Jacaranda JWS7 Gila Custom

Scritto da Gila_Crisis il 16/Aug/2010 alle 12:10

Sezione: Chitarre elettriche

 

L'inizio dell'idea

All'idea di una 7 corde ci sono arrivato dopo averci meditato a lungo, vuoi che sulla 6 corde suono accordato un tono sotto con spesso la sesta droppata in Do (e quindi il passo, pardon... semitono tra Do e Si à¨ molto breve), vuoi che ultimamente sto sempre piu' "virando" verso il jazz, nel senso che sempre piu' implemento un certo modo di suonare ed usare gli accordi tipico di questo genere con influenze piu' rock/metal (ma comunque ho sempre sperimentato senza soffermarmi su un genere preciso).

Vuoi che circa un anno e mezzo fa ho scoperto per caso una band italiana che mi ha veramente stravolto un po' su tutto (e mi ha rimesso in testa l'idea di approfondire di piu' certi aspetti del jazz): gli Ephel Duath (vi consiglio di ascoltarli), il quale chitarrista (Davide Tiso) usa anche 7 corde (tra l'altro fatte pure da Jacaranda... chiamatelo caso...) e da tutto questo miscuglio di cose piano piano mi sono fatto l'idea che la 7 corde poteva essere molto interessante per evolvere oltre il discorso musicale che sto sviluppando.

L'idea che mi ero fatto, era che sulle 6 corde inferiori potevo benissimo fare tutti quegli strani accordi jazz di cui non ricordo mai i nomi per poi passare sulla 7ima quando avevo bisogno di piu' spinta (diciamo che piu' o meno lo faccio già  sulla 6 corde, ma suonando con l'accordatura in drop certi accordi bisogna ripensarli e spesso sono poco comodi da suonare). Quindi un bel sabato di febbraio (complice anche la visita di amici a Milano per poi andare al Brunetti-Day a Modena) entrai per l'ennesima volta nel laboratorio di Jacaranda ai Navigli, solo che questa volta non era solo per fare 4 chiacchere a vanvera!

Le Specifiche

Avevo già  sentito per telefono i Giacarandi in dicembre (e 3 anni dopo la prima esperienza positivissima della 6 corde che mi avevano costruito, una JST/JL recensita sul sito della concorrenza, mi ero già  detto "se avro bisogno di una nuova chitarra, so da chi ritornare") e quindi 2-3 idee sul progetto me le ero già  fatte; poi una volta entrato in negozio abbiamo cominciato liutaio a fianco a compilare l'ordine e chiarire tutti i dettagli.

Per il corpo (e loro mi avevo quasi letto nel pensiero) abbiamo scelto il Korina, questo legno veniva usato per costruire certe Gibson Explorer e Flying V, e devo dire mi ha sempre intrigato anche perchਠda quello che ci avevo capito ਠun po' una via di mezzo tra ontano e mogano.

Per il manico la prima idea era il classico acero+palissando, ma il buon Luca mi ha fermato dicendomi "lo facciamo in mogano+palissandro che poi il suono ਠpiu' bilanciato e caldo", in fase di costruizione poi (per volere di Daniele, l'altro liutaio) la tastiera ਠdiventata d'ebano, per dare piu' rigidità  al manico.

Sulla tastiera ci volevo far mettere degli intarsi un po' tanto particolari, in pratica i caratteri tibetani de "om mani padme hum hrih" (ਠun mantra buddhista di buon augurio), ma visto che ogni volta che arrivo con queste idee complicate da Luca mi sento sempre dire "non sono un'ebanista" (beh almeno chiedere non costa niente) ho scelto per una tastiera nuda, cruda e semplice, con solo i pallini laterali sopra (come da standard) ma anche SOTTO al 12esimo e 24esimo tasto (questa ਠuna presa in giro che avevo ideato e fatto fare già  sull'altra Jaca, secondo il motto "se un destro prende in mano la mia chitarra non sa piu' dovà¨" e da li ਠuna cosa che faccio sempre fare suoi miei strumenti custom, un po' come una firma ;P).

Il tutto ਠimpreziosito da un bellissimo top in ebano macassar, di questo legno me ne ero giࠠinvaghito anni fa quando andai per la prima volta sul sito della Jacaranda e vidi appunto una 7 corde con questo top. Quando da Milano ho ricevuto la foto della tavola grezza non ci credevo da quanto era bello! Ovvamente la finitura scelta ਠnaturale, dato i legni in gioco.

Per il resto radius del 14", tasti extra jumbo 6110, capotasto in grafite, meccaniche autobloccanti Sperzel e ponte fisso Hipshot ed infine per l'elettronica 2 pickups I-Spira Grifone, volume, tono push-push per splittare le bobine e switch a lama 3 posizioni. Diciamo che per le meccaniche in un secondo momento avevo pensato di far mettere pure delle Hipshot autobloccanti, ma alla fine a causa di problemi col fornitore italiano (la paletta ਠ5+2, mancina, vuol dire che 5 sono mancine e 2 destre, ma l'importatore italiano le ha solo destre in catalogo...) e anche di tempi, abbiamo desico di ritornare sulle collaudatissime Sperzel. I pickup I-Spira sono diventati ormai un must se non una droga (a livello di risposta al tocco/dinamica non ho mai sentito niente di simile!) e li feci già  montare prima sulla Jacaranda JST/JL (Blu/Replica/Raro) e poi sulla Strato ci fini' un set di Vivo. 

 

 

E questi sono tutti gli ingredienti che finirono nel calderone per una cottura di 5 mesi....

La Consegna ed il Suono

Finalmente il 31 luglio mi sono recato a Milano a ritirare lo strumento e quando Luca ਠandato a prendere il case nel retro bottega stavo letteralmente tremando dall'emozione! Appoggia il tutto sul bancone ed apre: sono rimansto semplicemente sbalordito da quanto bella ਠquesta chitarra! Sinceramente non fossi chitarrista, l'avrei comprata anche solo per appenderla in salotto!

Il suono l'ho potuto testa per bene e con calma una volta a casa collegando il tutto alla mia fida testata Brunetti XL"Revo combinata al suo XL-Cab. Beh.... sono rimasto positivamente stravolto! Lo strumento al primo tocco suona caldissimo e pienissimo ed i pickup sono andati oltre ogni aspettativa! Se qualcuno pensa che con questo tipo di chitarre ci si fa solo metal e generi estremi, si sbaglia di grosso! Giocando con tono e volume (oltre che al selettore ed allo split dei pu) si tirano veramente fuori una marea di suoni dal rock al metal passando per jazz e quant'altro (parlo di SUONI, non modo di suonare, che purtroppo ਠun'altra cosa... :P).

Sui canali crunch e lead dell'ampli mi sono permesso di diminuire leggermente la quantità  di gain per gustarmi meglio l'attacco dello strumento, sui clean invece nulla di negativo da dichiarare, cioਠi puliti sono puliti! In una mail di complimenti a Luca Villani (per la cronaca ਠmr. I-Spira), nella risposta Luca sottolineava come avesse ideato questi pickup (che utilizzano dei magneti al Neodimio, invece che i classici Alnico o Ceramica) in modo che non fossero solo votati per l'high-gain, ma mantenessero comunque una certa versatilità .

 

 

Con l'action "di laboratorio" mi sono trovato mica male anche se in un secondo momento l'ho alzata ancora un attimino (sono sempre stato abituato ad avere action altissime, sono gusti personali, ma trovo che cosi' la chitarra suoni molto di piu' ed anche perchਠuso corde abbastanza spesse, qui 010-052 con un 065 per il Si, mentre sulle 6-corde accordate un tono sotto monto 012-060). Una sera dopo un controllino veloce ho dovuto dare una leggera regolata alla curvatura del manico, ma ਠtutto nella norma dato che la chitarra ਠancora giovane.

Il peso totale dello strumento e le dimensioni mi sembrano nella norma di una normale chitarra solid body malgrado che il tutto a vedersi possa dare l'idea di qualcosa di molto massiccio e titanico.

Note Conclusive

Il passaggio alla 7ima corda ਠstato assai indolore. Il manico, malgrado sia piu' largo, ਠmolto comodo ed il profilo un po' cicciotto del retro mi garba molto! Dopo una settimana passata a strimpellare lo strumento, posso dire che tra suonare 6 o 7 corde non cambia niente di particolare e non servono esorcisimi o riti voodoo strani.

Bisogna solo capire come usare la corda nuova per fare scale ed accordi, ma dopo 5 minuti tutto trova il suo posto. La differenza principale ਠche la maggior estensione tonale permette di verticalizzare molto il modo di suonare, evitanto di fare su e giu' chilometrici per il manico ed appunto per questo la "difficoltà  maggiore" in un primo momento sta nell'abituarsi a fare salti tra 3 corde invece che 2, per passare da una posizione all'altra.

Poi il vantaggio dell'andare di liuteria ਠche alla fine si ha uno strumento fatto su specifiche proprie e dal quale personamente non mi separero' mai.

Insomma un grande grazie va ancora a Luca e Daniele della Liuteria Artigiana Jacaranda, per gli strumenti veramente squisiti che costruiscono ed a Luca Villani; senza i suoi pickups non saprei dove sarei adesso!

Altre foto potete trovarle QUI

Greets & rock'n'roll a tutti quanti...

Gila