Gibson Explorer '84 Reissue Alpine White. Recensione di un sogno avverato.

Scritto da Filoexp il 26/May/2008 alle 03:31

Sezione: Chitarre elettriche

 

Introduzione

Il mio modello preferito, tra quelli attualmente in produzione, è la Classic White, anche se devo dire che la perfezione per me sarebbe stata la riedizione degli anni '80, quella senza il battipenna.
Sogno irraggiungibile, perchè le uniche riedizioni erano presenti esclusivamente su Ebay, provenienti da oltreoceano.
E non mi sarei mai fidato di un tale acquisto senza nessun tipo di garanzia.
Più passava il tempo e più cercavo di farmi piacere quel battipenna sulla Classic White... devo dire che ci ero quasi riuscito.
Senonchà©, in un giorno che più normale non poteva essere, apriti cielo: navigando sul sito della Gibson, notai una nuova sezione chiamata "Guitars of The Week". Clicco e mi si apre una lunghissima lista di chitarre, scorro i nomi e cosa vedo alla settimana 47?
Gibson Explorer '84 Reissue Alpine White, Quella dei miei sogni!

Ero tutto agitato ed emozionato e non riuscivo che pensare ad altro.
Subito, perà, una brutta notizia... Limited run of 400.. Cacchio, ne fanno solo 400...
Il sabato della stessa settimana parto, mi faccio 2 ore e mezza di macchina e vado da Tomassone a Bologna. Chi meglio di lui per prenotare una Gibson?
Detto, fatto. Lascio un acconto e la prenoto. Dovrebbe arrivare da li ad un paio di mesi.
Il tempo trascorre e ragazzi, credetemi, sembra eterno!
Ogni tanto li contatto, ma non ci sono notizie precise sull'arrivo ed io non sto più nella pelle.
Un giorno, mi trovavo a Bologna per un altro impegno e decido di passare da Tomassone.
Faccio un giro nel negozio e chiedo notizie sulla mia chitarra...

"Ma tu sei Filippo della Gibson Explorer '84 Reissue?"
"Si, sono io"
"Ma non ti abbiamo ancora telefonato?"
"No, non ho ricevuto vostre telefonate"
"Niente, abbiamo una brutta notizia... la Gibson ha sbagliato i conti con le prenotazioni e le chitarre sono tutte impegnate"

Pausa in apnea di 10 minuti. No, non ci potevo credere!
Non sto neanche qui a descrivere tutte le emozioni che mi hanno pervaso in quegli istanti. Sbollita la rabbia, decido di girare la prenotazione sulla Classic White. Ma quel battipenna...
Ormai rassegnato torno a casa e me ne faccio una ragione. Tutto sommato da li ad un paio di settimane avrei avuto tra le mani la mia tanto amata Explorer bianca! Il battipenna era solo una mia fissazione "feticista".
Dopo un paio di giorni mi chiamano al cellulare...

"Pronto"
"Ciao Filippo, sono Tomassone. Senti, la chitarra è arrivata"
"Si? fantastico. Appena posso vengo a prenderla"
"Non so se hai capito che chitarra è arrivata..."
"Si, la Classic White..."
"No, è arrivata la '84 Reissue Alpine White"
"COSAAAAAA???????"
"Eh Si, alla Gibson avevano fatto un'errore burocratico e adesso la tua chitarra è qui da noi"
"Cazzo! Vengo giù il prima possibile! Grazie mille per la splendida notizia, ci vediamo!"

Il Sabato della stessa settimana decido di andare a Bologna per la mia nuova bimba.
Arrivo e, come sempre, vengo accolto benissimo. Mi portano nel magazzino e me la danno in mano. In quel momento sono sbiancato. Ero io L'Alpine White adesso :-)
Io e la mia ragazza (mi segue sempre nei miei acquisti musicali, le bimbe sono anche sue) ci mettiamo in un angolino e apriamo la custodia. Da quel momento in poi, non ho più capito nulla: ero estasiato, emozionato, tremante, agitato!
Me la attaccano all'ampli ed in quel momento non mi viene nemmeno un accordo. Incredibile l'emozione che provi quando realizzi un sogno tanto atteso e sudato.
Insomma, più che suonarla me la guardavo e me la coccolavo. I ricordi sono addirittura offuscati da quanto ero emozionato... Ho la memoria più lucida da sbronzo :-)

Lo strumento

Ecco, dopo questa "breve" introduzione (spero di non aver annoiato nessuno) passiamo alla descrizione dello strumento.
Intanto vi mando al link ufficiale del sito della Gibson per tutte le specifiche tecniche dello strumento in questio ne.

La mia bimba si presenta in una splendida custodia rigida in pelle.
Tale custodia è munita anche di una chiusura con codice di sicurezza, ma non l'ho manco programmato perchè, dal mio punto di vista, è inutile.
Toccandomi le palle, se uno vuole rubarmela, basta che si prenda la custodia e poi a casa se la apre come e quando vuole... quindi non ci vedo questa utilità .
Appena apro il "sarcofago", vengo pervaso da una fantastica fragranza composta da un mix di legno e vernice alla nitro. Un toccasana per i miei polmoni.
Corpo e manico sono in mogano, entrambi in un pezzo unico, incollati tra di loro come vuole la tradizione Gibson; la tastiera è in ebano con i segnatasti in madreperla e i 22 tasti sono dei Medium Jumbo.
Diciamo che le differenze dalla Classic White '76 Reissue sono poche.

Nell''84 Reissue non c'è il battipenna, volumi e tono sono disposti a "triangolo" invece che linearmente e il selettore dei pick-up è più comodo perchè più vicino alle corde e non in fondo nella punta del body.
L'unica vera differenza sostanziale sta nei pick-up: mentre la Classic White monta i ceramici 496R e 500T, l'84 Reissue monta gli EMG attivi 60 al manico e 81 al ponte.
Questa è la prima "nota dolente", nel senso che non sono mai stato un'amante degli EMG e dei pick-up attivi in generale. Diciamo che li ho rivalutati molto suonandola per bene, ma i limiti della dinamica si sentono tutti.
Infatti, fra poco li sostituirà con due I-spira, un Replica Classico al manico e un Blu al ponte. Voglio sfruttare al massimo il mogano della mia nuova figliuola. Qui, perà, è tutta questione di gusti.
Le uniche pecche di fabbricazione da segnalare, sono le seguenti:

  • Capotasto in plasticaccia che ho provveduto subito a far sostituire dal mio liutaio di fiducia con uno in osso.
  • Vernice non stesa alla perfezione:se si guarda in controluce ci sono dei punti dove non è perfettamente liscia, ma è roba da niente, piccolezze. Lo dico tanto per cronaca.
  • I tasti hanno avuto bisogno di una sistematina. Sono stati rettificati e leggermente arrotondati.

Insomma, tutti piccoli problemini facilmente risolvibili senza spendere tanti soldi e soprattutto niente di tutto questo influisce sul suono.
A detta del mio liutaio i legni utilizzati sono buoni e soprattutto è stato felice del manico che è veramente drittissimo.
Ma adesso veniamo alle cose serie... THE TONE!
Arrivo a casa, faccio scaldare le valvole e via di Rock! Un fulmine a ciel sereno! Mamma mia come suona ragazzi.
Ad ogni plettrata il corpo vibra bene sullo stomaco e, infatti, anche da spenta ha un buon volume.
Sapevo che il punto forte di questa chitarra erano i distorti e, infatti, solo dopo il primo powercord, ne ho avuto conferma. Potente, precisa, definita e gran sustain.
La sorpresa, perà, è arrivata sui puliti. Mai avrei immaginato di ritrovarmi con una chitarra così versatile. Suono dolce, sofisticato e delicato, quasi jazzato, che ti permette di spaziare su più generi. I potenziometri dei volumi, poi, funzionano alla grande e sono molto sensibili permettendoti grandi escursioni sonore.

Diciamo che come suono la definirei una Les Paul più aperta e versatile, nel senso che suona simile alla Les Paul, ma meno scura e con più attacco.
E' veramente più versatile di quello che immaginavo.... ci fai Blues, Jazz, Metal, Hard Rock, Indie e così via!
Il feeling con la tastiera in ebano è ottimo, amore al primo tocco. Il manico ha spessore molto simile al '60 neck della Les Paul Classic, che ti permette una grande suonabilità , velocità e comfort.
Le meccaniche Mini-Grover svolgono a dovere la loro funzione e la chitarra difficilmente si scorda.
Il ponte è il classico Nashville con lo Stopbar con cui mi sono sempre trovato benissimo!
Viste le dimensioni e la forma "strana", temevo che non fosse molto bilanciata se suonata in piedi. Invece sono stato subito smentito appena l'ho imbracciata con la tracolla. Nessun problema...
Il peso? Beh, diciamo che è una bella "fetta" di mogano e la gravità tende a romperti la spalla, ma tutto si sopporta per amore!

Filippo