A volte ritornano…

Scritto da Redazione il 12/Jun/2008 alle 11:30

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C’era una volta un sito abbandonato da anni (quindi, più che di web, trattavasi di sito archeologico…), malinconico e deserto come un campo da bocce orfano dei suoi pensionati. Era stato amico di molti e, finché era stato d’utilità a qualcuno, ospite tra i “preferiti” di migliaia di PC nostrani e d’importazione, con o senza filtro.
Faceva pena ora vederlo così, con tutti i link impolverati e le ragnatele sul login, era triste pensarlo trascurato dopo anni di successi e di frequentazioni illustri, ma tant’è, pare che niente duri per sempre, nemmeno le intenzioni più sincere. Poi un giorno (direi un bel giorno…) un paio dei tizi summenzionati si trovano a pensare che uno spazio vuoto si può, con un po’ di buona volontà, tornare a riempire.

Serviranno la buona voglia già citata appena poco fa, servirà la passione che i musicisti (anche quelli che millantano, non preoccupatevi, c’è spazio per tutti…) mettono in tutto quello che amano, servirà la voglia di condividere, discutere, ridere e piangere, lasciarsi coinvolgere e amare un pochino. Servirà, per dirla tutta, quell’intenzione a metà tra la follia ed il sogno di voler essere utili a qualcuno per coinvolgerlo in un’avventura comune dove non c’è nulla di scontato o preordinato ma tutto da costruire, parola dopo parola, nota dopo nota.

Questi sono i motivi per cui, nell’umida primavera di un anno bisestile, alcuni strambi personaggi (i cui volti e storie sono consultabili a vostro rischio e pericolo pigiando il pulsante “chi siamo”…) hanno preso scope e piumini ed hanno deciso di far ripartire “Laster” da dove si era fermato, con la ferma intenzione di far tanta buona strada insieme a chiunque abbia voglia di condividere le scelte che li hanno animati.

Nel cominciare a scrivere queste righe di presentazione avrei voluto e dovuto descrivere il nuovo “Laster”, quello che vorrebbe essere e che sarà, le sue funzionalità innovative e tutto quello che vorremmo fosse fatto per renderlo un amico un po’ speciale.
Mi accorgo ora, dopo aver scritto una marea di fandonie, che sarebbero parole sprecate se non addirittura noiose. Per cui, se vi va, andate a leggervi il regolamento (giusto per prendere atto di quelle poche ma indispensabili regole che rendono vivibile una comunità di persone magari un po’ folli ma comunque educate….) e poi fiondatevi a scoprire quella che sarà – speriamo – la vostra casa-musicale di riferimento, il vostro angolino di cazzeggio preferito, il posto dove andare quando vi và di stare bene. Sapendo che, insieme a voi, molti altri potranno provare le stesse sensazioni.

Bene, il mio compito è finito, la presentazione è stata fatta.
Io sono tornato a casa mia (grazie di cuore a Luca di Fiore e Lauro AlecB che me ne hanno affittato un angolino…). Mi auguro che anche tu che leggi ti possa trovare a tuo agio come mi sento io.

Ciao e benvenuto,
Paolo  alias “moonlite"

 


 

Credo che ormai tutti sappiate dove abito. La mia casetta sta a ridosso di un bosco popolato da innumerevoli amici venuti da oltralpe, simpaticissimi e cordialissimi. Nonché di bassa statura, tipo “fiasco di vino”, come ogni tanto mi viene di chiamarli.
Il più giovane, Striktel, deve avere qualcosa come 250 anni mentre il più anziano, Wolf, dicono che abbia superato i 450. Ma è ancora in gamba e saltella come un gambero.
Sino a qualche mese fa erano di casa tutte le sere, complice il freddo intenso del passato inverno e la musica di sottofondo che mi accompagnava mentre le mie dita battevano, non troppo velocemente, sulla tastiera del mio computer (roba affascinante per loro, abituati alle fatiche giornaliere ed alla totale mancanza di tecnologia).

Il bosco, si sa, non offre molti svaghi, ed il passare qualche ora al calduccio ed in compagnia della musica per loro era come stare nel Paradiso Terrestre. Così si ritrovavano in metà di mille sul mio abbaino e bussavano alla finestra sapendo che anche per me sarebbe stata una gioia ospitarli. C’era chi si addormentava dopo un po’ e chi si arrampicava sulle spalle, chi si portava un mini iPod e chi si metteva davanti alla tele a vedere Porta a Porta.

Molti di loro erano interessati invece a quello che scrivevo, alle foto che ritoccavo che ritraevano sempre chitarre, scatoloni neri e strani aggeggi che si mettevano sotto i piedi.
Ed io a spiegar loro a cosa sarebbero serviti, che suoni avrebbero prodotto e tutte quelle cose lì. Erano affascinati da questo strano mondo e spesso mi regalavano dell’ottimo sciroppo di fragole o del miele di acacia.

Ma un brutto giorno di qualche mese fa il clima cambiò, non solo quello meteorologico.
L’uomo con la barba era cambiato, non aveva più voglia di scrivere nel computer, di sentire musica, di passare le serate in compagnia loro. Naturalmente non parlai del mio malessere ma, ogni volta che si affacciavano alla finestra dell’abbaino, capivano che non era aria e, un poco alla volta, diradarono le loro visite.

Il computer restava quasi sempre spento, la casa invece non era in penombra come al solito bensì illuminata oltremodo.
L’uomo con la barba non era più rilassato, passava le sue serate in mezzo a pezzi di legno, tester, matasse di stagno, magneti, Stratocaster smontate, polvere dappertutto, erba da tagliare, piatti da lavare.

E per un po’ non si fecero più vedere né sentire, credo per un innato rispetto verso l’uomo in pena.
Sino a che l’uomo con la barba decise che era ora di finirla ed anche di riaccendere il PC per vedere se fosse acceso.
E di nuovo scoprì quel mondo pieno di chitarre, scatoloni neri e strani aggeggi che si mettevano sotto i piedi. Di nuovo ritrovò il suo mondo pieno di note, gli amici di un tempo, sia quelli piccoli che quelli virtuali, con cui condividere la bellezza della vita.

Mentre scrivo sono qui tutti con me: Wolf, il più vecchio, mi sta sussurrando all’orecchio delle cose…
“Wolf, minchia, parla più forte che la musica è un po’ alta! Aspetta che abbasso un po’… Come sarebbe a dire che anche se ho già un piede nella fossa posso ancora parlare di chitarre, cassoni neri e aggeggi da mettere sotto i piedi! Aspetta un attimo che mi fo una grattatina. E non ridere sotto i baffi!”
E mentre tutti si mettono a ridere come matti mentre, canticchiando, se ne vanno da dove sono venuti Nico, il più furbo di tutti, mi strizza l’occhio e mi sussurra: “Ma te, eri già pirla da giovane o lo sei diventato da vecchio?”

Lauro.
AlecB. 


Eccomi qua!
 
Dopo le due presentazioni un po' al limite della pazzia, a me l'ingrato compito di scrivere due righe seriose per completare questa presentazione.
Bene! Poichè ho questo compito, partiamo da una brevissima storia, per poi iniziare con le nuove funzionalità del nuovo Laster.
La voglia di fare e di creare spazi virtuali, dove poter raggruppare un numero di anime spinte dalla stessa passione, mi portò a creare un sito web.

Uno dei tanti siti web che popolano il cyberspazio…ma, con il passare del tempo, il lavoro stressante e le mille faccende quotidiane mi  avevano fatto mettere un po’ da parte questo voglia e sogno. Gestire da solo uno spazio come Laster non era possibile, pertanto è rimasto per anni uno spazio fermo e immobile.

Un giorno Grande Puffo (eh eh ... visto che si parla di piccoli esseri del bosco) mi disse ... "senti ... il sito è fermo, vogliamo farlo ripartire?"
Risposta: "Ok! Dammi un po’ di tempo per ricostruirlo e si riparte". Detto fatto!!!
Dopo innumerevoli notti a discutere  di categorie,  sezioni e aspetti grafici,
il sito ha finalmente raggiunto un aspetto gradevole e, quindi, eccoci qua a presentare il NUOVO LASTER.

Delle nuove funzionalità ci sarebbe molto da dire però mi limiterò solo a descrivere ciò che c'è in questa prima fase,  chiamiamola pure versione BETA.
Come si può notare, il sito ha preso l’aspetto più di un Magazine che di un semplice sito web.
Ciò vuol dire che il punto focale sono gli articoli proposti da voi o da noi. Tutto questo implica una certa interazione con il sito da parte vostra: potrete proporre articoli, fare domande, commentare, votare, crearvi uno spazio vostro grazie alla creazione di Blog personali e tante altre cose che verranno in un secondo momento.

Dico in un secondo momento perché purtroppo, o per fortuna, il sito che si vuole realizzare è molto, molto interattivo, per cui non è possibile progettarlo interamente in tempi brevi. Nonostante ciò e nonostante sia ancora una versione BETA, abbiam deciso comunque di partire sperando  nella vostra collaborazione e pazienza.
Premetto sin da ora che errori ci saranno sicuramente, poiché nessuno è infallibile, ma spero di avere vostre segnalazioni su guasti e eventuali errori che si presenteranno nell'utilizzo di Laster Guitar..

Anche l'aspetto grafico è ancora in fase di realizzazione, pertanto non stupitevi se da un giorno all'altro qualche immagine, qualche colore o qualche scritta cambieranno.
Insomma a dirla in breve, c'è ancora qualcosa da sistemare, ma so che alla fine ne verrà fuori qualcosa di veramente bello.

Ciao
Luca