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  • L'età dell'oro del Made in Japan: l'epopea delle "Lawsuit"

    La nostra storia inizia alla metà degli anni '70. Il mercato degli strumenti musicali è in continua espansione e la domanda di chitarre e bassi inizia a salire vorticosamente. A quel tempo le marche più affermate (e con più fatturato) erano sicuramente Gibson e Fender; il loro problema, però, era che i loro strumenti, per un comune essere umano, costavano troppo e molti, per ovvi motivi, non riuscivano a mettere le mani su questi piccoli capolavori americani. Qualcuno, però, si mise a pensare un attimo, analizzò le richieste del mercato, si fece due conti e si disse: "Ma perchè non proporre delle copie di chitarre blasonate ben costruite e ad un quarto del prezzo?" ... e questo qualcuno lo fece!

  • Verniciatura chitarra solid-body

    L'avevo promesso ad un utente sul forum, e siccome le promesse vanno mantenute, ecco il papirone sulla verniciatura :) Se anche voi vi state avventurando nel Maggico Maggico Mondo dell'Autcostruzione, spero che questa guida possa fare al caso vostro: una guida passo-passo sulla verniciatura di una chitarra Solid-Body.

  • Digitech JamMan Loop Station

    Apriamo questo 2010 con un articolo che avevo in serbo per voi da mesi e ora, dopo svariate prove, E' venuto il momento di presentarvi questo pedale. Sia ben chiaro: il JamMan nasce come Loop prettamente per il live, non è versatile verso il pc come altri più moderni apparati in quanto la concezione costruttiva è di qualche anno fa, nonostante sfrutti una Memory Card ed abbia un'uscita USB. Non sono presenti al suo interno "factory loop", nè tantomeno batterie elettroniche configurabili. Analizziamo quindi le funzionalità , ma anche le svariate tecniche di utilizzo che questo ottimo pedale mette a disposizione. Come sempre i limiti sono nella propria mente.

  • Quanto costa assemblare una chitarra?

    C'è riuscito Clapton... perché non dovrei riuscirci io? Brian May ha costruito una chitarra da zero... ora, io a tanto non ci arrivo, però ad avvitare sono buono e a fare le saldature anche. In tanti lo fanno, la rete è piena di informazioni per farlo, e tutti dicono di ritrovarsi uno strumento magnifico che, a conti fatti, costa come una American Standard e vale più di una Custom Shop. I pezzi si trovano in giro e, a fare due conti, mi costa meno che andarla a comprare tutta fatta, con il vantaggio che posso comprare il tutto un po' alla volta e scegliermi i pezzi migliori. ...

  • Sostituzione osso del ponte.

    Alcune volte succede che l'osso del ponte si frantumi, soprattutto se è di plastica :-)  Sostituirlo non è proprio un lavorone e quindi possiamo farlo anche da noi con un minimo di pazienza e attenzione.

  • ARIA

    Proseguo nel mio tentativo di descrivere curiosità , stranezze e rarità  in tema di chitarre elettriche. Buona lettura.

  • Autocostruzione di una chitarra: non sempre va a finire bene

    Questo articolo parla di un argomento molto gettonato, l’autocostruzione di una chitarra elettrica, ma la vicenda raccontata è un po' originale. Siamo davanti ad un lavoro eseguito da un hobbysta (e fin qui niente di nuovo), che ha cercato di operare con criterio (e fin qui niente di nuovo) pur commettendo qualche piccolo errore (e fin qui niente di nuovo) ma che termina con un risultato nient’affatto esaltante. Anzi, diciamola tutta: la chitarra suona proprio malino.

  • Buffer+Booster - 2 piccoli progetti per millefori

    Come mi è stato richiesto provvedo a pubblicare due "miei" progetti semplici per millefori. La base comune è il Buffer ad integrati di General Guitar Gadget: questo buffer abbastanza trasparente utilizza un operazionale a stadio singolo impostato a guadagno unitario per abbassare l'impedenza del segnale e renderlo meno incline all'azione di cavi lunghi e di bassa qualità, catene effetti particolarmente lunghe e ricche di pedali true bypass, pick up deboli e tutto ciò che contribuisce a degradare il nostro segnale....

    Articolo revisionato con aggiornamento progetto in PDF

  • A volte ritornano…

    C’era una volta un abruzzese trapiantato a Pisa, un paio di novaresi che nessuno ha mai pensato di trapiantare (ed è un vero peccato…), una coppia di allegri romani che si davano il cambio dietro al bancone di un bar di dubbia reputazione, un marchigiano ed un piacentino a piede libero solo grazie alla provvidenziale chiusura degli ospedali psichiatrici, un genovese alto quasi come Cocciante ma molto, molto più simpatico, un piccolo calabrese che non alza mai la voce e, confusi tra loro, tutta un’enorme scia di amici vicini e lontani…

  • Cornford Hellcat. Pregi, difetti ed impressioni "on the road"

    Ciao ragazzi, per prima cosa mi presento: mi chiamo Luca, ho 22 anni e scrivo da Roccasecca (un paesino in provincia di Frosinone, 120 Km a sud di Roma: insomma sono un ciociaro!). Leggo abitualmente Laster, che trovo molto interessante per il numero di argomenti trattati che offrono spesso la possibilità di capirne qualcosa di più relativamente a tanti prodotti. Per questo scrivo questo mio primo articolo in merito a un amplificatore che ho acquistato ai primi di febbraio e che ad oggi penso, dopo tante ore passateci a suonare, di poter recensire. L'amplificatore in questione è un Cornford modello Hellcat a testata, che suono (proprio per essere precisi) sulla mia cassa Mesa Rectocab con coni Vintage30.