Warmoth Super Strato SELF MADE - Il mare dei Caraibi a portata di mano!

Scritto da Hades il 11/Jan/2011 alle 20:00

Sezione: Chitarre e Bassi

 

Dunque prima di iniziare mi faccio una domanda e mi do una risposta: "Perchਠvuoi assemblarti una chitarra con parti Warmoth?"

1: Perchਠso cosa vorrei da una chitarra come miei gusti personali, estetici, sonori e funzionali.
2: Perchਠla qualità  delle parti Warmoth ਠnota e al 90% dovrebbe uscirci qualcosa che si avvicina alle mie aspettative.
3: Con cifre decisamente "umane" si possono ottenere strumenti a livello di un Custom Shop.
4: Tanta voglia di smanettare (come sempre)
5: Ma saranno fatti miei?!?

Tutto ਠ partito da un bel set di pick up I-Spira Velluto che da troppo tempo giaceva in una scatola orfano della Strato che li ospitava e da un set di Sperzel autobloccanti cromate utilizzate mezza volta 10 anni fa. Venderli? Mi sa di NO!  Partorita l'idea di regalargli una chitarra sotto, ho speso alcuni giorni in giro per il sito Warmoth, tra valutazioni varie, indecisioni e tentazioni, ed ecco cosa ne ਠuscito fuori.

Caratteristiche tecniche

Body

Swamp Ash in due pezzi con top in acero marezzato EXTRA HIGH GRADE, costruzione interna chambered (mini camere tonali fatte per alleggerire e incrementare la risonanza) colore turchese, rear rout dei controlli per evitare di mettere il battipenna, entrata jack laterale: l'effetto era che lo guardavo sul sito e mi ci perdevo come fossero le onde del mare!

 

 

E da lଠl'immagine di una chitarra che richiamasse i colori del mare e della sabbia, tipo Caraibi dei poveri, un pensiero tra il romantico e l'imbecille. Su un corpo cosଠbello gli I-Spira (color crema traslucida) secondo me ci stavano benissimo.  Ho sempre rinnegato strumenti iperfiammati,  tartarugati, madreperlati, carenati, dorati etc, spesso tutto fumo e niente arrosto, dove l'occhio prevale sul suono,  un pಠcome avere una Fiat 500 in versione sportiva e vantarsi, quando le sportive stanno altrove. 

Ma ammetto la mia colpa: ho ceduto all'estetica una volta tanto, consapevole che il materiale Warmoth non ਠbello solo da guardare. Tra l'altro anche la verniciatura ਠpefetta e nonostante sia in poliestere e poliuretano si vede chiaramente dallo scasso dei pick up che non supera i 3/10 di millimetro come dichiarato dalla casa: esagerato!

Manico

Volevo un legno chiaro con tastiera chiara ma non volevo l'acero. Odio la vernice sotto le dita e non mi fido dei tagli flat. La scelta ਠricaduta su un manico in Canary tagliato di quarto con tastiera riportata. Questo legno per me ਠuna novità , chiaro ma poroso come il palissandro con venature insolite tendenti al rosso che non necessita di verniciatura. Ed ecco la sabbia per questo mare!

 

 

Ha un timbro meno "bright" dell'acero, per me ਠbellissimo; costruzione di tipo Warmoth Pro con regolazione laterale del truss rod (comodissima) in coda al manico, tastiera compound radius che parte da 10" per arrivare a 16". Ho fatto montare tasti Dunlop Jumbo 6100, profilo del manico strato standard. Con mio immenso stupore (e gradimento) i tasti sono stati montati cosଠbene da non aver richiesto una livellatura fine! Solo una piccola smussata ai bordi un pಠtaglienti.

Ponte

Facendo un uso frequente della leva (alla Jeff Beck o Stef Burns in preda a una colica renale) ho scelto un classico di cui ben conosco pregi e difetti: Gotoh/Wilkinson VS100 cromato, ponte per il quale la Warmoth stessa esegue fori per le boccole e lo scasso di tipo "recessed rout" in modo da poter tirare la leva senza che tocchi il top della chitarra. Ho preferito un ponte a due pivot totalmente in acciaio perchà¨, oltre al minor attrito sui piloni, alla qualità  delle molle e la relativa costruzione ben fatta, puಠrendere il suono molto incisivo e definito, cosa che a me piace,  ma allo stesso tempo il manico e il body tendono a non estremizzare questa caratteristica.

Pick up

I-Spira Velluto con montaggio direct mount sul body. Hanno magneti in Alnico III ed esteticamente sono molto personali. Hanno dalla loro un suono pi๠smussato e meno definito degli alnico V: sui puliti si avvertono bassi e medie leggermente indietro facilmente  recuperabili dall'ampli. Ma la presenza e l'apertura di suono sono eccellenti, un pಠretrಠe un pಠmoderni allo stesso tempo. In distorsione, abbinati al ponte Wilkinson immaginavo di ottenere una chitarra che al momento giusto urla, sgrana e buca il mix pur mantenendo un suono vivo e articolato, mai impastato e cosଠਠstato.

 

 

Controlli

Un pot per volume e uno per il tono, i classici CTS da 250k. Ho forato il body in modo da averli in posizione strategica; non sopporto il pot sotto il pick up al ponte, mi ha sempre dato fastidio quando plettro in quella zona. Manopole anche loro cromate, mentre il selettore ਠil solito 5 posizioni con pomello e viti nere che ben si cammuffano tra le marezzature del top.

Capotasto

Breve periodo di prova con uno in materiale sintetico con solchi prelavorati. Successivamente sono passato alla realizzazione di quello definitivo partendo da un blocchetto nero in plastica della All Parts (in tinta con i dots). Non conosco il nome del materiale, roba di uno stock che mi trovavo ma devo dire eccellente nella lavorazione: l'attrito con le corde ਠmolto, molto basso. Rispetto al capotasto di prova ha aumentato il calore delle corde a vuoto e contribuito a domare gli acuti. Se lo avessi fatto in osso non credo avrei ottenuto lo stesso risultato.

Ciliegina sulla torta gli straplock per la tracolla.

Il risultato finale ਠuna chitarra cucita addosso a me, perfetta e personale. Sicuramente non per tutti (forse non piacerebbe agli amanti del vintage): la quantità  di armoniche e la dinamica in attacco sono esagerate; le altre mie strato, a confronto, sembrano spente e un pಠfiacche. In distorsione ਠper me il massimo dell'espressività  e dell'articolazione, complice anche il ponte, sensibilissimo a qualunque  tipo di tecnica percussiva sulla leva, con un ritorno pressocchਠperfetto anche utlizzandolo con violenza.

 

 

Le autobloccanti Sperzel, per quanto non mi piacciano come fattura, fanno il loro lavoro, evitando anche l'utilizzo degli abbassacorde sulla paletta. In generale il feeling ਠstupendo, le mani corrono libere senza incollarsi al manico e l'action puಠessere ridotta senza temere che i bending si smorzino. Versatile sicuramente, tranne che per il jazz la vedrei in tutti i generi ma sempre con tanta personalità .

E per concludere la  parte pi๠interessante credo:

I costi

Da Warmoth ho preso il body (che era il pi๠costoso dello showcase,botta di vita!), il manico, il ponte, ponteziometri, pomelli, presa jack, straplock e piastra per il manico: totale 740 euro inclusa spedizione con USPS, meno veloce ma con costi di dogana inferiori. In 15 giorni dall'ordine ho ricevuto tutto e pagato 176 euro di dogana. Il prezzo delle meccaniche e dei pickup precisamente non lo ricordo, poco pi๠di 200 euro totali insomma; pagati bene all'epoca.

A conti fatti, con meno di 1200 euro ho uno strumento che seriamente ਠda Custom Shop, giovane e già  pieno di qualità , figuriamoci in futuro.  In pi๠ਠperfetto per me, senza contare che esteticamente mi piace troppo. La scritta Warmoth sulla paletta sta lଠdi diritto e con onore! Per un progetto simile ਠchiaro che si pà¹à² risparmiare ancora molto con un body meno appariscente e pezzi differenti senza perdere in qualità , l'importante ਠsapere cosa si desidera e, soprattutto, motivarsi creando qualcosa che ci appaghi e che non troviamo in giro.

Non dico che assemblarsi una chitarra sia facile per tutti, il mio arsenale comprende altre 7 solidbody decisamente buone; quindi di confronti e studi ne ho potuti fare parecchi. Aggiungiamoci poi che ho messo le mani su centinaia di chitarre nella mia vita per interventi tecnici, realizzare questa ਠstato semplice. Ma se avete anche voi un minimo di consapevolezza e di esperienza, non mi resta che augurarvi una buona riflessione sul fai da te e felici autocostruzioni.

Hades