Chitarra acustica Yamaha LLX6

Scritto da admin il 14/Jul/2008 alle 20:00

Sezione: Chitarre acustiche

 

I confronti è meglio farli in momenti ravvicinati: provare chitarre diverse a distanza di settimane una dall’altra non facilita certo il compito. Se possibile, andate con qualcuno che possa suonare la chitarra mentre voi l’ascoltate, perché quello è il vero suono della chitarra.

Perché questa introduzione?
Perché credo che l’approccio allo sconfinato mondo delle acustiche sia molto importante (tralasciamo la fascia super-economica entro i 150 euro), non riguarda solo il percorso musicale o la necessità ma soprattutto l’affinamento all’ascolto.

Chi arriva dall’elettrica senza le giuste indicazioni rischia di perdersi in mezzo a nomi altisonanti e non intuendo, troppo tardi, che il mondo acustico è ancor più complicato di quello della chitarra elettrica.

L’articolo è indirizzato a chi possiede un budget diciamo tra i 500 ed i 1000, fascia in cui le proposte sono molteplici, la proposta è quindi di medio livello.

Veniamo all’articolo oggetto della recensione:

Yamaha LLX6

Top: Solid Engelman Spruce
Back & Side: Rosewood
Neck: 3ply Mahogany,Rosewood
Finger Board: Ebony
Bridge: Ebony
Body Depth: 100-125 mm (3 15/16"-4 15/16")
Nut Width: 44mm (1 3/4")
String Length: 650mm (25 9/16")
Tuning Machine: Die-cast Gold
Color: Natural
Finish: Hi-Gloss
Preamp: System54 1way

 

 

 

La chitarra è un modello Dreadnaugt, amplificato, senza spallla mancante.

 

 

 

Tutti i legni sono belli e soprattutto masselli (tavole sottili e risonanti), materiali e rifiniture ottime, assemblaggio di alta qualità (avete letto bene: alta qualità = nessuna sbavatura) esternamente ed internamente …. scrivono (sul sito) realizzata e rifinita a mano.

Manico di medio spessore, tastiera intonata e scorrevole, nessuna friggitura ai tasti, action media ed ottima tenuta dell’accordatura (diversi cambi di corde lo confermano).

Il suono?

Questa è la parte più difficile da descrivere.

Il suono è profondo, con un’attacco sorprendente (merito del fondo in Palissandro che conferisce questa caratteristica e forse della tastiera), alti e bassi in evidenza nello strumming e medi in evidenza negli arpeggi (con plettro); suoni ruvidi nelle pennate decise e morbidi nei passaggi delicati, armonici in abbondanza e buon sustain (forse grazie al ponte in ebano?) … un bel mix;-) Suono acustico promosso.

L’amplificazione è piezo (System 54), con la batteria da 9 volt alloggiata nel tacco del manico (per sostituirla basta allentare due corde ed infilare la mano) e jack come tracolla, nessun tipo di controllo.

Il suono amplificato rispecchia ampiamente le caratteristiche del suono acustico con leggera preminenza delle frequenze acute. Il sistema piezo, pur se ampiamente collaudato, non riproduce esattamente il suono acustico ma stabilisce un compromesso. Necessita di qualche aggiustamento se volete andare diretti nell’impianto. Suono acustico buono ma non eccellente.

Custodia rigida/morbida in dotazione, garanzia, manuali, osso del ponte di ricambio, pila e brugola per truss-road.

La chitarra con sistema di amplificazione e senza sistema di amplificazione suona nello stesso modo.

Se cercate una chitarra acustica di medio livello (500-1000 euro) questa Yamaha merita di essere testata. Se poi scoprirete che sarà quella giusta per Voi, non ve ne separerete molto facilmente.

Una chitarra bella e ben suonante, ad un prezzo ragionevole, utilizzabile in qualsiasi contesto amatoriale.

Tralascio volutamente nomi e marche delle altre chitarre con cui ho eseguito il confronto (alcune di costo quasi doppio) perché, come dicevo all’inizio, il feeling che riuscite ad ottenere con una chitarra acustica è determinante per la decisione. Non ci sono regolazioni da fare, pedalini da settare, amplificatori da equalizzare: il bello della chitarra acustica è proprio quello di restituirvi il suo suono senza tante variabili.

Saluti
Brewing