao,

  Angelo

* Anche la biografia di Carla Boni è aggiornata con la data della sua morte. Non la conoscevo ed ascolterò volentieri delle sue registrazioni in rete.

Semaforo rosso vai, semaforo giallo tieni, semaforo verde no. (Confucio)

 MEGLIO COSI', LO ASCOLTEREMO ANCORA, GRAZIE

CIAO

BEPPE

CHE IL CIELO I'CI PROTEGGA DAL TUNNEL CARPALE !    WISHED