Gibson Les Paul Junior 1958 - La riedizione

Scritto da toccataefuga il 16/Mar/2010 alle 02:05

Sezione: Chitarre elettriche

 

Les Paul Junior: impressioni d'uso

A parte la scheda tecnica, che potrete trovare sul sito Gibson, ecco un po' le mie varie impressioni. La prima, appena scartata dopo 2 mesi di attesa: che caspio ho fatto?

Il body veramente mal rifinito, su tutto il contorno sono visibili i colpi di raspa, nonostante l’abbondante verniciatura nera che tenta invano di nasconderli e il tipo di verniciatura opaca e anche puzzolenta mi hanno fatto cadere le braccia.

Anche il manico verniciato di spesso nero opaco Ma ormai la bicicletta l'avevo voluta e ora non mi restava che pedalare. Arrivo a casa senza neanche troppa voglia di pedalare, ma un giretto sul Blues Junior decido di farcelo lo stesso.

Parto col suono pulito e stento a riconoscere il P-90 (ah già, non lo sapete, ma ho una passione per i P-90, con un passato di SG Special , 2 LP Special e attualmente fidanzato con una LP R6, oltre all'amante che sto recensendo)

Il suono ਠdiciamo inscatolato e manca di sustain. Gradualmente aumento il volume (gain) e poco dopo il 5 comincio ad avvertire lo scintillìo, il tipico incresparsi sulla soglia del crunch e ricomincio a respirare.

Da lì ad arrivare al max del gain passarono 4 ore di divertimento e divagazioni (il suono della Junior porta alla memoria riff storici, dai Creedence agli Allman Brothers, passando per Neil Young, ma anche primordiali registrazioni di blues).

Diciamo che dopo 6 ore dal primo impatto, le mie impressioni e il mio morale erano decisamente cambiati in meglio. Al contrario di quanto andrebbe fatto, dopo la prova suonata ci ho dato un'occhiata un po' pi๠tecnica. La prima occhiata l'ho data alle mie mani, che siccome non sanguinavano indicavano tasti ben posati e rifiniti. Buzz, stonature e suonacci non ne avevo sentiti, per cui anche l'action e le ottave erano state regolate.

 

 

L'unica cosa che era imperfetta era la regolazione del pickup, con i poli tutti appiattiti a filo della plastica del copripickup ed un po’ troppo distanti dalle corde. Dopo la regolazione del pickup ovviamente ਠdiventata una chitarra vera ed ਠpiacevole da suonare sia pulita, gradevolissima e morbidissima sul crunch ed una belva sui distorti.

A proposito dei distorti, non si riesce neanche volendo a farla "zanzarare", a partire dal crunch il suono si ingrossa sempre di più all'aumentare della distorsione. Come distorsioni, oltre a quella dell'ampli uso SD-1, il Rat, lo Sparkle Drive e il Superfuzz (con certe regolazioni di questo si riesce a fare la zanzara :-)), e con tutti la Junior va d'accordo.

Le manopole di volume e tono fanno pi๠o meno il loro dovere (il volume taglia un po' di frequenze alte), ma quello che ho imparato da questa chitarrina è che il suono si fa soprattutto con le mani.

Infatti basta spostare le plettrate verso il ponte o verso il manico per ottenere delle variazioni tonali, quasi alla pari dello switchare i pickup (quando ne hai pi๠di uno a disposizione!).

Oggi monta corde .011, la satinatura e soprattutto il manico sono diventati lisci e lucidi ed è la chitarra che ho sempre a portata di mano, per jam e cazzeggi vari (non puzza pi๠e alle raspate sul body non ci faccio più caso).

Rispetto alle specifiche della Gibson, la mia monta meccaniche tipo green key (le solite montate sulla maggior parte delle Gibson) ed il manico ha un profilo molto sottile per essere un 50.

Per questi particolari ho interpellato la Gibson che mi ha risposto che ਠtutto regolare:
- su questo modello montano sia le green key che le plastic button
- i manici sono rifiniti a mano e quindi sono tutti diversi. Mi è stato aggiunto che le chitarre slab board degli anni '50 avevano un profilo più sottile rispetto alle carved top (se magari qualcuno che ha avuto per le mani tali gioielli potesse confermare, sarei grato).

Grazie per l'attenzione
e saluti.

Stefano